Ifantria, l’invasione della gatta pelosa …gentile

Ci ricordano quelle assai più temibili della Processionaria dei pini, urticante e allergizzante ma, nonostante la somiglianza per la folta peluria che le ricopre, la buona notizia è che sono innocue per noi come anche per i nostri animali domestici. Sono le “gatte pelose” di Ifantria (Hyphantria cunea), la farfallina americana che si sta diffondendo da noi e che, in particolare quest’anno, si è manifestata proprio in queste calde settimane d’autunno in Lombardia (scoraggiata a primavera dal freddo che si è prolungato), destando allarme e preoccupazione.

Trasformano gli alberi in scheletri avvolgendo i rami in sudari di pizzo sericeo, e poi scendono a centinaia lungo i tronchi, camminando spedite su marciapiedi, carreggiate, auto, piante, panchine, pareti delle case, alla ricerca di un posticino poco in vista dove incrisalidarsi per diventare candide farfalline adulte. 

Se per l’uomo il gran numero di bruchi dell’ifantria può essere solo un fastidio, ben diverso il discorso per le piante, purtroppo. La tenera farfallina infatti dà vita ad un esercito di centinaia di bruchi famelici, che scarnificano le foglie, di cui rimane spesso solo la nervatura. In pratica nel giro di pochi giorni, l’albero si imbruttisce e secca l’intera chioma, rendendo impossibile la preziosa fotosintesi clorofilliana che utilizza per nutrirsi. Certo, questo non uccide l’albero ma sicuramente lo affama e lo rende più debole.

Se poi il ciclo dell’ifantria si ripete anche sulle nuove foglie rigermogliate, la situazione per l’albero comincia ad aggravarsi, mettendo a rischio il suo equilibrio energetico. Tra l’altro l’Ifantria americana non è affatto schizzinosa: sono tante le specie che solleticano il suo appetito! E appena diventa adulta (vive giusto una decina di giorni), subito si accoppia e depone uova per creare una nuova stirpe…

Purtroppo per ora la bianca farfallina ha ancora pochi nemici dalle nostre parti. La disinfestazione in ambiente urbano è possibile utilizzando preparati biologici (Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, Piretroidi) unita, dove è possibile, alla distruzione meccanica dei nidi. Elemento da tenere presente: favorire la biodiversità delle specie vegetali in ambiente urbano aiuta a contrastare il proliferare di insetti così dannosi. In particolare i lunghi filari di alberi della stessa specie, se “gradita”, diventano infatti ideale obiettivo sensibile per un attacco massiccio, data l’alta disponibilità di nutrimento presente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *