Coldiretti scrive a Conte: “1 miliardo di piante e fiori distrutti, servono misure urgenti”

Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, prende in mano “carta e penna” e chiede al Presidente del Consiglio Conte urgenti misure che vadano in soccorso alle aziende florovivaistiche. Il comparto del verde sconta infatti drammaticamente le ordinanze restrittive in vigore contro il Coronavirus. Crollati acquisti ed esportazioni di piante e fiori, cancellate le manutenzioni degli spazi verdi pubblici. “Le conseguenze sono pesantissime per un settore che vede impegnate 24mila imprese con dipendenti per oltre 4.000.000 di giornate lavorative, un’occupazione complessiva superiore alle 200mila persone, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro, di cui oltre 900 milioni di euro di esportazioni”, scrive preoccupato Prandini.

“Un primo approssimativo approccio”, spiega il presidente di Coldiretti nella sua Lettera, “stima, come osservato, in circa 1 miliardo di pezzi, tra fiori recisi e piante non commercializzate / distrutte, il danno per il settore, per una perdita mensile che oscilla tra i 18 e i 27 € per metroquadrato di serra per le aziende floricole e tra i 3mila e i 15mila € per ettaro di vivaio per le aziende vivaistiche.” 

La stagione primaverile, la più importante dell’anno per il settore, verrà persa. Coldiretti quindi indica 6 contromisure che consentirebbero alle aziende del verde di sopravvivere a questa complessa congiuntura: un apposito fondo per il florovivaismo, lo slittamento delle scadenze tributarie anche per le grandi aziende, mediare da subito con il sistema bancario per le esposizioni debitorie, riattivare la vendita di piante e fiori presso la Grande Distribuzione, riaprire i vivai in osservanza delle norme sanitarie e consentire le spedizioni.

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