Presto 7 mila casette sugli alberi della Puglia

Si parte con 20 posti letto ma si punta decisamente più in alto: l’idea è realizzarne 7mila. Le casette sugli alberi promettono così di diventare per la Puglia la punta di diamante del turismo a contatto diretto con la natura. Il progetto di Bed & Tree verrà presentato a Biccheri, in provincia di Foggia, il prossimo 29 giugno: le prime casette ospiteranno nuclei di massimo 4 persone per soggiorni brevi in casette di 3×3 metri fra le chiome di alberi di alto fusto del Parco di Daunia Avventura, affacciato sull’unico lago naturale montano della regione, il piccolo Lago Pescara, alle pendici della vetta più alta, il Monte Cornacchia (1151 metri).

L’ambientazione verde e blu che permette di godere di panorami naturalistici di enorme fascino rende la meta del Parco Avventura pugliese decisamente interessante e su TripAdvisor i commenti entusiasti stanno a testimoniarlo, insieme ai numeri in crescita rispetto all’affluenza. Nel mese di aprile il parco ha ospitato quasi mille visitatori, che fino al mese di giugno di quest’anno sono diventati 5mila.

Trovarsi sospesi tra le funi su camminamenti che collegano grandi alberi, impegnarsi in percorsi didattici nel bosco, fare trekking con vista lago, partire alla scoperta delle orchidee selvatiche: esperienze a metà tra sport e ambiente che motivano grandi e piccoli a vivere la natura in modo più personale e profondo, intervallando, al momento esplorativo, qualche piacevole scarica di adrenalina.

Sicuramente un approccio all’ambiente del tutto diverso, quello del parco avventura, a fronte di quello classico, che predilige spesso un atteggiamento di eccessiva tutela delle natura come “quadro immobile”, tendente ad allontanare, invece che a stimolare, consapevolezza e rispetto.

Mettendo in conto un’attenzione particolare nel preservare la buona salute degli alberi interessati dalla loro realizzazione, questi piccoli alloggi sopraelevati temporanei, considerati fino a poco tempo fa solo un gioco per i più piccoli, potrebbero invece rivelarsi un’intrigante risorsa turistica per aree boschive e forestali italiane ora tristemente (e pericolosamente) soggette all’abbandono, in grado di portare visitatori nel territorio, anche verso borghi e attività spesso al di fuori dei classici circuiti commerciali.

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