Una serra per ogni scuola: la parola ai docenti

Un giardino, uno spazio verde, o meglio ancora, una serra, dove gli scolari possano imparare a coltivare, meglio ancora se tutto l’anno. L’idea che i giovani debbano essere educati a metter mano alla terra si sta facendo largo da alcuni anni in tutto il mondo, anche sui social con la campagnaEvery School Should Have a Year-Round Gardening Program“. E quanto questa attività abbia trasformato la scuola è ciò che con stupore racconta Andrew Larson, insegnante a New York, sul sito GettingSmart.com, dedicato all’innovazione nel mondo della didattica.

Avere un giardino a disposizione a scuola non è sempre facile. Bisogna fare i conti con spazi e …costi. Ma questo non ha impedito ai docenti della Columbus Signature Academy New Tech High School di “inventarsi” un orto scolastico. Per rendersi poi conto di quanto questa realtà abbia rivoluzionato il programma di studi e gli studenti che ne hanno fatto parte.

L’inizio non è stato granché: giusto un pugno di cassoni rialzati, senza neanche il collegamento con l’acqua. Sembrava più una fatica, che altro. Poi grazie ad una borsa di studio ottenuta dagli studenti, l’orto è diventato una serra, che dal tetto recupera acqua piovana con cui annaffiare gli ortaggi. Lungo il percorso, l’orto scolastico fai-da-te della scuola ha fornito un’enorme mole di materiale didattico per le ore di trigonometria, lezioni di scienze, problemi di ingegneria e matematica da risolvere con misure e calcoli, biologia, ambiente e persino per le ore di lingua, per i termini tecnici. E poi per le materie civiche, fornendo gli spunti per parlare in classe di sostenibilità, sicurezza alimentare, economia, salute.

Nella quotidianità, i prodotti della terra raccolti a scuola sono diventati cibo condiviso tra alunni e famiglie e, con il tempo, all’orto, si è affiancato un frutteto. Sono gli studenti a manutenere l’orto, e a programmare in classe cosa seminare, trapiantare e coltivare l’anno dopo.

I ragazzi imparano così ciò che i pollici verdi già sanno: che le piante sono i migliori docenti. Grazie a loro, impariamo come preservare il raccolto, come maturano i frutti, ad abbinare le specie giuste per ottenere migliori risultati. Impariamo nella pratica la concentrazione, la forza, l’attenzione e la pazienza: a lavorare insieme per un bene comune, e a godere della fatica vera come dei risultati. Un’esperienza che, conferma Larson, forma la psiche e produce adulti migliori: sì, ogni scuola ha bisogno di un giardino.

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