Festival “nudo”: i fiori? Stonano e danno fastidio alle telecamere…

Al Festival di Sanremo 2012, niente fiori. Paradossale in un luogo, che è identificato proprio come “la città dei fiori”. L’assenza dipenderebbe da scenografi e tecnici che ritengono che l’addobbo floreale stoni con un palco tecnologico e sia di ostacolo per le riprese. Non è una novità, intendiamoci: da anni la vicenda infiamma gli animi e anche quest’anno la polemica si scatena, tra dichiarazioni e contro-dichiarazioni di rito, e la rabbia di chi lavora in un ambito, quello di piante e fiori, che gode di pochissima visibilità sui media e di una scarsa valorizzazione da parte del consumatore finale. Il dente fa ancora più male ora, alla luce delle difficoltà indotte dal periodo di crisi nelle serre e nei campi di coltivazione.

“E’ assurdo – denuncia Confagricoltura – che per ubbie del genere, si privi l’economia di una zona vocata e universalmente riconosciuta come una delle capitali della floricoltura italiana di un palcoscenico reale e mediatico come quello del Festival. Non è propriamente quel che si dice concorrere al rilancio dell’economia e sostenere la ripresa”. E ricorda che una decisione di questo genere è ancora più sconcertante considerato che, in tema di eventi, “il Concerto di Capodanno di Vienna viene trasmesso in mondovisione dalla Sala Dorata di Musikverein dal 1939, con un pubblico di un miliardo di telespettatori, in un’apoteosi di fiori che vengono proprio da Sanremo”.

Il florovivaismo italiano, con una produzione in valore di quasi 4 miliardi di euro, 20mila aziende e 120mila addetti, è uno dei settori più importanti della nostra agricoltura e, in particolare, quello della provincia di Imperia e Sanremo, con le sue 3mila 500 aziende, da solo, contribuisce al 70% della produzione lorda vendibile agricola della Liguria. “In questo momento, tra l’altro – sottolinea Confagricoltura – le aziende floricole stanno attraversando un momento particolarmente difficile, strette tra l’aumento del costo del gasolio, gli effetti della manovra economica, e i danni causati dal maltempo”. Certamente l’ostinazione del Festival in questo senso non aiuta.

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