Foglie cadute, un tesoro a sorpresa

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Prime gelate in questi giorni che salutano un autunno anomalo, quest’anno particolarmente caldo, che ha influito sul comportamento delle piante. Molti alberi hanno trattenuto una parte delle foglie che ora, in un arcobaleno di colori,  stanno facendo cadere dai rami. E subito scatta la nostra reazione, basata sul vecchio concetto che il verde “sporca” oppure sul timore che faccia “disordine”: ci attiviamo per raccoglierle in fretta e buttarle. In realtà Madre Natura non fa nulla a caso, e la caduta delle foglie risponde a delle precise funzioni nell’ecosistema: sorprendentemente si tratta di un vero e proprio tesoro, una risorsa che non merita certo l’etichetta di “rifiuto”. Su questo tema arriva anche il monito della National Wildlife Federation, che esorta gli americani a non raccogliere le foglie dal prato.

In realtà le foglie autunnali sono una preziosa fonte di energia per il suolo e per le piante, un fertilizzante naturale a basso costo. Il motivo è facilmente intuibile: durante la bella stagione l’albero immagazzina nelle foglie una parte delle sostanze nutritive che raccoglie dall’ambiente. Nel momento in cui vengono a contatto con il suolo, e cominciano a degradarsi, queste sostanze si trasferiscono nel terreno, secondo un principio di economia circolare. Possiamo facilitare questo processo spezzettandole, magari con un tosaerba, in modo che il suolo le “digerisca” più velocemente nutrendosene e diventando così più fertile e ricco, oppure utilizzarle per creare del compost (evitando quelle più coriacee, come quelle delle magnolie per esempio), unendole all’erba tagliata e ad avanzi di cucina “verdi” che ne accelerano la fermentazione.

Altrimenti possiamo creare dei mucchi che possiamo collocare là dove non c’è il prato: sotto gli alberi per esempio o intorno alle rose e sopra le aiuole. Gli strati delle foglie degli alberi saranno un’ottima protezione dal gelo più severo per le radici degli arbusti, delle rose (le cui foglie cadute invece sarebbe meglio rimuovere, per evitare che le spore delle muffe e la prole dei parassiti sopravvivano all’inverno), delle bulbose e delle erbacee perenni. Del resto se ci pensiamo, la natura stessa ci mostra che la superficie del terreno non è mai nuda: c’è sempre qualcosa che la ricopre (erba, aghi, roccia, ecc), in modo da proteggerla dall’azione dilavante degli agenti atmosferici. E quelle foglie faranno da comodo riparo durante la brutta stagione per piccoli animali, uccelli e insetti, favorendo la biodiversità del vostro spazio verde.

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