Facciamo la spesa con frutta e verdura del terremoto

La campagna che invita ad acquistare formaggio Parmigiano reggiano ormai è nota e diffusa. Ma non sono state solo le gustose forme rotonde ad essere danneggiate dal sisma. C’è l’azienda che ha visto crollare il laboratorio di produzione del miele, l’imprenditore che ha avuto i magazzini di lavorazione della frutta inagibili, il vivaista che ha subito danni agli impianti automatici di irrigazione e che oggi innaffia manualmente per far sopravvivere piante e fiori. Moltissimi danni quindi anche alle aziende agricole dell’Emilia. Ma nei loro campi, frutta, verdura e ortaggi maturano proprio ora, nel periodo estivo.

Dalla Coldiretti l’invito è dunque questo: acquistare prodotti agricoli ed alimentari provenienti dalle zone terremotate. E’ il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti. Dunque, al momento della spesa, occhio ai cartellini!


IL MERCATO DEL TERREMOTO

E per chi sta dalle parti di Bologna, oggi,  giovedì 12 luglio, in piazza Re Enzo, dalle 9.00 alle 19.00, appuntamento con il primo mercato “salva-aziende” promosso da Coldiretti e Campagna Amica, con il patrocinio del Comune di Bologna: in vendita i prodotti delle aziende colpite dal sisma.

Aggiornamento: 13 luglio 2012
MERCATO DEL TERREMOTO, TUTTO ESAURITO
Sono andati a ruba i prodotti delle aziende terremotate nel mercato di Bologna, tanto da indurre alcune aziende a chiamare rinforzi per farsi portare altri carichi da vendere. Dalla prima mattina, italiani e turisti si sono messi in fila per riempire i borsoni di frutta, verdura, formaggi, salumi, latticini, vino senza dimenticare fiori e piante. “Siamo tutti molto contenti – ha spiegato Cristiano Reggiani produttore di miele, frutta e verdura con un’azienda nella frazione di Bottegone di Camposanto (Modena) – perché  la gente è venuta apposta per sostenerci. I miei prodotti sono quasi tutti esauriti.” Entusiasta anche la signora Loredana dell’azienda agricola ‘Bio Ferrarini’ a Quarantoli di Mirandola: “Non ci è rimasto più niente e ho chiesto di portarmi altra verdura. Per noi questa iniziativa rappresenta un grandissimo aiuto. I mercatini che facciamo nelle zone terremotate non rendono molto perché gli sfollati vivono e vengono assistiti nelle tendopoli, quindi non hanno la necessità di comprare i nostri prodotti”. Il mercato ‘salva aziende’ ha fatto centro. E ora i negozianti sperano in una replica sotto le Due Torri o in altre città della regione.

 

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