Una ex agente Forestale salverà il Giardino di Boboli?

Sarà Bianca Maria Landi a prendere sulle proprie spalle dalla primavera del 2017 l’incarico di responsabile della cura dei alberi e piante del Giardino di Boboli, verde gioiello architettonico fiorentino. Il celebre parco mediceo che si estende per circa 45mila mq circondando Palazzo Pitti, ornato da fontane, grotte, busti e statue, attira ogni anno più di 800mila visitatori e necessita di cure e attenzioni quale simbolo storico e culturale e polmone verde della città d’arte.

Laureata in scienze forestali ed ambientali, poi responsabile del nucleo Investigativo di polizia ambientale e Forestale della Provincia di Bologna, la Landi è stata funzionario direttivo del Corpo Forestale dello Stato presso il Comando Provinciale di Siena.

A partire dal 23 marzo 2017, Bianca Maria Landi inizierà a svolgere il suo incarico, dedicandosi a tutti gli aspetti della tutela e della valorizzazione del patrimonio botanico ed ambientale, collaborando con l’architetto Mauro Linari, capo della divisione Architettura, con l’archeologo Fabrizio Paolucci, curatore della scultura antica, con lo storico dell’arte Matteo Ceriana, curatore della scultura dal Rinascimento al contemporaneo, che si occupano dei beni artistici e architettonici presenti nel giardino.

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, accoglie con un caloroso benvenuto la nuova collega “che arriva giusto in tempo per mettere in sicurezza e a frutto il foltissimo patrimonio botanico, con discendenze storiche che risalgono al periodo mediceo. Dopo anni di sofferenza, nei quali invece delle piante furono potati bilanci e personale, è arrivato il momento di voltare pagina: l’ultimo momento ancora adatto a salvare l’eredità agraria, forestale e floreale di Boboli, che nella sua ricchezza e configurazione storica è unica al mondo”.

  

Intanto forse si potrebbe partire da un sito internet dedicato, che dovrebbe essere cardine di una comunicazione moderna (per dire, basta guardare quello che fanno i francesi in Rete, ad esempio il sito che promuove il Castello di Villandry). Attualmente il sito web del Giardino di Boboli consiste in poche scarne pagine che radunano informazioni di servizio in quello (con la scritta “sito temporaneo”) degli Uffizi, www.uffizi.it, praticamente senza foto e immagini del parco. Se l’idea in Italia è davvero cambiare marcia e cominciare a dar valore al ricchissimo patrimonio culturale del Belpaese, forse si potrebbe anche iniziare da qui…

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