50 alberi dei fazzoletti per il parco dedicato alle vittime dell’Eternit

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E’ nato Eternot, il parco pubblico dedicato ai morti dell’eternit: inaugurato pochi giorni fa, sorge proprio lì, sul suolo occupato dall’azienda svizzera che dal 1907 produceva i manufatti in cemento e amianto. 50 alberi dei fazzoletti, nome proprio Davidia involucrata, verranno coltivati nel parco in ricordo vivente delle lacrime che continuano ad essere versate per le migliaia di vittime (oltre 2mila e 500 fino ad oggi, nella sola cittadina). L’albero diventa così il simbolo della lotta all’amianto e dell’impegno nella cura delle malattie ad esso correlate grazie alla sua particolare fioritura, in cui i piccoli fiori sviluppano delle brattee candide che, nel pieno sviluppo, si staccano dalla pianta e cadono a terra dolcemente, dando origine ad un meraviglioso tappeto di “fazzoletti” bianchi.

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Il parco “Eternot” produrrà poi ogni 28 di Aprile, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, delle piantine di Davidia che verranno inviate a persone, enti o istituzioni che si sono distinte per il loro impegno nella causa. Per il parco è stata scelta una particolare varietà di albero dei fazzoletti, Davidia Involucrata ‘Sonoma’, in grado di fiorire sin dal primo anno. Con il tempo il parco acquisterà fascino grazie a questi splendidi alberi dai rami allargati, alti – per questa varietà – fino a 10 metri, testimonianza viva del dolore per le vittime.

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Amianto: roba del passato? Non proprio. A Casale Monferrato si continua a morire di Eternit ancora oggi. Nonostante la fabbrica abbia chiuso i battenti nel 1986, la polvere di amianto continua a mietere vittime causando il mesotelioma, il tumore che si crea a seguito dell’inalazione delle finissime micidiali fibre in grado di rimanere in incubazione nei polmoni anche per 40 anni. Per poi farsi vive e uccidere. 45-50 persone l’anno ancora oggi diventano “morti per l’amianto”.

Il parco Eternot ha una sua pagina su Fb: www.facebook.com/ArteParcoEternot

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