I supergigli americani contagiano il Bel Paese

Non li troverete nei garden sottocasa, questi “supergigli”, ma solo online. Sono infatti solo 3 o 4 gli uomini in Italia che hanno deciso di fare degli hemerocallis (ne avevamo parlato qui, ricordate?) il loro business. Tutta “colpa” degli americani, dove la selezione tramite incroci di questo bel fiore, all’inizio di una forma semplice e senza pretese, è diventata una vera droga. Si tratta di un lavoro, quello di questi pochi personaggi, non comune: è un vivaismo di frontiera, questo, dove si “rincorre” un mercato continuamente sulla cresta dell’onda. Affascinante e altamente “dopante”. Fiori&Foglie ha scambiato due chiacchere con uno di questi signori degli hemerocallis, Enrico Rossi, del vivaio abruzzese “Hemerocallis Centro Italia” di www.hemerocallis.it per capire meglio questo fenomeno.

Allora, Sig.Rossi, come funziona questo mercato così legato agli USA?
Gli americani hanno una passione travolgente per questo fiore e fanno centinaia di incroci ogni anno. Noi ci mettiamo in contatto con gli ibridatori e acquistiamo le varietà più belle. In genere provengono dalla Florida. Questo implica che però la resa delle piante sia diversa perché qui in Italia non abbiamo le temperature che hanno gli americani in quella regione. L’indicazione della durata della fioritura va spesso corretta. E dipende moltissimo poi dal clima in cui le piante vengono coltivate. Quello che è sicuro è che comunque nessun incrocio fino adesso eguaglia la fioritura dell’hemerocallis più famoso, ‘Stella De Oro’, facile da trovare anche nel garden sottocasa e semplicissimo da coltivare. Anzi, io consiglio sempre prima questa varietà e solo dopo di addentrarsi nell’oceano di ibridi più belli ma di fioritura più breve.

Ma allora conviene ricercare le varietà recenti, più pregiate e costose?
Beh, ci sono delle novità in quest’ambito che le vecchie varietà non possiedono. Possono essere più fiorifere perché danno vita a steli ramificati (più diramazioni=più boccioli) Inoltre le nuove varietà hanno diversi periodi di fioritura: nei cataloghi si indicano come precoci-medie-tardive, e questo permette, con una scelta oculata, di associare più varietà e ottenere una fioritura prolungata nel tempo. Ad esempio l’hemerocallis ‘Last snowflake’ produce 60-65 boccioli, quindi la fioritura durerà minimo un mese ma basta che dia vita a due scapi floreali per produrne anche il doppio!

Quali sono le varietà più fiorifere?
In generale si può dire che sono le varietà a fiore doppio a fiorire di più. Ad esempio ‘Forty Second Street’ è un diploide molto rifiorente che fa la prima fioritura tra maggio e luglio e la seconda a settembre-ottobre. Sa, questo poi dipende anche da dove stiamo coltivando le nostre piante. Stamile indica addirittura la percentuale dei fiori doppi: doppio al 90% per esempio: vuol dire che, se ci sono pochi gradi, è possibile che il 10% delle corolle sia a fiore semplice. Il mio vivaio gode del clima dell’Italia Centrale, sto in Abruzzo sul mare per cui consideri che noi accediamo i caloriferi il 10 di novembre: le piante qui iniziano a fiorire presto e finiscono tardi. Si abbreviano a nord. Non ci sono problemi comunque con la rusticità (ndr resistenza al gelo): gli hemerocallis resistono a neve e gelo senza problemi.


Nuove varietà ogni anno, dicevamo. Ma voi che ibridate qui in Italia avete lo stesso turn-over?
La velocità di riproduzione degli americani, noi italiani ce la sogniamo. Loro seminano a settembre e a marzo hanno già la prima fioritura dei loro incroci. In Italia ci vogliono 2 o 3 anni per vedere nuovi ibridi in fiore: e coltivando in serra, perché in campo aperto, ancora di più!

Quindi considerato tutto questo, qual è la meta finale per gli italiani in questo campo?
La meta è creare nuovi ibridi e noi lo facciamo incrociando varietà create da ibridatori diversi (Frank Smith, Stamile, Petit, ecc). In America di solito si incrocia in proprio, usando solo le proprie piante quindi abbiamo la possibilità di realizzare incroci con il meglio del meglio. Per me lo scopo finale è togliermi dalla dipendenza degli americani. Sto cercando di creare un mercato di ibridi nostri, da ottenere nel giro due anni. Noi siamo sempre arrivati dopo l’America ma mi sembra che siamo a buon punto in questo campo. E’ chiaro che non potrò mai mettere fuori i costi degli americani (anche 300 dollari per una pianta di hemerocallis!) perché il mercato italiano non li pagherebbe mai. Però potrei spuntare un bel prezzo, perché quella varietà sarei il solo ad averla.

Ma gli incroci vengono registrati negli USA. Non è un problema moltiplicarli dal punto di vista legale come succede, per esempio, per le rose?
No, è diverso nel campo degli hemerocallis. Gli ibridi americani sono registrati – costa poco, 5 dollari per ogni varietà – ma solo per poter dare un nome univoco alla pianta, non per bloccare incroci. La procedura per farlo sarebbe troppo onerosa, e stiamo parlando di piante facilissime da moltiplicare. E poi tenga conto che le varietà americane diventano vecchie in un anno. Non converrebbe. Consideri poi che il mercato in America è dinamico. Addirittura mettono a paragone le varietà simili nei cataloghi. Da noi ci sarebbe una guerra. Il confronto per loro fa parte del gioco: non c’è animosità, è costruttivo. Da noi è molto diverso. Ognuno spera che gli altri vadano peggio di lui! Scherzo dai, si tenta di collaborare, come sto facendo io con Stefano Peroni di Ungiardinotraicampi.com o con Daniele Bilancioni di Claragarden.it perché alla fine lavoriamo tutti meglio.

So che alcuni incroci fanno fiori che durano anche meno di un giorno intero. Quindi se torno a casa da lavoro corro il rischio di non trovare più nulla del mio fiore…
In effetti può succedere: dipende dalla tessitura dei petali ma anche su questo si sta lavorando. Per esempio c’è una nuova varietà, ‘Sweet Ole Man’, che ha petali che hanno la consistenza di una bistecca! Addirittura le varietà EMO (“early morning opening”) iniziano a schiudersi all’alba. In ogni caso si punta soprattutto alla bellezza del fiore. Gli americani vogliono tutto grande: sono arrivati a fiori di quasi 20cm! E comunque fare incroci è divertente: metterò una guida all’ibridazione nel sito. I colori più rari da ottenere comunque sono il blu, magari su bordi o nella gola, e il bianco puro: la sfida continua!

Le corolle però durano sempre un giorno solo…
Il limite sta nella genetica della pianta: del resto hemerocallis significa “bella per un giorno”. E poi costerebbe un casino fare una selezione di questo tipo. L’ibridazione è già ora un lavoro molto oneroso. Non per le cure della pianta, che cresce praticamente da sola. Il problema è il tipo di lavoro: occorre cartellinare con precisione con i nomi dei genitori e poi ci sono problemi di spazio. Deve considerare che un ibridatore semina 10-15mila semi all’anno. Ne seleziona cento. Sai che ci vogliono 3 anni in totale, quindi al terzo anno hai già 45mila piante!!!! Io ho fatto 1500 semi+500 dell’anno scorso+l’anno ancora prima: sono già a 3000!!! E non puoi buttare le piante vecchie perché non sai ancora se ci sono varietà che possono servirti.

Ma come ha iniziato questa attività così complessa?
Pensi che fino al 2007 avevo una pizzeria e l’ho avuta per 17 anni. La mattina però ero libero, quindi dal ’99 ho cominciato ad interessarmi di piante. Poi con la crisi e con l’idea di cambiare attività, ho provato a fare il ginseng come business alternativo, ma non dava frutti. Nel frattempo avevo cominciato a coltivare ‘Stella De Oro’ e su Internet ho scoperto un mondo intero guardando i siti stranieri. Così è iniziata la mia “droga”. Adesso ho chiuso la pizzeria e faccio tutto da solo in vivaio. Da novembre a febbraio lavoro agli incroci e negli altri mesi vendo sul sito le piante, che spedisco a radice nuda.

Il business delle hemerocallis paga in Italia?
Sì perché siamo pochi. Quindi se vuoi una certa varietà, devi prenderla da me oppure non la trovi in Italia.

Ma in giardino è possibile piantarle fino quando?
Si possono tranquillamente comprare e impiantare fino a prima che arrivi il gelo quindi settembre-ottobre e anche novembre se il clima tiene. Anzi, è meglio farlo adesso perché si dà tempo alla pianta di ricreare il parco radici e quindi alimentarsi per prepararsi alla stagione calda. Il primo anno c’è il 50% di possibilità di non vedere un fiore, soprattutto se sono varietà nuove. Non c’è la certezza matematica, dipende anche da quanto è grossa la pianta che compri. Se ti mando due fan (ndr. due cespi), hai più possibilità, se la varietà è da collezione, ti mando un solo fan. Considera che, anche se la fioritura dura 15 giorni, averli in giardino è facile e se te ne dimentichi, l’hemerocallis cresce lo stesso. Una mia cliente ci è passata qualche giorno fa con il tagliaerba e non mi preoccupo, a primavera germoglierà di nuovo! Da meno venti gradi a più sessanta gli hemero fioriscono, anche in montagna a 1300m.

E d’inverno come si comportano?
In America sono tutte sempreverdi. In Italia a chi vive al nord consiglio di non scegliere varietà indicate come “semipersistenti” (che mantengono qualche foglia) perché dove gela vanno quasi sempre in dormienza totale. Spariscono quindi e rimangono solo le radici nel terreno che germogliano di nuovo a primavera.

6 risposte a “I supergigli americani contagiano il Bel Paese

  1. Complimenti per l’articolo.
    Vi sono altre varietà di piante che fioriscono sempre da maggio a dicembre che appartegono alle erbacee perenni. E sono economiche.

  2. Leggo solo ora questo articolo.
    Interessante come pianta e la possibilità di creare nuovi ibridi.
    Un lavoro sempre in evoluzione e pieno di novità.

  3. Pingback: Vota il fiore più bello: potrebbe portare il tuo nome! | Fiori & Foglie

  4. Il sig. Rossi è una persona per bene, gran professionista e di una gentilezza d’altri tempi. Produce incantevoli hemerocallis.

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