Ulivi sempre più a nord: l’extravergine milanese è dietro l’angolo?

L’andamento meteorologico di questi ultimi anni ha un impatto sulla biologia delle specie vegetali e sui cicli di crescita delle piante. Secondo Samanta Zelasco, ricercatrice del Crea di Rende (Cosenza), è questo il motivo per cui stiamo assistendo ad uno “spostamento” verso nord degli ulivi, che crescono e producono in aree impensabili anche solo fino a qualche tempo fa. Un giorno non lontano potremo forse assaggiare l’extravergine milanese?

“Stiamo assistendo – afferma la Zelasco – ad un’espansione progressiva in areali caratterizzati da maggiore altitudine e latitudine con un’olivicoltura nuova e in crescita per una superficie totale investita che è aumentata di circa 60mila ettari dal 2012 al 2017″. La frontiera della coltivazione dell’ulivo sta quindi superando il famoso 45° parallelo, considerato lo spartiacque tra quelle che, possiamo dire, “erano” le due metà dello Stivale, il caldissimo sud e il freddissimo nord.

Se fino ad ora, quella di vedere ulivi – anche millenari – nei giardini e nelle rotatorie stradali della Pianura Padana sembrava una moda, frutto di una scelta estetico-simbolica, ora si comincia a parlare proprio di uno spostamento della produzione.

La riflessione sul tema proviene dall’incontro “L’agricoltura italiana di fronte ai cambiamenti climatici: il caso dell’olivicoltura”, tenutosi ieri, 11 giugno, a Roma, alla presenza di esponenti del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agrononomi e dei dottori forestali).

Dell’espansione a Nord, oltre la linea del Po, parla anche Alberto Giuliani del Conaf: “l’impatto ambientale con un aumento delle temperature in altitudine può favorire – sostiene il professionista – un’espansione dell’olivicoltura in questi areali”. Per capire come si comportano gli ulivi in queste nuove zone di coltivazione, Carmela Pecora del Conaf ha annunciato prove di sperimentazione tese a verificare la resistenza e la produttività degli alberi. Per questo test è stato scelto un areale situato oltre i mille metri sul livello mare, nel Parco della Sila, in Calabria.

Piccola nota a margine? Sembra che, in Italia, ciò che la politica tiene separato, clima e piante proprio lo vogliano unire…

2 risposte a “Ulivi sempre più a nord: l’extravergine milanese è dietro l’angolo?

  1. Cambiamenti climatici o moda ?
    Ormai fanno olio ovunque, poco, pressoché insapore e ovviamente a prezzi assurdi visto che produrlo presuppone cure allucinanti.
    E’ un fenomeno paragonabile ai palii e alle rievocazioni storiche che ormai si fanno in ogni paese e frazione (al 99% eventi nati nel 1993 molto spesso).
    Sempre più spesso la scienza non è più tale, sempre più spesso è ideologia.

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