1/ Bulbi: i consigli della paesaggista Jacqueline Van Der Kloet

Jacqueline Van Der Kloet e i suoi abbinamenti di bulbose

Nel mondo della progettazione, gli abbinamenti sono fondamentali per il risultato. Anche se si tratta di una semplice fioriera. Quando incontri per la prima volta Jacqueline Van Der Kloet, paesaggista olandese, vedi un sorriso che racconta subito di una persona appassionata del suo lavoro e alla mano, che condividerà senza reticenze la sua preziosa esperienza. L’ha fatto con noi, dandoci così modo di imparare come piantare le bulbose, ovvero tulipani, narcisi e compagnia cantante, piante facili da coltivare ma con cui si possono creare effetti stupendi: basta seguire qualche semplice regola. Prepariamo però subito le nostre fioriere, perché il gelo incalza!

In occasione di “Think Spring”, l’evento organizzato qualche tempo fa dal Centro Internazionale dei Bulbi da Fiore, Jacqueline ci ha mostrato i risultati che si possono ottenere lavorando con i bulbi da fiore, adattando queste piante ai contesti in cui si vogliono ambientare usando semplicemente qualche regola e del sano buon gusto. E non solo. Jacqueline ci insegna che non bisogna aver paura dei colori, una lezione importante in un ambito in cui, spesso, si tendono ad associare sempre le stesse tinte (bianco-rosa ecc.).

L’impatto di un grosso vaso ricolmo di fiori primaverili di tante varietà diverse che si alternano tra loro va studiato con cura, per suscitare al meglio vivide emozioni nell’osservatore attento. Prima di tutto però c’è la tecnica per la collocazione corretta dei bulbi in funzione del risultato: questa modalità si chiama “lasagna”.

I bulbi non sono altro che “cipolle”, più o meno grosse a seconda della specie. E si piantano a lasagna. Ebbene sì, proprio allo stesso modo: uno strato di pasta e uno di ragù, solo che invece del cibo, usiamo le bulbose (tulipani, narcisi, giacinti, ecc), intervallate da strati di terriccio (perfetto quello per i prati che si trova nei garden, da mischiare con un pò di sabbia per aumentarne il drenaggio). Dobbiamo disporre le diverse specie a seconda del momento di fioritura, ci dice Jacqueline, considerando che nello strato più superficiale andranno le fioriture più precoci (es. muscari, crocus, scilla sibirica, iris reticulata,  ecc.) mentre in quello profondo le fioriture più tarde (es. tulipani, narcisi, camassia, fritillaria, allium ecc.). Idealmente quindi si possono disegnare degli schemi considerando l’effetto finale dei colori e valutando con attenzione l’altezza degli steli dei fiori che sceglieremo, in modo da far sì che, al momento della fioritura, una specie non nasconda l’altra.

Per ogni specie ci sono più varietà: per i narcisi per esempio ci sono varietà a fiore grande, alcune con colori a contrasto, altre monocromatiche. Insomma, di narcisi ce ne sono tantissimi. E di tulipani non ne parliamo (anche perché l’abbiamo già fatto). Le varietà sono centinaia, così come i colori. Quando li acquistate, guardate attentamente l’etichetta per capire altezza e periodo di fioritura così da prendere quelli più adatti alla vostra “lasagna” 😀

Intanto per farci gli occhi, ecco una GALLERY con qualche immagine dei lavori di Jacqueline, giusto per capire quali sono gli effetti che possiamo ottenere con questa tecnica!

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