Milano: in Piazza Duomo arrivano alberi e orti

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Da oggi la piazza simbolo di Milano cambia il proprio storico volto con “la svolta verde” voluta dal Comune, che pianterà per la prima volta in Piazza Duomo alberi e un’aiuola centrale con una sequenza di orti su vari livelli. Il progetto vincitore del bando pubblico, ha avuto nei giorni scorsi il via libera definitivo dalla Sovrintendenza alle belle arti, come ricorda una nota del Comune che specifica che la nuova sistemazione sarà a costo zero per l’Amministrazione, visto che sarà lo sponsor privato a sostenere tutti gli oneri di realizzazione e successiva manutenzione per tre anni. Ma in cosa consiste esattamente questa svolta verde?

Di fronte alla cattedrale troveranno posto due piccoli boschetti ai lati della piazza composti da carpini, alberi di media grandezza con un’altezza che non supererà i 3-4 metri. La grande aiuola centrale presenterà orti che metteranno in mostra alcune delle graminacee coltivate in Lombardia (grano, avena, segale, orzo) e alcune delle specie aromatiche più diffuse negli orti e nei giardini.

“Un progetto in piena sintonia con Expo 2015 – ha dichiarato l’assessore al Verde Chiara Bisconti – sia nella scelta delle piante presenti, sia nello spirito della cura del verde: non più solo ornamentale, ma legato alla storia del territorio, alle specie presenti nelle nostre campagne“. Durante l’anno, ha spiegato l’assessore, “le piante all’interno dei contenitori centrali cambieranno, consentendo di avere fiori e verde in tutte le stagioni. Sarà un ‘orto’ didattico: un cartello provvederà a informare con precisione i cittadini dei contenuti e del significato del nuovo verde di piazza del Duomo. Grazie alla presenza, per la prima volta, degli alberi – ha concluso Bisconti -, Piazza Duomo avrà un aspetto più accogliente. Sarà uno splendido biglietto da visita per la città”.

8 risposte a “Milano: in Piazza Duomo arrivano alberi e orti

  1. Ma il sindaco e la sua giunta di instabili mentali si rendono conto che sotto Piazza del Duomo a Milano ci sono molti reperti archeologici ? Forse si vogliono rifare a mussolini, che negli anni trenta del secolo scorso, ha fatto coltivare il grano proprio in Piazza del Duomo. Purtroppo il manicomio di Mombello è stato chiuso altrimenti……………………… !

  2. Bah, mi sembra una cosa piuttosto fuori luogo.
    Per intanto l’orto richiama ad un luogo chiuso e in mezzo ad una piazza lo trovo fuori luogo, poi l’orto in centro ad una città non ce lo vedo proprio.
    L’orto urbano che va tanto di moda di questi tempi trovo che sia tanto una presa in giro di chi coltiva con dura fatica un campo per rifornire sottopagato i mercati agricoli.

  3. Esistono mplti cretini deficenti e idioti in questo mondo ,ma e’ molto difficile trovarne come i milanesi che pretendono di sapere tutto. VERGOGNA

  4. Sono allergico alle graminacee. addio piazza Duomo. In compenso sono allergico anche alle buche in strada, ai lavori infiniti, alle code per i maleducati che parcheggiano in tripla file e neanche un vigile che controlla, alla mancanza di parcheggi.
    sono previste 26 milioni di persone in 6 mesi, per l’expo. Speriamo che arrivino tutti in bici, altrimenti sarà la fine……

  5. Già ora che gli alberi sono bassi la vista del Duomo è parzialmente coperta … Se, come è logico, cresceranno appena un po’ addio visuale del nostro bel Duomo ma anche foto di turisti, comizi, concerti ed eventi religiosi!!!

  6. Semplicemente pazzesco!!!!
    Cemento dove dovrebbe esserci il verde e verde dove l’arte (quella vera) è storia da rispettare.
    Pagliacci megalomani!

  7. Cosa state combinando? chi è lo sponsor che vi fa digerire l’inguardabile e l’inagibile?
    Prima piazza Castello trasformata in un mercatino rionale, come già successo a Piazza Risorgimento risistemata e ora sempre più piena di tende bianche. poi piazza Beltrami ostruita da un reticolato di tubi bianchi come i ripostigli di certi bagni a Rimini dopo la fine della stagione: ci passano molti meno pedoni ora di quando non era pedonale, non si vede più nulla, il traffico dirottato su foro Bonaparte che sarà definitivamente distrutto e ancora tende bianche per vendere, ma se arrivate a Linate o Malpensa dopo le 22.30 non trovate neanche un baretto aperto, di giorno trovate le stesse proposte che trovereste in una stazione di servizio su strade secondarie: macchinette che distribuiscono schifezze e servizi igienici. poi il quartiere isola con una nuova bella piazza Gae Aulenti “sopraelevata” a cui si accede da una scala mobile dal grattacielo di Unicredit. rende più felici i nottambuli di corso Como.
    La stazione Garibaldi!? cul de sac. Piazza 25 Aprile “calva” e al posto di uno storico teatro, lo Smeraldo, un supermercato di prodotti “italiani” poi la nuova sede regionale che si anima di sera per il lavoro del baretto sottostante. La stazione centrale che con la vendita delle gallerie delle carrozze (Albertini?) si era già trasformata in un mercatino rionale. Non si possono recuperare almeno quelle? tutto soffocato un poco come Malpensa dove a colpo d’occhio vedi cosa ha prodotto la corruzione: cemento cemento cemento cemento e un aeroporto non funzionale.
    La segnaletica è quella in cui si percepisce la creatività del burocrate: colori a piacere, indicazioni e formati a piacere, astratti, anche i colori dei semafori cambiano (san Babila)
    una nota a parte (di demerito) per l’immagine coordinata dell’expo2015 guazzabuglio di stili indeclinabili tra loro, come potrebbe succedere a una fiera di beneficienza dove due o tre parrocchiani devoti hanno realizzato i cartelloni per la pesca e per il teatrino a gusto loro.
    Milano capitale del design che si dota di una mascotte che forse sarebbe applicabile allo yogurt alla frutta per bimbi, ma non sicuramente ad una esposizione internazionale su come nutrire il pianeta!
    o forse vogliamo suggerire che per nutrire il pianeta è sufficiente aprire un bar, un ristorante, una pizzeria ovunque?
    tra le righe di questi annunci di trasformazione dell’immagine simbolo della città un maligno potrebbe dedurre che l’unico obiettivo raggiunto è quello di non potere più concludere le grandi manifestazioni sul sagrato del duomo come qualche politico da anni auspicava.
    Peccato! non è ancora arrivato chi riuscirà a cacciare i mercanti dal tempio.
    Si susseguono amministratori, account, che moltiplicano le occasioni di vendita di prodotti dozzinali, uniformi per stile, appiattiti su un made in Italy di produzione estera, che rendono capitali a società con sede nei paradisi fiscali e tutti i cittadini o si rassegnano a fare i consumatori o espatrino. Nei fine settimana quelli che hanno i “danè” vanno fuori città chi resta non ha molti soldi da sprecare e …. impedendo il traffico civile entro la cerchia dei navigli tutto il centro di Milano, che non è grande, diventava una bella isola pedonale per cittadini, con musei e gallerie aperte anche la sera raddoppiando il personale.
    P.S. Perché Comune e Regione non creano il numero unico e una applicazione per smartphone per i taxi: ogni utente avrebbe la garanzia di ricevere l’auto più vicina, professionalmente garantita di qualità controllata e le corse costerebbero molto meno. La risistemazione del servizio di piazza non di linea potrebbe creare migliaia di nuovi posti di lavoro e rendere o meglio non gravare sulle casse pubbliche.

  8. Questa volta non sono proprio d’accordo con il Sindaco Pisapia: gli alberi stanno bene nei parchi e non sulle piazze a mascherare la visuale corretta dei monumenti. Niente è più suggestivo del suono dei passi nel vuoto delle piazze. Fino a poco tempo fa quando alla sera ero snervata dal lavoro prima di tornare a casa mi bastava fare un giro intorno al nostro maestoso castello illuminato e tra il verde arrivavo all’arco della Pace. Mi si riempiva l’anima della bellezza della città nella sera, di questa stupenda città nella quale cinquantanni fa ho scelto di vivere. Ora tutto ciò non è più possibile. Paghiamo fior di soldi per entrarci in questo centro città tra biglietti per l’area C e i posteggi costosissimi e introvabili, cosa volete ancora dai cittadini? Un giro ogni tanto lasciatecelo fare. La strampalata piazza rialzata Gae Aulenti tra i grattacieli specchietti per le allodole, non dice nulla, ci giri intorno senza vedere nulla che provochi emozioni. Tutta la città si è ingolfata di rotonde inutili anche in piccoli incroci di strade, di muretti e gradini dei marciapiedi che variano di larghezza continuamente rischiando di far saltare per aria le auto di passaggio se non sono di casa e li conoscono.Non mi allargo neanche a parlare dell’arredo urbano di piazza Castello che spero sempre in un temporale che se lo porti via. Ma dove stiamo andando? A dimenticavo: io sono un architetto settantenne e Milano mi piace sempre meno.

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