Palme addio, a Paestum i nuovi alberi saranno viola

Addio palme, nella città dei templi si pianteranno nuovi alberi per sostituirle. E’ l’effetto “punteruolo rosso”, l’insetto che negli scorsi anni ha letteralmente decimato le tante palme che abbellivano piazze e strade del Comune di Capaccio-Paestum. Dopo la loro distruzione, e dopo che la Regione Campania ha approvato un finanziamento di circa 100.000,00 euro per i Comuni di Capaccio ed Eboli, l’amministrazione comunale capaccese ha infatti deciso di sostituirle completamente.

La scelta è caduta su specie autoctone con però un’importante eccezione, uno splendido albero tropicale considerato tra i più belli al mondo per l’incredibile fioritura viola-lilla: la Jacaranda. Continua a leggere

E se l’orto di casa nostra diventasse anche un po’ internazionale?

Ci si coltiva fagiolo bambarà e lablab, patata dolce e zenzero, igname, okra e amaranto. Dove? Nell’orto africano. Un orto molto particolare che sta per spuntare a Torino, al centro dell’Oval in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre 2012 che si terrà nel mese di ottobre. Perché ne parlo? Perché l’idea dell’orto africano è affascinante esattamente come lo è quello di tutte le etnie con cui possiamo facilmente venire a contatto anche semplicemente attraversando la strada di fronte a casa. Piante mai viste, fiori mai odorati, frutti mai provati: sorprese, ricette e gusti tutti da scoprire, tutti da assaggiare, tutti da condividere. E da coltivare, perché no, in un orto speciale, dal sapore anche un po’ internazionale. Continua a leggere

Fra cento anni le palme (ri)spunteranno in Antartide?

Una fitta vegetazione tropicale e subtropicale copriva i territori ora dominati da orsi polari e pinguini, quelli dell’Antartide. Succedeva oltre 50 milioni di anni fa nel continente ghiacciato. Lo hanno stabilito i risultati di una serie di esplorazioni scientifiche della regione polare australe, portate a termine da una equipe internazionale di esperti. Campioni di polline ricuperati attraverso perforazioni esplorative “indicano che durante l’epoca dell’Eocene, circa 52 milioni di anni fa, l’Antartide era coperto da boschi tropicali e subtropicali”, ha spiegato Carlota Escutia, dell’Istituto Scientifico dell’Andalusia, sottolineando la presenza di “polline di palme e di altre piante simili ai baobab dei nostri giorni”. Continua a leggere