Natale inquinante: la top-ten dei cibi meno sostenibili

Si comincia con un antipasto di salmone dell’Alaska, per passare ad un ricco risotto al forno con asparagi peruviani, per poi gustare un succulento secondo con una torta di fagiolini egiziani condita con noci californiane finendo in bellezza con una crostata di frutta di ciliegie cilene, more messicane e decorata con lucidi chicchi di melograne israeliane. Un cenone natalizio da favola? Certo, se non fosse che potrebbe essere il menù del perfetto Natale Insostenibile 2011: contiene infatti tutti gli ingredienti più costosi per l’ambiente, come per le nostre tasche.

Nel mirino della Coldiretti si ripresentano ormai ogni anno. Sono i cibi che percorrono migliaia di chilometri per farsi trovare, curiosi e splendenti, sotto le feste sui banchi del super. E che spesso scegliamo a discapito dei nostri prodotti di stagione: mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy, senza parlare di cachi e fichi d’India. Una scelta che, denuncia la Coldiretti “appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra”. Una scelta diversa che stupirà comunque i vostri ospiti a Natale? I frutti antichi, di varietà insolite e poco conosciute: dalla mela limoncella alla pera madernassa, saranno di sicuro una piacevole sorpresa.

Insomma, non vi condanneranno a morte per un melone del Guadalupe o un’anguria brasiliana, ma in linea di massima è meglio se riusciamo a comprare soprattutto prodotti italiani: senza sforzo in una mossa aiutiamo l’economia (che di questi tempi ne ha veramente bisogno) e proteggiamo l’ambiente.

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