Raccolta funghi in Lombardia: parchi e comuni di montagna possono imporre una tassa

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Novità per chi raccoglie funghi in Lombardia: grazie alla nuova delibera appena approvata dalla Giunta regionale, ci saranno boschi “a pagamento” e boschi “liberi” da quote per la raccolta. Proprio nel mese di agosto, in cui si apre il periodo proficuo per la ricerca dei funghi – se ne possono raccogliere massimo 3 kg al giorno a persona (salvo che tale limite sia superato per la raccolta di esemplari di “Armillaria spp” ovvero il classico “Chiodino”, come prescrive la legge) – che durerà fino ad ottobre-novembre, ecco arrivare la nuova norma che consente ai comuni di montagna e ai parchi regionali non montani di poter far pagare ai raccoglitori un contributo economico.

Le previsioni per la raccolta dei funghi quest’anno non sono positive a causa dell’estate incredibilmente secca e afosa che stiamo attraversando quest’anno. Ad ogni modo ecco i numeri: le quote massime per ogni ente sono di 5 euro se la raccolta è giornaliera, 10 se settimanale, 20 se mensile e 30 se annuale. L’eventuale contributo deve servire a finanziare opere di tutela dell’ambiente. Come titolo di pagamento basterà la ricevuta del versamento, da esibire insieme a un documento d’identità. Nei comuni non montani invece la raccolta, per legge, è gratuita.

La delibera approvata è l’ultimo step di un iter che ha avuto da poco un passaggio in commissione Agricoltura al Consiglio regionale della Lombardia, presieduta da Alberto Cavalli (FI), la quale ha espresso all’unanimità il suo parere favorevole. Da ora dunque “i comuni – ha spiegato in una nota l’assessore lombardo all’Agricoltura Gianni Fava – possono convenzionarsi con le comunità montane per esigere questi contributi facoltativi per interventi di miglioramento ambientale, attività di informazione concernente aspetti della conservazione e tutela ambientale, nonché attività didattiche in materia ambientale e micologica; interventi di trattamento e governo del bosco volti al miglioramento della produzione dei funghi; ripristino e miglioramento di strade esistenti, nonché sistemazione e manutenzione dei sentieri”.

Questa la notizia: resta da capire come nella pratica si informeranno i raccoglitori dei prelibati miceti sulle differenze di “costi” fra un bosco e l’altro – in caso cambi il comune di appartenenza, al fine di evitare che un hobby piacevole diventi fonte di sanzioni.

Attenzione anche alle diverse richieste che cambiano da regione a regione su vari aspetti della raccolta (tesserino, documenti per residenti e non residenti, peso giornaliero, ecc.). Ricordate poi di sottoporre alla Asl il vostro cestino, in modo da accertarvi della commestibilità dei vostri funghi.

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