Addio bonsai, arrivano i kokedama, piante zen che “volano”

Piantine alloggiate dentro ad una palla ricoperta di muschio: si chiamano “kokedama” e sono la contagiosa nuova moda che arriva dall’Oriente. Praticamente senza vaso, questi fratellini minori dei bonsai si possono collocare in un vassoio ben illuminato oppure si possono appendere, nella loro versione più particolare, con fili invisibili, in modo da mantenerli stabilmente sospesi in casa. I kokedama piacciono così tanto che si stanno organizzando corsi in tutto il mondo per imparare a realizzarli. Li hanno scoperti anche i fioristi, che li usano in installazioni e creazioni artistiche dal look decisamente moderno e inusuale, come questi “String Gardens” nelle foto, realizzati dall’artista Fedor van der Valk. Ma come si fa un kokedama?

KOKEDAMA, COME SI CREANO
La cosa più importante per fare un buon kokedama è la scelta della pianta. La sfida più ardua è quella del kokedama sospeso, perché in quel caso occorre fare in modo che la pianta si adatti alla strana situazione “aerea” e si sviluppi comunque al meglio. Più facile invece se scegliamo di ospitare il kokedama in una ciotola.

Il consiglio è, soprattutto se siamo al primo tentativo, di utilizzare specie che non crescano troppo. La piccola taglia garantirà una migliore sopravvivenza e anche un’estetica più equilibrata. Inoltre sarebbe meglio usare piante adatte alla vita in appartamento, dove soprattutto in inverno, la luce è limitata. In genere si usano piccole felci, ma anche piante grasse.

Il secondo punto sono i materiali: prendere quelli giusti è l’unica garanzia di successo. I kokedama sono composti da una miscela di terricci argillosi, in grado di trattenere l’umidità che altrimenti, soprattutto nelle piante sospese, evaporerebbe velocemente. Si usano dunque terricci speciali: il Ketotsuchi (detto Keto), l’Akadama e, a ricoprire, il muschio vivo. Sono prodotti che si trovano nei garden che vendono bonsai.

KOKEDAMA, COME SI CURANO
Una volta procurati i materiali, ponete tutto in una bacinella, assicurandovi di poter sporcare il vostro piano di lavoro. Le tecniche per creare la “palla” di kokedama sono tante: quello più semplice vuole che si ponga la piantina e il mix di terricci inumiditi al centro di un foglio e si modelli la palla raccogliendo il tutto tra le mani. Un’alternativa è usare reti a maglie fini che rimarranno parte integrante del kokedama. Una volta che avrete creato la sfera, usate il muschio ricomprendo ogni angolo e ponete il vostro kokedama in una bacinella con acqua all’ombra, in modo che si impregni di umidità. Dopo qualche ora, togliete l’acqua e lasciatelo “maturare” per qualche settimana, vaporizzando spesso, in modo che la piantina possa radicare e il muschio impiantarsi solidamente.

A questo punto, scegliete la sua collocazione definitiva. Se volete appenderlo, mettete in conto che d’estate dovrete bagnare il kokedama molto spesso. Nella ciotola invece basterà irrigarlo una volta alla settimana. Se volete sospenderlo, procuratevi del filo da pesca di nailon e legatelo, avvolgendo molte volte  il kokedama, per poi appenderlo in un angolo vicino alla finestra.

Curiosi? Volete vedere altri kokedama?
Ne trovate tanti sul sito di Fedor, www.stringgardens.com

2 risposte a “Addio bonsai, arrivano i kokedama, piante zen che “volano”

  1. salve, sono sara ed ho un piccolo negozio su rieti…mi sono affascinata alle kokedama per favore quanto costano e dove le trovo.

  2. Pingback: Kokedama decoration | aboutgarden

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