Addio diamanti, il contrabbando di lusso profuma di aglio


Altro che luccicanti rubini e preziosi smeraldi, i tempi cambiano e l’oggetto dei desideri dei contrabbandieri internazionali è diventato assai più umile: l’aglio. Sì, proprio la nota spezia tanto amata/odiata in tutte le nostre cucine: esiste addirittura una “rotta dell’aglio” che va dalla Cina all’Europa e ogni tanto viene scoperta e interrotta dalle autorità. Non so voi, ma io già me li vedo, con gli occhi dell’immaginazione, gli smaliziati personaggi che si aggirano furtivamente con le tasche stranamente rigonfie e da cui spunta qualche pallido rametto dall’inconfondibile aroma… Il problema, mi viene da pensare, è che non è facile incastrare i malviventi: non puoi neanche addestrare i cani poliziotto, altrimenti salterebbero addosso a qualunque ottima cuoca incontrassero… 😀

L’ultima operazione contro i trafficanti di aglio fresco è avvenuta in Svezia dove due cittadini britannici sono stati accusati di aver importato illegalmente aglio per un valore di 300 milioni di dollari dalla Cina attraverso la Norvegia. Già, perché l’Eldorado dell’aglio si trova proprio nel solito Oriente, lo sapevate?

La rotta del sulfureo bulbo parte dai vasti campi coltivati della Cina dove viene prodotto intensivamente e a bassissimo costo e attraverso la Norvegia – che non è uno stato Ue e dunque non impone dazi su quel prodotto – passando per la vicina Svezia, invade l’Europa.  Sicuramente poco profumato, il traffico di aglio è tuttavia estremamente lucroso se l’Ufficio europeo antifrode (Olaf), la Commissione europea e le polizie dei vari paesi sono impegnati da anni nello stroncarne il contrabbando. I trafficanti hanno tutto l’interesse a proseguire l’importazione illegale perché ne ottengono lauti guadagni. Dal 2001 la Ue impone infatti il 9,6% di dazio sul commercio di aglio dai paesi extracomunitari e chiede un sovrappiù di 1200 euro ogni tonnellata. Ma anziché ridurre il problema, la decisione sembra aver incrementato il commercio illegale.

Fonti dell’Olaf riferiscono che dal 2009 almeno 1200 tonnellate di aglio per un valore di 3 milioni di euro siano state introdotte fraudolentemente in Europa. Eppure le autorità hanno più volte mostrato la mano pesante: il mese scorso, ricorda l’Independent, un commerciante con sede a Londra è stato condannato a dieci anni di carcere per aver contrabbandato quintali di aglio cinese in Gran Bretagna eludendo il pagamento di due milioni di sterline di dazi. L’uomo aveva tentato di beffare i doganieri affermando di trasportare zenzero. Ma questi, che sicuramente condividono il pollice verde nazionale, hanno sentenziato che il container frigo era troppo freddo per ospitare zenzero, mentre era a temperatura perfetta per l’aglio. Che infatti è stato puntualmente scoperto.

Ditelo, da ora in poi guarderete il vostro collega dall’alito pesante con altri occhi… 😀

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