Piante e fiori assetati: da provare il terriccio con l’acqua dentro

Non è da oggi che sono sul mercato, ma acquistano sempre più fascino grazie alle lunghe estati siccitose degli ultimi anni e la necessità del risparmio idrico. Sono i terricci a riserva d’acqua che si vendono in sacchi nei garden e nei vivai, dedicati alle coltivazioni casalinghe di piante e fiori su balconi e terrazzi. Eh sì, perché è l’estate in vaso, magari in città, il vero test di resistenza che devono affrontare le nostre beniamine verdi. E’ in queste settimane che la disidratazione impera e sale il numero delle annaffiature necessarie, a volte fino a due volte al giorno. I terricci a riserva d’acqua nascono appunto per rispondere a questa necessità.

No no, non pensate neanche per un momento che, con i terricci a riserva d’acqua, potrete smettere di bagnare definitivamente le vostre piante 😉 Sicuramente però questo tipo di substrato può diminuire la necessità di bagnare continuamente e, nello stesso tempo, favorire la salute delle vostre piante. Non è infatti sano per le nostre amiche vegetali sottostare a continue crisi idriche: alla lunga possono indurre uno stato di debolezza che può facilmente compromettere e accorciarne seriamente la vita

COSA SONO GLI IDRORITENTORI
I terricci a riserva d’acqua sono in genere prodotti a base di torba miscelata con un polimero superassorbente (SAP) composto da polvere di acrilato di potassio, che si presenta sotto forma di granuli o polvere bianca. Questi idroritentori sono in grado di assorbire in poco tempo una grande quantità di liquido, pari a molte volte il proprio peso mantenendo intatta la propria struttura, per poi cederlo lentamente alle radici delle piante.

COME FUNZIONA IL TERRICCIO A RISERVA D’ACQUA
Gonfiandosi in presenza d’acqua (anche piovana) e sgonfiandosi durante il graduale rilascio di umidità nel tempo, questi elementi contribuiscono al risparmio idrico e a mantenere ossigenato e drenato il terreno, senza influenzarne il ph. La loro funzionalità nei prodotti in commercio viene assicurata per almeno 5 anni, con il vantaggio di essere completamente biodegradabili. Esistono formulazioni che ne prevedono l’utilizzo anche solo sostituendo, con terriccio a riserva, i primi 5-7 cm di terriccio superficiale nei vasi, e irrigando poi a lungo, in modo da garantire la riserva idrica necessaria. Tasto dolente? Il costo, non proprio economico.

ACQUA IN GEL: DA NON CONFONDERE
Sui bancali dei garden si trovano spesso prodotti in gel densi contenuti in tubi di plastica da inserire vicino alle radici direttamente nel terreno, a 3 o 4 cm di profondità, che assicurano alle piante in vaso una duratura fornitura d’acqua (fino ad un mese, a seconda delle condizioni di coltivazione): si tratta di acqua complessata, ovvero acqua demineralizzata racchiusa in fibre di cellulosa. Il funzionamento è il medesimo, con la differenza che questo tipo di prodotto, seppur più immediato nell’utilizzo, si esaurisce una volta ceduto il suo contenuto liquido. 

Una risposta a “Piante e fiori assetati: da provare il terriccio con l’acqua dentro

Rispondi a Tonycliftontaxi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *