Un futuro sostenibile allevando mosche in cucina

Se avete letto l’ultimo libro di Dan Brown, “Inferno”, o seguite i bollettini di guerra degli ecologisti, sarete molto preoccupati per il futuro del genere umano, schiacciato dal sovrapopolamento e dal depauperamento progressivo delle risorse del Pianeta. Scenari apocalittici a parte, di fatto sempre più si sta radicando il pensiero che allevare bovini, ovini e pollame per nutrirci possa non essere più la strada giusta per assicurarci anni a venire ricchi di salute e prosperità. La risposta per molti sta nel diventare tutti vegetariani. Ma c’è qualcuno che per salvare il pianeta propone l’allevamento da carne sì, ma di un genere di animale alternativo: gli insetti. Ma come produrli facilmente per il consumo quotidiano? Magari anche con un tocco di stile? L’Ing. Paolo Ballarini ci sottopone l’idea di una designer austriaca…

Per un futuro sostenibile allevate mosche nella vostra cucina. Per farci cosa? Ma per mangiarle, ovviamente. Sì, perché allevare insetti è il modo più efficiente e sostenibile di produrre proteine animali. Con 10 chili di mangime si puo’ produrre 1kg di carne bovina o 3kg di maiale o 5 kg di pollo, ma ben 9kg di carne di insetto. E la carne d’insetto, dicono, e’ molto migliore, con un maggior contenuto di proteine e pochi grassi.

Certo con il pollo le tradizioni gastronomiche sono più consolidate. Certo sarebbe più semplice diventare vegetariani. Ma la coscienza ecologica unita alla volontà di non rinunciare alle proteine animali non lascia dubbi su quale sia la soluzione migliore. E cosa c’è di meglio che produrre queste proteine in casa propria, a chilometro zero, e ovviamente poterle consumare freschissime?

Questa è l’idea che ha guidato la designer Katarina Unger dell’Università di Vienna nel progettare la sua Farm 432, un piccolo elettrodomestico che non potrà mancare in nessuna casa: un incubatore domestico per larve di mosche. Con 1 grammo di uova si producono ben 2.4 kg di freschissime e nutrienti larve di mosca.

E non è tutto, manca un dettaglio che rende la nostra fattoria casalinga è ancora più efficiente e sostenibile: non dovremo comprare costoso mangime, le nostre larve si nutrono di rifiuti domestici. E questo praticamente azzera qualunque impatto ecologico.

Sfogliando le immagini sul sito di Katarina vien da dire che è anche un bell’oggetto, sicuramente affascinante, tuttavia non ci sentiremmo di scommettere sul suo successo commerciale… Che dire, buon appetito!

5 risposte a “Un futuro sostenibile allevando mosche in cucina

  1. Che schifo!

    Sarà che dietro casa mia c’è una stalla mal tenuta e devo quotidianamente difendermi dalle mosche ma l’idea è assolutamente repellente.
    Anche le mie cinque galline si nutrono di niente ma producono tante ottime uova molto più invitanti di un hamburger di larve di mosca.

  2. Buonasera. Cara Daniela Di Matteo, convintissimo che, piuttosto di morire di fame, una persona
    ingoierebbe di tutto senza nemmeno fiatare, sospetto che, noi Italiani numeri uno al mondo inculinaria, saremmo fortemente contrari a mangiare insetti, se pure pieni di proteine e di grassi.
    La designer austriaca, certamente ha bisogno di pubblicità e quale migliore opportunità per salire
    i gradini della notorietà e guarda caso lo fà con un Italiano. Personalmente ritengo opportuno un
    totale ritorno alla campagna, insegnare ai nostri ragazzi come imparare a coltivare e crescere gli
    animali, senza guardare in faccia l’odiata e cancerogena globalizzazione. Gli austriaci hanno unaproblema di diventare insettivori, comporterebbe controindicazioni gravi e saremmo obbligati a rivedere l’organizzazione e la logistica di tutto il sistema di consegne e distribuzione. E la cosa che più mi urta è mettere a confronto un piatto di lasagne, con un piatto di insetti, se pur conditi con il migliore ragù. Cordialmente.
    .

  3. Questione di cultura. in Africa-Asia, formiche ed insetti sono considerate prelibatezze.
    Gliele lascio tutte! Mio padre raccontava che, in tempo di guerra, di gatti, ne giravan pochi ma si mangiava tanto coniglio, si vocifera che, vicino ai ristoranti cinesi, i topi siano scomparsi (ci credo poco), in Cina, puoi scegliere il cane da mangiare, io ho mangiato un serpente (squisito) ma a tutto c’è un limite.A questo punto, meglio erbivoro..opss vegetariano.

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