Ruba l’acqua piovana, arrestato: che ne pensi?

Trovo molto curiosa questa notizia appena pubblicata su Tgcom24 in cui si racconta della strana sorte di un uomo che, in America, ha “rubato” l’acqua piovana e per questo “furto” è stato condannato dai giudici ad un mese di carcere. In pratica sulla sua proprietà Gary Harrington ha creato delle dighe che hanno costituito 3 “laghetti” artificiali.

In questi bacini ha poi creato oasi naturali con trote e pesci per la pesca sportiva. L’azione di Gary è stata considerata un reato perché infrange una legge dell’Oregon che ritiene il gesto in questione un’appropriazione indebita di risorse naturali, anzi precisamente un “uso non autorizzato di acqua”. Beh, però, a pensarci, la questione è strana e dà da pensare: dove si ferma il confine tra pubblico e privato? La terra è casa sua: è sbagliato che raccolga l’acqua piovana che ci cade sopra? Insomma, qualche dubbio viene. E infatti serpeggia la ribellione e molti concittadini di Gary stanno iniziando una battaglia contro la sentenza del tribunale.

E voi cosa ne pensate? Si può parlare di “furto”, in questo caso?
Diteci la vostra!

2 risposte a “Ruba l’acqua piovana, arrestato: che ne pensi?

  1. Se questo signore era in Italia gli andava peggio. Altro che un mese di prigione. Il fatto è che tutte le acque sono pubbliche, anche quelle che pompiamo da un nostro pozzo e per qualsiasi loro utilizzo, estrazione, deviazione, accumulo o altro occorre una concessione. Per avere la concessione occorre il nulla-osta del comune, della provincia, della forestale, dell’ente o consorzio di bonifica. Inoltre, per costruire laghetti o dighe anche piccole occorre un permesso o una DIA del comune con il nulla-osta della provincia. Se fate tutto abusivo anche per nobili fini ambientali vi beccate una denucia separata da ognuno di questi enti, se invece volete fare le cose in regola, calcolate che per ogni invaso di acqua ce ne vuole uno altrettanto grande di scartoffie.

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