Capre contro gli incendi estivi: ambiente e tasche ringraziano

Capre antincendio: sono loro la soluzione tutta naturale di ecologia applicata che si sta facendo strada nei paesi dove l’estate arida asciuga tutto, seccando erba, arbusti e persino uccidendo alberi. A Girona, in Spagna, l’esperimento è in corso dal 2016 e si concluderà alla fine di quest’anno, dicembre 2018. Ma perché portare un branco di caprette affamate nei boschi può diventare un’efficace strategia per impedire l’estendersi delle fiamme?

In California, dove gli incendi divorano ettari di foresta ogni anno, il metodo si sta testando da tempo e sembra fornire ottimi vantaggi. Le capre sono animali frugali, che apprezzano più gli sterpi, da mettere sotto ai denti, che la tenera erbetta verde. E pochi sono i vegetali che sfuggono alla loro attenzione, quindi dove passano, la pulizia “ad altezza muso” è assicurata. Un’azione preziosa per impedire il diffondersi di una scintilla, che si alimenta proprio di quei rametti e delle erbe secche, prevenendo il diffondersi degli incendi estivi.

Inoltre un gregge di capre non inquina (anzi, fertilizza!), non è rumoroso, al contrario dei diserbanti non è velenoso e preserva la biodiversità, e dulcis in fundo, le capre danno ai loro proprietari prodotti da vendere. Peraltro, le greggi di capre allargano e ripuliscono i percorsi all’interno delle aree boschive dove sono impiegate, agevolando il passaggio di mezzi e uomini in caso di emergenze o manutenzione dei boschi. Insomma, la soluzione delle capre antincendio può risultare decisamente vantaggiosa: gli spagnoli del progetto “Silvopastoreo prescrito” di Pau Costa Foundation ne sono convinti.

Del resto gli ovini si stanno rivelando da qualche anno una insperata ottima carta per funzioni inedite: risolvere il taglio dell’erba, ad esempio, come è stato fatto a Roma quest’anno, dove pecore tosa-erba sono state utilizzate (anche se in quel caso, e non per colpa delle pecore, non ha funzionato) nei parchi e nei terreni agricoli periurbani in accordo con Coldiretti. I precedenti all’estero sono numerosi: in Francia, a Parigi, come in Germania. In Italia noto è il caso della start-up Pecorelle. Gli ovini aiutano le povere casse comunali abbassando i costi degli sfalci e sono sicuramente una soluzione ecologica. Le greggi migliori? Quelle di pecore o capre di razza nana. 

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