Un esercito di insetti per combattere le piante invasive

Il ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti, in collaborazione con un team di scienziati della contea di Broward, ha utilizzato una nuova arma per debellare una pianta invasiva. Un diserbante micidiale? Qualche formula chimica letale? No, tutto molto biologico… Lo spietato killer su commissione è un insetto: una specie di coleottero, nello specifico il Lilioceris cheni. E’ lui il “controllore biologico” utilizzato contro un’aggressiva e invasiva pianta esotica che sta soppiantando le specie native e distruggendo gli ecosistemi dei terreni lungo la Florida. L'”aliena” vegetale è la Dioscorea bulbifera, una rampicante volubile dai tuberi commestibili che in America chiamano “air potato vine”. I ricercatori hanno rilasciato i coleotteri in un’area infestata dalla pianta e ne hanno osservato l’impatto.

Sedici coleotteri rilasciati a inizio marzo 2012 hanno prodotto in pochissimo tempo migliaia di figli che hanno causato la quasi completa defogliazione delle piante incluse nell’area sottoposta al programma di controllo biologico. Lo scopo dell’iniziativa non è soltanto ridurre il numero di specie invasive, ma anche aumentare le capacità competitive e difensive delle specie native.

Fin qui, la notizia. Ma confesso che l’uso di un coleottero parente della temibile criocera, lilioceris lilii, flagello dei gigli, per “diserbare” un terreno, mi crea un po’ d’ansia. La natura non si fa controllare facilmente: siamo certi che rilasciare quei coleotteri in quell’area non porti un ulteriore squilibrio in quel particolare ecosistema? Una volta consumate tutte le piante “aliene”, il nostro amico non potrebbe passare a qualcosa di ugualmente gustoso per lui ma non necessariamente dannoso per noi? E a quel punto il problema diventerà lui…

Una risposta a “Un esercito di insetti per combattere le piante invasive

  1. Interessante questa notizia. Certo il rischio che il tutto scappi al controllo lascia dubbi. D’altro canto l’uomo con il suo impatto sembra procedere introducendo nuovi disequilibri per correggere il disequilibrio creato dalla sua presenza ….. chissà che di disequilibrio in disequilibrio e grazie alla ritornata presa di coscienza per l’ambiente si ritorni finalmente a un sano equilibrio.

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