22 aprile, Giornata della Terra: quest’anno è dedicata agli alberi

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7,8 miliardi di alberi in più entro i prossimi cinque anni: è questo l’obiettivo che si propone la Giornata della Terra edizione 2016, che si festeggia proprio oggi, 22 aprile. Gli alberi sono stati riconosciuti come il modo più economico per combattere il cambiamento climatico e non solo. Questi nobili vegetali sono un motore di benessere a livello globale, non solo per l’ambiente – grazie ai vantaggi che portano e che tutti conosciamo – ossigeno, ombra, riparo per la biodiversità, consolidamento del suolo, filtrazione dell’acqua e dell’aria, assorbimento della Co2, origine di principi medicinali – ma anche perché, dove vengono piantati, creano un’economia nelle microcomunità più povere che permette lo sviluppo locale e la sopravvivenza.

E la Rete è un ottimo mezzo per moltiplicare il numero degli alberi sulla Terra. Tramite il sito internazionale della Giornata della Terra, Earthday.org, è infatti possibile donare uno, dieci, cento alberi al Pianeta. Alberi che saranno uno dei principali strumenti che dovranno aiutarci nella lotta al riscaldamento globale: non per niente la Giornata della Terra coincide con la firma di oggi a New York al Palazzo dell’Onu del patto tra i paesi frutto della Cop21, la Conferenza sul Clima di Parigi, che stabilisce un impegno concreto e comune a mantenere sotto controllo la “febbre” del nostro pianeta in modo che rimanga al di sotto di 1,5 gradi centigradi.

Per festeggiare l’Earth Day di oggi, tantissime le iniziative nel Belpaese, in particolare a Roma apre le sue porte il Villaggio per la Terra al Galoppatoio di Villa Borghese, pulsante cuore verde della Capitale, con un grande concerto, eventi e spettacoli (sul palco salirà anche Paolo Bonolis con un monologo “Assolo per la Terra”): info sul sito www.villaggioperlaterra.it e sulla pagina Facebook

Una risposta a “22 aprile, Giornata della Terra: quest’anno è dedicata agli alberi

  1. Considerato che il mutamento del clima per cause umane ha probabilmente già superato il punto “di non ritorno”, il tema avrebbe meritato un rilievo molto maggiore. Comunque, meglio che niente

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