Il ciclamino moderno? Freddoloso e usa-e-getta, parola di esperta

Se chiedete in giro come si coltiva un ciclamino bello fiorito preso dai banchi di un garden (visitate la nostra fotogallery per vedere le nuove varietà), vi sentirete spesso dire che potete metterlo in giardino e che dovete bagnarlo una volta alla settimana. Ma tutto questo non è valido se abitate dove d’inverno gela. Volete sapere perché? Leggete cosa ci ha raccontato Giulia Clamer, vivaista all’ingrosso di piante annuali, ciclamini e Stelle di Natale (figlia del celebre padre, Guido Franco Clamer, uno dei più grandi esperti di floricoltura in Italia) e ne scoprirete delle belle…

Giulia, la prima domanda che mi viene da farti è la più scontata, guardando alla prima neve che è appena caduta qui a Milano. I ciclamini possono vivere all’aperto?
Allora Daniela, qui bisogna subito essere chiari: i ciclamini moderni sono molto diversi dai loro progenitori dei boschi, i ciclamini selvatici o botanici. Se da un lato sono più ricchi di fiori, più grossi e più belli, dall’altro resistono meno al freddo e all’umido: non sopportano temperature sotto agli 0° gradi. Insomma, niente ghiaccio e neve per loro! Ovvio che le persone più fortunate sono quelle che abitano da Roma in giù, dove i ciclamini possono stare fuori tutto l’anno.

Quindi cosa consigli a chi li compra dove l’inverno è più duro?
L’ideale è ripararli in casa appena le temperature cominciano a toccare gli zero gradi. E’ fondamentale che abbiano una posizione molto esposta alla luce, per esempio vicino ad una finestra. Un ciclamino sano fiorisce da settembre fino a maggio. La cosa migliore infatti è comprarli a settembre appena li si trova nei garden, così ci si godrà di più la lunga fioritura.

Altra cosa: è fondamentale tenerli puliti: quando si tolgono i fiori, bisogna togliere anche il gambo. E’ facile, niente forbici: basta uno strappo netto. E’ importante farlo anche per evitare che i fiori producano semi, che ci mettono tantissimo a crescere e le piantine figlie non daranno mai una fioritura paragonabile a quella della “madre”. Eliminiamo anche tutte le foglie che ingialliscono, per impedire che marciscano tra la vegetazione.

Metterli in casa: ma i nostri appartamenti non sono troppo caldi per i ciclamini?
No, il caldo non dà problemi se c’è luce: conta che nelle nostre serre arriviamo anche a 40° gradi e loro vivono benissimo. In realtà il problema più grosso dei ciclamini è l’umidità forte delle nostre zone: a ottobre comincia ad essere eccessiva per queste piante ed è facile che marciscano per l’attacco delle muffe (botrytis). Da ottobre infatti è meglio ritirarli in casa di notte e tenerli fuori di giorno se le giornate sono asciutte. Oppure, finché le temperature lo consentono, metterli fuori sotto una tettoia, in modo che non si bagnino.

E come dobbiamo annaffiarli, una volta acquistati?
Si può anche bagnarli sopra il terriccio ma meglio farlo da sotto. Si mette l’acqua nel sottovaso e si lascia che il ciclamino beva. Dopo un’ora si butta via l’acqua residua: in questo modo non si rischia l’asfissia delle radici e quindi il marciume. Sono piante estremamente sensibili agli eccessi idrici. Per regolarsi lasciate perdere la regola di “una volta alla settimana”. Meglio prendere in mano il vaso e soppesarlo: se è leggero si bagna, se è pesante, no. Aiuta anche osservare le foglie: si abbassano sempre più quando la pianta ha bisogno d’acqua. Ecco, non aspettiamo che si “sdraino” completamente: bagniamola appena iniziano ad abbassarsi.

In effetti annaffiare correttamente sembra la cosa più complicata, con i ciclamini!
E’ proprio così, Daniela. Ma anche in caso di insuccesso, non bisogna demoralizzarsi. In floricoltura è la bagnatura la parte più difficile da imparare: io non lo faccio fare al nuovo dipendente, me ne occupo direttamente io. Coltivare bene vuole dire bagnare bene. E’ una sensibilità che richiede tempo, ogni pianta ha la sua necessità e non solo: il clima decide su come si bagna. Se bagno un ciclamino a luglio, il giorno dopo è asciutto. Se lo bagno a novembre, rimane bagnato per quattro giorni.

I ciclamini hanno bisogno di concime?
Certo, anzi! Appena li compriamo e li portiamo a casa, bisogna subito concimarli con un concime per piante fiorite. Questo perché la terra è pochissima nel vasetto: quando si esaurisce il nutrimento, la pianta si ferma. Per farla ripartire bisogna nutrirla, come faresti con i tuoi gerani sul balcone.

E’ possibile far rifiorire un ciclamino l’anno dopo l’acquisto?
In  teoria è possibile, i ciclamini sono piante perenni: terminata la fioritura, il bulbo va a riposo perdendo tutte le foglie e dopo alcuni mesi riprende a vegetare. Ma io sconsiglio la ri-coltivazione: gli ibridi moderni hanno un ciclo di vita di circa un anno, in cui danno il massimo da fine agosto fino a Natale… Meglio buttarli via quando sfioriscono del tutto. C’è il rischio che facciano solo foglie l’anno dopo o comunque che diano una fioritura assai scarsa. Sono insomma, anche se è brutto dirlo, piante “usa-e-getta”.

Giulia, quanti ciclamini coltivi all’anno nelle tue serre?
In vivaio, qui a Rho, disponiamo di più di 5.500 mq di serre e produciamo circa 60mila ciclamini all’anno che vendiamo ai garden center e ai grossisti. Questa attività l’abbiamo iniziata io e mio marito James nel 1999: anche se è dura e non ti fa diventare ricco, lavorare con le piante è comunque meraviglioso.

12 risposte a “Il ciclamino moderno? Freddoloso e usa-e-getta, parola di esperta

  1. salve ho appena letto che coltivi all ingrosso io vi chiedo possibile dei prezzi dei ciclamini e eventualmente per 2011 gli annuali in genere grazie mille
    floricoltura i cristinelli pian camuno bs

  2. Giorgio, ci pui venire a trovare in azienda quando vuoi per vedere la nostra produzione! L’indirizzo lo puoi trovare sul Proflora….a presto!

  3. Ma che tristezza!! Ho comprato due ciclamini un anno e mezzo fa, durante l’autunno. Hanno avuto una fioritura lunghissima, poi hanno fatto i semi, sono ingiallite le foglie e, dopo l’estate, hanno ripreso a crescere. Durante questo inverno hanno prodotto tantissimi boccioli, ma, purtroppo, restano bassi bassi sotto le foglie e solo qualcuno riesce a sbocciare per bene. Questo articolo mi ha messo una tristezza infinita… Per quanto realistico e veritiero, preferisco pensare che le piante siano comunque una responsabilità, anche se l’anno dopo fanno fatica a fiorire, anche se probabilmente non sopravviveranno all’estate, io sono dell’idea di averne cura SEMPRE e mi fa molto arrabbiare la considerazione espressa nell’articolo appena letto… le piante sono vita pura e non occasioni di bellezza usa e getta!

    • Denise,
      mi trovi assolutamente d’accordo. Purtroppo il mercato si basa sul consumo e tristemente la pianta, all’interno del circuito commerciale, diventa un prodotto come un altro…

  4. Ho un cilamino in vaso da ormai sette anni , ogni anno penso che sia l’ultimo invece si ripresenta sempre puntuale !…la mia domanda e’, ma quanti anni ancora puo’ vivere?!…

  5. Io non li compro più’ perche’ la filosofia USA e getta non fa parte del mio modo di essere compro solo piante che durano nel tempo e fioriscono annualmente

    • Ciao Giovanna,
      il ciclamino è una pianta perenne e per sua natura “torna” tutti gli anni. Nel caso del ciclamino “da fioristi”, ovvero gli ibridi di Cyclamen persicum, il problema è la mancanza di resistenza al gelo. Se viene tenuto in un ambiente protetto e nutrito, rifiorirà.

  6. Io butto solo le piante morte o malate molto gravemente.
    I miei ciclamini sono un po’ capricciosi, ma tra fine agosto e settembre, sopravvissuti al torrido caldo estivo, rimettono belle e grandi foglie e bocci che fioriscono con la massima generosità consentita da piante non “pompate” in vivaio.
    Ed è così che mi piacciono, proprio perché si vede che hanno superato diverse stagioni calde e fredde– come me! 🙂

  7. Ho tre ciclamini (che ormai chiamo ciclamaxi) sul balcone, ormai siamo al quinto/sesto anno (ho perso il conto) di vita e ad almeno 4 rinvasi dal loro arrivo. Attualmente sono in vasi da 33cm di diametro e il più grosso arriva a 50cm con le foglie. Con corretto terricio, annaffiatura e con una concimazione “per partire” i risultati sono sempre notevoli.

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