Per proteggere le spiagge, piantumiamo il mare

Cavalluccio marino tra i protettivi getti della Posidonia oceanica

Di recente il problema dell’erosione delle coste, e quindi della perdita di parti di spiaggia a favore del mare, è balzato all’attenzione degli esperti. Un aiuto naturale proviene da una pianta acquatica, la Posidonia, tanto vituperata dai turisti ma tanto preziosa per le nostre spiagge (ne abbiamo parlato, ricordate: posidonia, poco chic ma eco preziosa). Dopo aver scoperto il ruolo di questa pianta, ci si è accorti però che di Posidonia ce n’è sempre meno, a causa dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Da qui, l’idea. Coltiviamo la Posidonia per piantarla nel mare.

Oggi è stato presentato a Bari il primo sistema artificiale al mondo per la coltivazione della Posidonia oceanica. E’ il risultato del progetto Start (Sviluppo Tecnologia Ambientale Ricostruzione Tutela), sviluppato dalla Tct srl di Brindisi in partnership con Legambiente Puglia: si tratta di un sistema a circuito idrico chiuso in grado di mantenere condizioni ambientali stabili per coltivare le piantine di Posidonia oceanica potendole poi acclimatare al sito di reimpianto, per accrescerne le probabilità di sopravvivenza in mare.

Il risultato raggiunto rappresenta – secondo gli esperti –  ”un importante punto di partenza per affrontare il problema dell’erosione delle coste del Mediterraneo, che interessa da vicino le coste pugliesi, la sopravvivenza di diversi comuni costieri e l’industria del turismo balneare”.  Secondo gli ultimi dati, l’area del territorio pugliese influenzata da erosione è pari a 1.047 chilometri quadrati, di cui quasi 500 ad alto valore ecologico. Tra gli 836 chilometri di costa pugliese, 208 sono soggetti a forte erosione.

La Posidonia oceanica riveste un ruolo fondamentale nella difesa delle coste grazie alla sua opera di stabilizzazione e consolidamento dei fondali. Occupa circa il 3% dell’intero bacino del Mar Mediterraneo e produce fiori e foglie che possono arrivare a un metro di lunghezza formando praterie sottomarine, che costituiscono un forte freno alle onde e alle correnti. Dal 1990 la Posidonia è nella lista rossa delle specie protette del Mediterraneo a rischio di estinzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *