Al via la prima centrale bioelettrica che crea energia dal letame

E’ stato inaugurato in questi giorni a Vignolo il primo impianto bioelettrico. Creato dalla Marcopolo Environmental Group, società di Cuneo specializzata nella produzione di bioenergia, l’impianto, addetto allo smaltimento di rifiuti generati dall’allevamento animale, prevede il totale abbattimento delle componenti inquinanti nei reflui, trasformati in energia rinnovabile o trattati microbiologicamente per diventare humus “Anenzy”, un ricco ammendante organico naturale.

L’impianto di Vignolo tratta 30.000 ton/anno di letame e liquame bovino e pollina, con un recupero di 8.200 m3/d di biogas. Al termine della lavorazione, il biogas depurato produrrà energia pari a 7.000MWh/anno, che alimenterà 2.500 famiglie, evitando la dispersione nell’atmosfera di 3.500 ton CO2/anno. Dopo quello di Vignolo, sono previsti altri 20 stabilimenti che verranno realizzati in Italia nell’arco dei prossimi cinque anni.

Mandrie di yak sulle Dolomiti

Sotto pioggia e freddo i grandi bovini circondati dal fascino e dal mistero dell’Oriente, pascolano pacifici: ma non si tratta delle cime himalayane. I 25 yak si trovano proprio qui da noi, in una malga a Chies d’Alpago, nel Bellunese. Questi animali sono i nuovi “spazzini” dei boschi: si nutrono infatti di falasco, poco appetito da altri animali, favorendo la crescita di altre piante foraggere. Se l’esperimento di allevamento avrà successo, si potrà forse usarne anche la lana. Non è invece previsto il consumo della loro carne. Il Ministro Luca Zaia, del Ministero delle Politiche Agricole, spiega i dettagli dell’innovativo progetto che porta il Tibet a casa nostra.