Riciclo rifiuti: arriva l’ecobox

E’ una novità che si comincia a vedere in giro proprio in questi giorni. L’ecobox è un essiccatore casalingo per l’umido: in pratica “asciuga” i rifiuti di cucina e li trasforma in una polvere sottile. E l’idea, se funziona, è di quelle veramente buone. Nulla infatti vieta, se nella macchinetta vengono introdotti solo scarti organici, di usare quella polvere come concime per le nostre piante… Curiosi? Ecco tutta la storia.

Uno dei problemi più sgradevoli della cucina casalinga è la gestione del rifiuto “morbido”. Fa cattivo odore d’inverno ma soprattutto d’estate, il sacchetto può perdere liquidi o attirare insetti e quindi va buttato spesso: insomma, non è il massimo della vita. In realtà esiste già un’alternativa, il tritarifiuti, che però non sempre può essere utilizzato per via degli scarichi condominiali. Come fare dunque in questi casi?

Sul mercato è stato appena lanciato un nuovo congegno. Si tratta di un elettrodomestico grosso  più o meno come una friggitrice, da collegare sotto al lavello, esattamente come un tritarifiuti. Lui però, invece di triturare semplicemente gli scarti freschi e spedirli lungo il tubo di scarico, li essicca e li polverizza, riducendo dell’80% il loro volume senza grandi consumi elettrici.

Tasti dolenti: la macchina ci mette parecchie ore a fare questa operazione e la capienza, almeno nel modello pubblicizzato dal produttore, la Coway, è piuttosto limitata: 2 litri in totale. Non va dunque bene per una famiglia molto numerosa ma per una coppia sì. E a prima vista sembra una strada fruttuosa per ridurre di parecchio il problema dello smaltimento dei rifiuti a monte, già a livello delle singole case. Se dimostrerà di funzionare (se la provate, diteci la vostra opinione!), e il mercato premierà l’idea, entreranno in circolazione di sicuro modelli più efficienti.

24 risposte a “Riciclo rifiuti: arriva l’ecobox

  1. E’ un idea molto innovativa,ma limitata perche posso buttare gli scarti della verdura ma gli avanzi più grossi? tipo le ossa delle braciole e puntine lische di pesce, come fanno a scendere dallo scarico del lavello?

  2. Esistono anche i composter, posti in giardino, che producono concime. Rimane però il problema della puzza in casa e degli insetti attirati fintanto che non si scarica il sacchetto nel composter. La nuova idea sembra buona, vedremo se prenderà piede. Il vero problema è che la differenziata “scoccia” un po’ tutti e accorgimenti come questo, che la rendono meno fastidiosa, possono funzionare.

    • la frazione che va in scarico, non è percolato, ma acqua e liquidi organici. il percolato si forma in discarica a seguito della decomposizione di tutte le frazioni.

  3. Pingback: Riciclo rifiuti: arriva l’”ecobox”

  4. scusate ma mi pongo una domanda: la differenziata ha come primo fine la salvaguardia della natura. Mi sembra un controsenso un essiccatore per umido che, sicuramente, andrà ad elettricità. Per essiccare avrà il consumo di un forno. Mi chiedo: quello che cerchiamo è il non inquinamento o l’inquinamento comodo?

  5. A me non sembra un gran che. Il suo primo concorrente credo sia il tritarifiuti da lavandino che scarica nella fogna. Il composter (ottimo) è solo per i fortunati possessori di giardino. Il tritarifiuti organici da lavandino occupa molto meno spazio, consuma molta meno corrente, solo quella del piccolo motore contro questo che deve eseguire un’operazione di essiccamento piuttosto lunga, poi questo ha un limite di 2 litri, solo le bucce dell’anguria già non ci starebbero, mentre il tritarifiuti da lavandino a capacità illimitata. Poi con questo bisogna decidere cosa fare della polvere di scarto, e probabilmente ogni tanto pulirlo mentre con il tritarifiuti da lavandino (che negli USA si usa già da molti anni) non bisogna pensare a nulla, solo a premere un tasto. La trovo un’innovazione poco utile dato che il problema era già stato risolto in miglior modo.

  6. Se esiste spazio comune utilizzabile, creare uno scarico centralizzato nel condominio (con imbocco largo che risolve il problema segnalato da Diego) e una capienza maggiore dell’essiccatore potrebbe essere la soluzione. Costi di gestione suddivisi tra tutti i condomini, sconto sulla tassa della nettezza urbana e recupero costi di installazione garantito dallo Stato. Vedi come corrono tutti a comprarlo….e come ci guadagna l’ambiente.

  7. Sono d’accordo con Azurik_Mi. Il tritarifiuti noi lo usiamo da una 30ina di anni e non abbiamo mai avuto problemi (nè creati agli scarichi del condominio). Non hai puzza in casa, non hai insetti o vespe (quando si prepara pesce è un banchetto), e consuma pochissima elettricità.
    E poi, non capisco perchè il privato si debba accollare le spese per apparecchiature che, in pratica, rendono inferiore la produzione di immondizia, quando i comuni applicano una tariffa per i rifiuti urbani che si basa sui metri quadrati della casa e non sui chili di immondizia prodotti.

  8. Credo sia una buona idea, se magari ci fosse la possibilita’ di collegare sopratutto d’estate
    ad un alimentatore di energia solare.
    Forse siamo sulla strada giusta.

  9. a questo punto conviene che lo stato/regione/comuni se ne facciano carico di questa innovazione a vantaggio di una diminuzione dei costi fissi di gestione nel servizio di n.u. e di una diminuzione dell’impatto amb. dei rifiuti org .

  10. cosa può servire questo articolo se poi non si da indicazioni pratiche su dove trovare questo prodotto? ho cercato myecobox e non si trova nulla. ho cercato il nome del secondo apparecchio in foto e scopro che serve per cucinare…non c’entra nulla con i rifiuti… anzi è una pentola elettrica , tutto tranne che ecologica..complimenti!
    sul link di seguito trovate info sulla pentola…resto alla ricerca di chi vende il myecobox..

    http://www.coway.com/product/product_detail.asp?fiCategoryOneCode=4&fsProductCode=V1020CP

  11. Luciano, se clicchi sulla parola “Coway” nell’ultimo paragrafo dell’articolo, ti si visualizzerà precisamente la scheda del prodotto in questione.
    🙂

  12. Azurik_Mi, nell’articolo ho spiegato che la soluzione più funzionale è sicuramente il tritarifiuti ma non in tutti i condomini è permesso istallarlo. Possiamo discutere del perché e per come, ma le cose stanno così: questo prodotto potrebbe costituire un’alternativa, se funziona 😉

  13. a quanto ne so io (mio marito architetto mi aveva accennato la cosa, quando ho detto che lo volevo mettere), il tritarifiuti non è più tanto regolare. Appena torna, gli chiedo dettagli.

    Io ho visto in qualche documentario che in America esistono i bidoni della spazzatura dotati di compressore (per le plastiche, carta), probabilmente avranno anche quelli per l’umido attrezzati per qualcosa.
    Io penso che sarebbe ora che l’Italia prendesse provvedimenti a riguardo, i nostri balconi (per quelli fortunati che li hanno) sono diventati depositi di spazzatura. Com’è possibile che la plastica si ritiri solo una volta alla settimana? viviamo circondati di plastica!

  14. Andra, tempo fa il tritarifiuti era vietato in Italia perché nei vecchi modelli aveva lame che potevano ferire. Ma sono usciti dal commercio. I nuovi modelli approvati dall’UE hanno martelletti al posto delle lame e sono totalmente sicuri. Non sono a conoscenza di altri problemi, oltre a quello citato delle tubature. Se tuo marito ha delle novità, raccontaci tutto se hai voglia!
    Ciao 😉

  15. Aggiornamento:
    mi sono informata e l’azienda distributrice in Italia mi ha detto che gli ecobox della Coway sono forniti dalle catene “Mediaworld” e “Metro”, in cui sono presenti anche addetti che spiegano le caratteristiche della macchina.

  16. Il 30% di tutti i rifiuti è il rifiuto umido.
    ecobox riduce del 90% il rifiuto umido,il restante 10% è facile da trasportare e riciclare.Il 70% dei rifiuti secchi rimanenti è più facile riciclarli in quanto puliti.
    per questo penso che tutte le famiglie devono avere un elettrodomestico tipo ecobox,se non altro non esisterebbero più quei sacchetti di spazzatura sgocciolante emaleodorante.

  17. ..il tritarifiuti è un modo carino ed elegante per sovraccaricare enormemente gli impianti di depurazione delle acque.

    E’ bello, comodo, utile, perchè ci ficchiamo dentro la roba e ciao ciao…ma intanto come minimo quadruplicheremmo il volume del materiale che defluisce nelle fogne.
    Signori miei, i balconi son delle gigantesche pattumiere non perchè la raccolta avviene ogni morte di papa, ma perchè produciamo troppo pattume (che consiste soprattutto di inutii imballaggi presenti in ciò che compriamo). E’ una cosa che non dipende da noi? Ni..perchè peccato che, davanti alla scelta tra due prodotti, è il packaging complesso e scenico che ci spinge a mettere nel carrello un prodotto anzichè un altro…

  18. un apparecchio del genere sarebbe ottimo per le mie necessità. un trita umido che potrei utilizzare come concime per l’orticello .

  19. è un apparecchio molto utile per i comuni piccoli ove si fà poca quintità di umido ed è un problema per le aziende di smaltimento ai fini del costo che alla fine va ad incidere sui cittadini, quindi se ben studiato per il quantitativo prodotto in una famiglia di almeno quattro persone, con un consumo energetico giornaliera consumato in piccole quantità,e di produzione dell’essicazione giornaliera giusta per quello che serve è una novità che sicuramente può essere richiesto dal mercato e finanziato come la compostiera nell’ambito della raccolta differenziata. quindi mi interessa avere qualche contatto con dirigenti dell’azienda produttrice.

Rispondi a Daniela Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *