Gli alberi in città? Vanno abbattuti ogni 50anni

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Tra sabato 1 e domenica 2 agosto appena trascorsi, un nubifragio di inaudita forza si è abbattuto su Firenze: pioggia, grandine e forti raffiche di vento hanno divelto alberi, scoperchiato tetti, creato allagamenti. Si stima che in 45 minuti sia caduta la pioggia di un mese insieme a 60mila fulmini.  Molti gli alberi che si sono abbattuti su strade ed edifici, e come sempre succede, ecco scatenarsi la polemica: ma perché cadono? Avere alberi negli spazi urbani non è un rischio troppo grande? Pronta arriva la risposta degli esperti: le alberate in città dovrebbero essere sostituite ogni 50anni. Secondo Francesco Mati, presidente Federazione florovivaistica nazionale di Confagricoltura e presidente del distretto pistoiese, “gli alberi urbani andrebbero sostituiti ogni 50 anni altrimenti diventano pericolosi.” 

“Di fronte all’evidenza di eventi rischiosi che si ripeteranno, il Comune deve avere il coraggio di abbattere questi alberi (piantandone altri nuovi) e chi tenta di ostacolarne l’abbattimento per questioni nostalgiche dovrebbe assumersi la propria responsabilità civile e penale. Il Comune deve intervenire pianificando seriamente una riqualificazione del patrimonio arboreo urbano della città, il rischio è quello di una tragedia annunciata”. Secondo Mati, “le cadute degli alberi potevano essere prevenute se l’amministrazione comunale avesse fatto in questi anni una seria programmazione di riqualificazione del patrimonio verde pubblico dei viali e delle strade”, e aggiunge: “Confagricoltura, insieme all’Università chiede da anni questa programmazione, che avviene in quasi tutti i Paesi europei”.

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