Ricevo e volentieri pubblico e segnalo questa iniziativa, che mi sembra davvero interessante perché coinvolge, per una volta, come spesso succede solo nei miracoli (vedi Celentano), cittadini e istituzioni, uniti in una stessa volontà di cambiamento. L’idea di base è riappropriarsi della città, dando nuova vita agli spazi comuni trasformandoli in orti e giardini o semplicemente in angoli curati. Qualcosa che sta succedendo in modi diversi in molte città. A Milano se ne discute in centro domenica 14 ottobre, con un incontro promosso dal Comune a cui interverranno assessori, professionisti ed associazioni senza scopo di lucro promotori di questo “movimento” sempre più globale. Tema: i giardini condivisi, ovvero quelli che oltremanica chiamano “Community Gardens“. Appuntamento presso l’Acquario civico, in Via Gadio 2 (fermata MM Lanza o Cairoli-Castello) dalle ore 10.00 alle 18.00. Una bella occasione per ascoltare una storia nuova, scambiarsi idee, contatti e progetti. Ecco i dettagli! Continua a leggere
Archivi giornalieri: 10 Ottobre 2012
Il monologo di Celentano: l’Italia è un giardino dorato da ricostruire
Con la seconda puntata di ieri sera si è concluso lo show di Adriano Celentano, tornato ad esibirsi dal vivo dopo 18 anni per il concerto all’Arena di Verona intitolato Rock Economy. Una marea di ascolti: quasi 10 milioni di spettatori. Ma non è solo per le canzoni che Celentano era tanto atteso. E il monologo che tutti aspettavano è arrivato nella seconda serata. E le sue frasi hanno parlato di natura, di ambiente, di qualità della vita. Leggendo i commenti sui giornali stamane, non molti si sono soffermati sulle sue parole, spesso liquidate come semplici utopie. Su Fiori&Foglie potete leggere l’intero discorso del Molleggiato e farvi un’idea da soli.
Perché lo metto qui? Perché quello che ci circonda ogni giorno fa la differenza, la bellezza, la natura di cui Celentano parla è qualcosa a cui aspiriamo davvero tutti: quel contatto con il mondo che abitiamo, con quello che c’è fuori dalla finestra, con il paesaggio italiano (non quello astratto ma quello vero, fatto di monumenti, piazze, strade, città, parchi, colline, ville, borghi, castelli, giardini storici, campi, laghi, fiumi) con la voglia di ricostruire il nostro giardino-paese, di riprenderci i nostri tesori (testimonianze di storia, cultura, arte) è la via che può darci quella marcia in più per riaccendere un motore che ha già in sé tutto il necessario per poter ripartire. Continua a leggere