Il vino del futuro? Da vigne sostenibili, biodiverse e high-tech

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“Se non interveniamo subito, rischiamo di avere in futuro viti sempre più deboli“. Risultato: vini scadenti. E’ questa la prospettiva che l’Italia, leader nel vino, si troverà di fronte nel prossimo futuro se non cambia direzione ora: lo sostiene con forza il prof. Attilio Scienza, docente e ricercatore di viticoltura all’Università di Milano. Insomma per l’esperto docente, occorre una svolta nel modo che abbiamo di gestire le viti e produrre l’ottima uva che ci dona bottiglie e marchi conosciuti in tutto il mondo, parte integrante della cultura che viene dalla terra del Belpaese. La chiave per questo vitale cambiamento nel mondo del vino è una sola: la scienza. Continua a leggere

Brutto tempo? In città servono i giardini della pioggia

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Strade che si trasformano in ruscelli, scoli e tombini intasati dalla troppa acqua, prati talmente bagnati da diventare piccole paludi. La città non reagisce bene agli eccessi di acqua piovana che si sono fatti più frequenti negli ultimi anni anche alle nostre latitudini. Le piante però possono fornire una soluzione, esteticamente gradevole e soprattutto efficiente, grazie ai cosiddetti “rain gardens” ovvero giardini della pioggia. Si tratta di aiuole create in leggeri avvallamenti il cui il substrato è costituito in gran parte da materiale fortemente drenante come la ghiaia, che viene popolato di piante a bassissima manutenzione. L’acqua scorre all’interno dell’area verde e viene filtrata, ripulendosi da gran parte degli inquinanti raccolti dai tetti e dalle superfici solide, per poi scorrere via in profondità verso la falda. Continua a leggere

E se l’orto di casa nostra diventasse anche un po’ internazionale?

Ci si coltiva fagiolo bambarà e lablab, patata dolce e zenzero, igname, okra e amaranto. Dove? Nell’orto africano. Un orto molto particolare che sta per spuntare a Torino, al centro dell’Oval in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre 2012 che si terrà nel mese di ottobre. Perché ne parlo? Perché l’idea dell’orto africano è affascinante esattamente come lo è quello di tutte le etnie con cui possiamo facilmente venire a contatto anche semplicemente attraversando la strada di fronte a casa. Piante mai viste, fiori mai odorati, frutti mai provati: sorprese, ricette e gusti tutti da scoprire, tutti da assaggiare, tutti da condividere. E da coltivare, perché no, in un orto speciale, dal sapore anche un po’ internazionale. Continua a leggere

Sulle montagne bergamasche crescono le orchidee

Montagne bergamasche: fare escursioni, andar per funghi, raccogliere mirtilli. Sono queste le cose che ci vengono in mente quando pensiamo ai verdi monti di quelle parti. Difficilmente invece li abbiniamo mentalmente alle orchidee. E invece potrebbe essere questo uno dei panorami più interessanti per chi li frequenta e sente il fascino speciale delle orchidee selvatiche, che crescono in ridotte aree del nostro pianeta.

Negli ultimi 3 anni, più di 10mila esemplari di orchidee di 14 diverse specie sono state piantate nel Parco delle Orobie bergamasche: sono i risultati del progetto Orchis, presentato al pubblico pochi giorni fa a Bergamo Alta nell’ambito delle iniziative del Centro Diocesano per la Pastorale Sociale. Continua a leggere

Piante e animali? Il 90 per cento delle specie sono ancora ignote

Gli scienziati devono ancora scoprire o classificare circa il 90% delle piante o degli animali sulla Terra. Secondo uno studio pubblicato oggi sul giornale PLoS Biology, il nostro pianeta dovrebbe ospitare poco meno di 9 milioni di specie viventi. Lo studio rivede in forte rialzo le stime sulla varietà della vita animale e vegetale: al momento infatti sono state classificate poco più di 1,2 milioni di specie. Non si tratta solo di una mera disquisizione scientifica perché gli uomini traggono giovamento dalla ricchezza e dalla biodiversità del pianeta, ricavandone cibo e medicine. Studi in merito indicano che c’è ancora molto da scoprire per il genere umano. Continua a leggere

Biodiversità: premiato dal Wwf il parco ligure che salva il “rospo ululone”

A vederlo lo si direbbe arrivato direttamente dai tropici, questo rospetto coloratissimo, ma così non è: vive in Italia e precisamente in Liguria. Per la sua salvaguardia il WWF ha premiato, con il prestigioso riconoscimento Panda d’Oro 2010, il Parco di Monte Marcello-Magra, nello Spezzino, per il suo progetto atto a favorire la biodiversità salvando dall’estinzione l’Ululone dal ventre giallo. Si tratta di un piccolo rospo dalla livrea sgargiante vistosamente macchiata di giallo. Continua a leggere

Nagoya: l’Onu discute e intanto il pianeta muore

I ministri di tutto il mondo hanno dato il via oggi in Giappone ai negoziati finali per giungere a un accordo Onu sulla protezione della natura, mentre la Banca Mondiale ha lanciato un appello a valutare i benefici per l’economia e il benessere umano rappresentanti da foreste, oceani e fiumi. I rappresentanti di quasi 200 paesi sono riuniti a Nagoya per fissare i nuovi standard che dal 2020 devono consentire di combattere meglio l’estinzione di specie animali e vegetali, dopo aver mancato il precedente obiettivo per una “riduzione significativa” della diversità biologica entro il 2010. Ma la trattativa non sembra promettere bene… Continua a leggere