Ma quale raccolta, il futuro è l’acqua “differenziata”

Si fa un gran parlare dell’acqua come risorsa preziosa e imprescindibile per la vita del pianeta sì ma soprattutto per la nostra. Gli acquedotti italiani hanno falle e grossa parte (il 30%, tra perdite e prelievi abusivi) di questo “oro liquido” non arriva ai rubinetti: in pratica si perde un litro ogni tre. L’acqua da bere è però una piccolissima percentuale dell’acqua che utilizziamo. Ed è lei la più preziosa per noi. E, incredibilmente, dove finisce per la maggior parte? Nelle fogne…

Ha fatto notizia qualche tempo fa un’indagine comissionata da Mediobanca che ha accertato che, nel 2006, addirittura la metà  dell’acqua distribuita dall’acquedotto pugliese (tra i più lunghi d’Europa) nelle case non ci è proprio arrivata. C’è un problema di strutture dunque, che crea uno spreco. Ma di fatto ci sono mille attività per cui usare l’acqua potabile non ha assolutamente senso: una su tutte? Lo scarico dei bagni. Lo sciacquone, ogni volta che viene usato, scarica decine di litri d’acqua potabile direttamente nelle fogne. Uno spreco totalmete inutile, ancora di più alla luce delle migliaia di persone che muoiono perché non ne hanno! Perché allora non “differenziarla”? La soluzione potrebbe essere, appunto, l'”acqua differenziata”.

Abbiamo chiesto un parere in merito all’Ingegner Paolo Ballarini che ci dice: “Se la cosa è meno semplice in case di vecchia costruzione (che però potrebbero almeno dotarsi di una cisterna per raccogliere l’acqua piovana), tutte le nuove abitazioni o le grosse ristrutturazioni, almeno nelle regioni dove l’acqua è scarsa, dovrebbero prevedere un doppio impianto: uno per gli usi in cui l’acqua potabile è essenziale e l’altro per il resto: dalle fogne alla pulizia dei pavimenti al lavaggio dell’auto. Con l’utilizzo di filtri, sia per particelle fisiche (foglie ecc.) sia  per quelle chimiche, la gamma dei possibili impieghi si amplia ulteriormente. Non dimentichiamo poi che l’acqua dei nostri acquedotti viene spesso da sorgenti e falde profonde perche’ le acque dei fiumi o delle falde piu’ superficiali hanno livelli di inquinanti superiori ai limiti di legge per l’acqua potabile, ma che andrebbero benissimo per altri usi, come appunto lo scarico dei bagni”.

7 risposte a “Ma quale raccolta, il futuro è l’acqua “differenziata”

  1. Chi si ricorda dei ” vecchi ” palazzi dotati di
    CASSONI ?? La cucina era dotata di doppi rubinetti
    uno per l’ acqua diretta, e quindi buona da bere, e l’altro del cassone, utilizzata per tutte le altre esigenze: dal riscaldamento alla doccia e così via.

  2. Prima di parlare bisognerebbe pensare,fino a 40 anni fa era normale avere impianti sdoppiati con diverse origini, acquedotto, pozzi, cassoni di decantazione ecc., poi per motivi eminentemente igienici si decise di avere un’unica rete, giudicando che la spesa, comunque modestissima, per la potabilizzazione dell’acqua valesse assai di più del possibile rischio di tifo, parassiti ecc. . E, per favore, smettiamola con gli slogan, gli sciacquoni non usano “decine” di litri d’acqua, la maggioranza ne contengono fra i 6 e gli 8, e ciò che non consumiamo o consumiamo noi non ha alcuna influenza sui paesi in cui l’acqua non c’è. Infine ricordate che l’acqua che non captiamo noi finisce comunque in mare, quindi il non usarla non comporta proprio nessun vantaggio,

  3. Sono d’accordissimo a differenziarla in quanto è davvero un grosso spreco utilizzare la potabile per i bagne etcc…
    Comunque bisogna innanzitutto sistemare la rete idrica italiana altrimenti il problema dello spreco non sarà mai risolto sia che l’acqua è potabile o no.

  4. Beh, le cassette per water possono essere anche da 10 litri.

    Poi ci sono i passo rapido senza cassetta, che se li tieni aperti per un po’ consumano veramente tanto.

    E poi non si va in bagno una sola volta ogni 24 ore….

    Verissimo che in certe regioni e zone non c’e’ molto bisogno di risparmiare acqua, ma in altre si, e anche in Italia.

  5. Differenziare l’acqua può essere un’ottima idea, purchè la parte potabile, per qualità e gradevolezza, sia veramente tale da poter sostituire quella minerale. Per tutti gli altri usi privati e industriali, sui quali incide lo spreco e il maggior consumo, l’Italia è immersa nell’acqua, basta desalinizzarla. Ditte italiane lo hanno già fatto in altri paesi.

  6. mi spiace ,ma non sono proprio d’accordo con Modenese
    prima di tutto bisogna precisare che gli sciaquoni moderni contengono solo 6 8 litri …
    quelli più vecchi anche 15….
    a Milano alcuni palazzi nuovi hanno già differenziato gli impianti e usano per gli sciaquoni l’acqua piovana…è una gran cosa
    i nostri comportamenti hanno sempre influenze sulla situazione globale …sempre!
    se lei spreca acqua se tutti sprechiamo acqua…il nostro paese spende risorse( magari utili per altro) per avere sempre un maggiore approvigionamento idrico.
    senza arrivare a degli isterismi o fobie è giusto risparmiare acqua e risorse in generali a volte con comportamenti semplici
    Nella terribile estate del 2003 un assessore di un comune propose di abbassare i galleggianti degli sciaquoni di un cm….all’inizio tutti lo presero in giro,ma quando qualcuno si prese la briga di calcolare i litri che ogni sciaquone risparmiava al giorno in una famiglia di 4 persone(50!!!) si accorsero che non era proprio una stupidata!!!
    provate a calcolare per il numero delle famiglie italiane ?!
    a volte idee semplici sono risolutive
    questa è la mia opinione
    stefano

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