La Prima della Scala, applausi (e fischi) tra i fiori

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La Prima della Scala di questo sabato 7 dicembre, dedicata a Nelson Mandela, è finita con una sorpresa: l’opera più glamour dell’anno, la Traviata che ha aperto ufficialmente la stagione del teatro più importante d’Italia, ha lasciato la scena in un coro di applausi pesantemente mischiati a “buu” da parte della platea. L’umore degli spettatori però era annunciato: i tweet poco lusinghieri si sprecavano già “in diretta” durante lo svolgimento del concerto. Troppo drastico il contesto creato da regia e scene del russo Tcherniakov, del tutto diverso da quello tradizionale dell’opera? Chissà, ma l’evento musicale rimane mondano, anche di questi tempi dove al lusso poco si vorrebbe concedere. E la bellezza di un edificio storico come la Scala, in attività da oltre 200 anni, accompagna le opere con luci e soprattutto fiori, che anche quest’anno hanno ornato lo splendido teatro.

Protagonista della composizione floreale il Palco Reale, per cui sono state impiegate ben 3mila rose e un nutrito numero di fiori tra cui ortensie di sfumature autunnali dall’effetto vintage con tocchi di verde e di rubino, ripreso dai garofani granata, rami glauchi di eucalipto e insoliti amaranthus verde mela (quelle “code” verdi che romanticamente puntellano e danno movimento alla decorazione). Ospite del sontuoso palco il Presidente Napolitano, accompagnato sabato sera dalla moglie Clio.

Ma chi crea questa imponente decorazione che deve essere assolutamente perfetta e su cui puntano i riflettori e le telecamere di tutto il mondo?
Ormai da tempo il delicato compito viene affidato all’Associazione Fioristi Milano che inizia a settembre il percorso di preparazione appena La Scala comunica l’opera che andrà in scena alla Prima. Preparati Floral designer dell’Associazione creano bozzetti con 3 o 4 stili diversi. Il progetto deve intonarsi in modo armonico con il soggetto lirico per essere approvato dal teatro in accordo con la Sovrintendenza : occorre un’accurata valutazione degli abbinamenti cromatici, che i fioristi studiano con attenzione, oltre ad un equilibrio di forme e dimensioni, considerando che la composizione è di grande dimensione e richiede un gran numero di fiori che però verranno visti soprattutto da lontano, in condizioni di luce molto particolari. C’è poi la realizzazione pratica, che deve rispettare tempistiche serrate e che richiede una forte intesa di squadra.

E tutto questo lavoro chi lo paga, vi chiederete?
La risposta è… nessuno. La strada dello sponsor, seppur interessante, è stata abbandonata perché in passato si è spesso dimostrata troppo ingombrante e vincolante. Di fatto negli ultimi anni l’Associazione offre il suo lavoro gratuitamente: per i fioristi è infatti più prezioso il prestigio che comporta questo importante impegno, rispetto ad un pagamento diretto in denaro. Anche il fornitore del materiale vivo da’ il suo contributo, aggiungendo una parte ai 10mila euro che la Scala spende per acquistare le corolle. Tutti insomma lavorano per far sì che alla Prima di ogni stagione, la Scala risulti un trionfo di fresca bellezza dando lustro alla città che rappresenta. Un lavoro che, secondo Fiori&Foglie, merita di essere apprezzato e goduto da tutti i milanesi, non solo dagli illustri invitati vip della serata di gala: ecco dunque una gallery con gli scatti – per cui lo ringraziamo sentitamente – di Luca Mengotti, fiorista e fotografo,  di tutte le fasi della decorazione. Sotto, la foto di gruppo, doveroso omaggio a tutti i fioristi-artisti che hanno prestato la propria opera!

Fioristi:
Luigi Baggi, Filiberto Belsani, Sara Boeri, Lorenzo Brunello, Sonia Bruseghini, Rosa Maria Cambieri, Caterina Cantoni, Anna Lucia Carbognin, Rudy Casati, Joanna Chlosta, Ernesto Corbella, Simonetta Crivellari, Pierina De Marchi, Luciana De Maria, Maria De Simone, Raffaele Di Savino, Silvano Erba, Laura Fagnani, Claudio Andrea Faraone, Daniele Giannetti, Chiara Giargia, Silvia Gilardi, Marco Introini, Gaetano Lupica, Silvana Manfredi, Claudio Marchesetti, Luca Mengotti, Ambrogina Moneta, Giovanni Moro, Brunella Oggiano, Elena Palladini, Valeria Palumbo, Igor Pavan, Alberto Pezzoni, Midy Piana, Pietro Piana, Roberta Porta, Luca Pozzi, Giancarlo Ravelli, Roberto Rossi, Consuelo Santoro, Emanuela Spinazzi, Francesca Tasin, Federico Vassilli

2 risposte a “La Prima della Scala, applausi (e fischi) tra i fiori

  1. Questo insieme che visto da così vicino, nel dettaglio, ha il suo tripudio, dalla distanza era percepito in maniera impeccabile dalle linee che definiva. Il gioco tra i chiari e gli scuri hanno reso le giuste cromie e la visione dell’oro nel festone non assolutamente presente. Gli scuri hanno creato la profondità. I chiari le linee guida e il movimento. L’occhio ha così percepito una forza strutturale diversa dall’architettura classica dell’ambiente ma nello stesso tempo un’armonia cromatica in ripresa degli intarsi in oro dei palchi. La sua liearità ha sviscerato la sua natura moderna nonostante tutto in piena armonia con il Teatro. Questi ragazzi hanno progettato e realizzato un lavoro sublime, delicato e intenso. Sono stati bravissimi. Una standing ovation ai progettisti e al gruppo di lavoro. BRAVI!

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