Basta andare al supermercato per accorgersi che di castagne italiane ce n’è poche e costano uno sproposito. Colpa del Cinipide del castagno o vespa cinese, un parassita incidentalmente arrivato in Italia che attacca gli alberi e ha già dimezzato la produzione italiana. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sulla produzione di castagne in Italia che detiene la leadership produttiva in Europa e si classifica al quarto posto nel mondo dopo Cina, Corea del sud e Turchia. A rischio non c’è solo il prelibato frutto dell’autunno, ma 780mila ettari di bosco di castagno sul territorio con 34.160 imprese agricole che danno occupazione nell’intera filiera a centomila persone.
Contro la vespa cinese, che provoca nella pianta la formazione di galle o ingrossamenti (dove deposita le uova) che impediscono il corretto sviluppo dei germogli del castagno, è stata avviata una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e la diffusione di un antagonista naturale, l’insetto Torymus sinensis. Ma ci vorrà molto tempo, si dice fra i 5 e gli 8 anni, per ottenere un adeguato contenimento.
Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante, il primato italiano sul piano qualitativo è confermato – spiega la Coldiretti – dalla presenza di dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop.
La diffusione delle castagne si è ridimensionata nel tempo, ma le castagne, delle quali si conoscono oltre cento varietà, sono però rimaste nelle tradizioni alimentari autunnali degli italiani.
Salve, io posseggo un castagneto (qualità nzerta) in provincia di Cosenza e anche qui è un macello: produzione ridottissima e anomalia nella caduta del frutto. Non basta la crisi economica che attraversiamo noi imprenditori agricoli…. Questa situazione, a chi come me, mette proprio in ginoccio… Vedremo cosa succederà…. in bocca a lupo a tutti