Vigne eroiche a rischio: la denuncia a Vinitaly

Il grido d’allarme arriva da Vinitaly, tra le manifestazioni più note dedicate al mondo del vino, che si sta svolgendo a Verona in questi giorni fino al 18 aprile. A denunciare il rischio di perdere le piccole vigne dette “eroiche” – nate su terreni impervi, con terrazzamenti su forti pendenze che è molto faticoso e difficile coltivare, dove, abbarbicate su esigue strisce di terra, crescono spesso uve di varietà storiche – sono i rappresentanti dei Vignaioli indipendenti (FIVI).

Il problema della mancata tutela di questo tipo di vigneti, spiega il FIVI, è legato in primis alla mancanza di riconoscimento della loro esistenza come produttori all’interno del censimento che il MIPAAF, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sta compiendo in questi mesi. Sotto i mille metri quadrati infatti i vigneti sono esclusi dalla registrazione, poiché considerati per uso personale. Ma se da un lato questi piccoli appezzamenti non richiedono denunce di produzione o altri oneri di registrazione della loro produzione, dall’altro si tratta di aree ristrette ma preziose, dove i Vignaioli hanno conservato pratiche colturali e varietà genetiche uniche, che rischierebbero di essere perdute nel momento in cui tali vigneti fossero espiantati o abbandonati.

“La nostra richiesta al MIPAAF e alle Regioni – spiega la presidente FIVI Matilde Poggi – è di promuovere il censimento e la tutela dei vigneti storici ed eroici, indipendentemente dalla loro estensione“.

La FIVI chiede inoltre che venga incentivata la pratica della selezione massale, ovvero quella tradizionale che da sempre si fa in agricoltura: scegliere le migliori piante nei propri vigneti, per ricavarne le gemme con cui innestare le future piantine di vite. Nel tempo questa pratica assicura le maggiori probabilità di mantenere la specificità genetica del proprio vigneto e della propria realtà locale e aziendale. Ma per ragioni sanitarie la selezione massale viene scoraggiata a livello nazionale, preferendole l’impiego di cloni prodotti dai vivai. Peraltro, preferendo la selezione tradizionale rispetto all’utilizzo dei cloni per i nuovi impianti, i viticoltori vengono esclusi dai programmi di sostegno alle aziende viticole (PSR e OCM).

Il tema è importante perché non attiene solo alla produzione di vini e alla tutela di una genetica vegetale selezionata in anni di tradizione sul territorio, ma tocca da vicino anche il nostro paesaggio, sempre più soggetto all’abbandono proprio nelle zone più caratteristiche, oggetto di curiosità e interesse culturale e turistico.

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