Troppo caldo: si preparano le reti contro la cimice asiatica

Molte di loro sopravviveranno perché di gelo intenso, questo inverno, se n’è visto davvero poco. E non sarà certo un bene per gli orti, i frutteti e i campi che si apprestano al risveglio che inaugura la stagione produttiva del 2020. Le temperature sopra i 15 gradi di questi giorni, segnala la Coldiretti, “stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che è arrivato dall’Asia ed ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che nell’ultimo anno ha superato i 740 milioni di euro a livello nazionale”. E come si potrà combattere questo insetto che si comporta come un autentico flagello a causa della carenza, nel Belpaese, di nemici naturali?

Gli sforzi per combattere la cimice asiatica stanno andando nella direzione di moltiplicare e spargere nei campi insetti naturalmente antagonisti, che attaccano gli adulti ma anche le uova deposte da Halyomorpha halis.

Ma per le situazioni in cui le superfici coltivate sono ridotte, il mezzo rivelatosi più efficace e meno velenoso per l’ambiente è l’utilizzo delle reti anti-insetto. La sola presenza di reti antigrandine, impedendo la colonizzazione dei frutteti da parte degli insetti adulti, permette di ridurre significativamente i danni.

L’eventuale posizionamento di reti anti-insetto ai bordi degli impianti permette un controllo anche nei confronti degli stadi giovanili. Ma per assicurare la piena efficacia le reti devono essere ben gestite e controllate. In molti casi contro le cimici  sono state sperimentate con un certo successo le trappole sessuali a base di feromoni, sotto forma di fogli appiccicosi, per la cattura massiva.

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