Foreste in Europa troppo vecchie: assorbono poca Co2

Le foreste europee sono vicine al punto di saturazione per l’assorbimento del carbonio: lo afferma uno studio pubblicato su Nature Climate Change, secondo cui si rendono necessarie nuove politiche di gestione forestale. A partire dal 2005, scrivono i ricercatori, la quantità di CO2 atmosferica assorbita dalle foreste del Vecchio Continente è andata diminuendo. Le cause vanno ricercate nella deforestazione e nell’aumento di fenomeni avversi come gli incendi, ma anche nell’invecchiamento degli alberi.

Una percentuale significativa delle foreste europee, infatti, ha ormai raggiunto i 70-80 anni di vita, e gli alberi di questa età tendono a rallentare la loro crescita, riducendo dunque il loro consumo di anidride carbonica. A fronte di tale situazione, il problema – spiega il coautore del rapporto Gert-Jan Nabuurs dell’Università olandese di Wageningen in un’intervista alla BBC News – è come conciliare la tutela delle vecchie foreste, che spesso rappresentano un habitat fondamentale per la conservazione della biodiversità, con il bisogno di garantire un assorbimento adeguato della CO2.

“Le vecchie foreste sono necessarie e i responsabili delle politiche nazionali ed europee devono privilegiare la tutela della biodiversità in quelle regioni dove le foreste forniscono habitat di grande pregio”, afferma Nabuurs. “In altre regioni, tuttavia, forse è tempo di tornare a concentrarsi sulla produzione del legno e sul ringiovanimento delle foreste. “In questo modo”, conclude, “si può garantire la crescita delle foreste e la loro funzione di assorbimento di carbonio, insieme a un flusso continuo di legname”.

Una risposta a “Foreste in Europa troppo vecchie: assorbono poca Co2

  1. C’e’ da dire che le foreste mature, con grandi alberi, fisseranno anche poca nuova biomassa ma sono tanto tanto belle…. e l’Europa e’ piccolina rispetto al biliancio mondiale, ci mancherebbe che facessimo fuori le poche che ci sono.

    Piuttosto che si creino coltivazioni razionali di legname, che essendo gestite in modo ottimale per produrne di piu’ al tempo stesso trasformano e sequestrano piu’ CO2 come materiale da costruzione, polpa di legno e cellulosa.

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