Siccità, pomodori a rischio

L’arrivo di Ulisse dà il colpo di grazia alle coltivazioni agricole colpite dal caldo e dalla siccità che ha provocato al settore agricolo perdite che hanno già superato il mezzo miliardo di euro. E’ quanto afferma la Coldiretti nel tracciare un bilancio degli effetti della grande afa sulle coltivazioni agricole e sugli animali. Interi raccolti sono andati persi – sottolinea la Coldiretti – dal Veneto fino alla provincia di Crotone in Sicilia passando per la Toscana dove nelle province di Grosseto e Livorno sono state attivate le procedure per lo stato di calamità. Ad essere stati duramente colpiti sono stati – precisa la Coldiretti – decine di migliaia di ettari coltivati di mais, pomodori, barbabietole e girasoli a macchia di leopardo lungo tutta la penisola dove in alcune zone non piove in modo adeguato da mesi. Continua a leggere

Caldo torrido, cresce il consumo di acqua potabile per innaffiare: che fare?

In molte regioni italiane è entrata in vigore l’ordinanza comunale, valida fino a settembre, che impone ai cittadini di non usare, o usare meno, acqua potabile per utilizzi extra-domestici, pena multe corpose. Tra questo genere di utilizzi viene spesso citato il lavaggio delle auto, ma in realtà la prima voce a bilancio sono sicuramente i consumi idrici per annaffiare piante, fiori e prati durante i mesi di giugno, luglio e agosto. Considerati i super-caldi degni dei tropici che si stanno verificando nel Belpaese negli ultimi anni, sicuramente la quantità d’acqua necessaria per il verde non diminuisce, tutt’altro. Stiamo assistendo ad un aumento dei consumi idrici preoccupante. In effetti sarebbe auspicabile non usare acqua potabile per annaffiare, ma qual è l’alternativa? Continua a leggere

Super caldo, ortensie (e non solo) a rischio

Mentre alcune città corrono ai ripari, in molti spazi urbani le piante seccano per il caldo folle, abbandonate al loro triste destino. Le più a rischio sono quelle in vaso: le radici infatti non possono abbeverarsi da sole, strette nel loro contenitore, quindi dipendono interamente dalle nostre bagnature. Ma non sono solo loro quelle a rischio di sopravvivenza con queste temperature africane. Oltre a quelle molto giovani e quelle piantate da poco, che non arrivano ad abbeverarsi in profondità, sono le ortensie le piante più soggette a, letteralmente, morire di sete. Continua a leggere

Troppo caldo, le piante muoiono: Milano interviene

Foglie a penzoloni, interi rami seccati e vegetazione compromessa e ingiallita: stiamo vedendo sulle piante in città e fuori i devastanti effetti del caldo eccessivo, temperature che sono arrivate a punte di 40 gradi in molta parte d’Italia. Il protrarsi di questa situazione sta uccidendo molte piante, in particolare quelle giovani appena piantate.

Milano se n’è accorta ed è corsa ai ripari con l’irrigazione di soccorso: per 29mila alberi è scattato l’S.O.S. 40 uomini e 18 autobotti girano tutti i giorni per le zone della città, oltre 200, dove sono stati messi da poco tempo alberi che ancora non hanno avuto il tempo di creare radici profonde, provvedendo così a se stessi. L’intervento è necessario e lungimirante: lasciare che le piante secchino richiede poi il lavoro di espiantarle e di sostituirle, con costi (anche d’immagine) decisamente superiori. Un applauso per Milano!

Caldo africano: aiutiamo le piante con i dischi di cocco

In questi giorni il caldo nelle città è intenso e l’afa pesante. Ma non siamo solo noi esseri umani a soffrirne. Le piante in vaso sentono il calore eccessivo non soltanto sulle foglie, ma anche alle radici, a causa del surriscaldamento dei vasi di plastica esposti tutto il giorno al sole cocente sui nostri balconi e terrazzi. Facendo un giro in vivaio, ho trovato qualcosa di interessante per aiutare i nostri arbusti in vaso a sopportare meglio queste temperature: si tratta di dischi in fibra di cocco. Continua a leggere

Primavera bollente, attenti ai “colpi di calore”

Questo weekend ci ha scaraventato di colpo dalla primavera alla piena estate: trenta gradi e via di maniche corte! E con il caldo assolutamente al di sopra alle medie stagionali, scatta anche la voglia di verde e di rimettere subito in forma i nostri balconi con piante e fiori colorati.

I garden questo weekend erano tutto un andare e venire di carrelli stracolmi di piante. Attenzione però: la primavera si sa, ama dire bugie ogni tanto. Ed ecco che le previsioni per questa settimana, a partire da martedì, cambiano musica: in arrivo un calo repentino di ben 10-12° nell’arco di 48 ore.  Come è opportuno comportarci con i nostri acquisti nuovi di zecca? Continua a leggere

Troppo caldo, le mimose fioriscono in anticipo

Con l’improvviso arrivo del bel tempo e di un’anomala ondata di caldo primaverile, in molte regioni le mimose sono fiorite in anticipo di un mese rispetto alla tradizionale Festa della Donna dell’8 marzo.

”E’ il segnale piu’ tangibile degli effetti dei cambiamenti del clima”, osserva la Coldiretti sottolineando che ”il manifestarsi di eventi sempre piu’ estremi, dalle improvvise ondate di caldo in piena estate all’aumento dell’intensita’ delle precipitazioni ma anche gli sfasamenti stagionali, sono destinati a produrre conseguenze strutturali sull’attivita’ agricola. Si tratta di processi che – aggiunge la Coldiretti – rappresentano una nuova sfida per l’impresa agricola e per la ricerca, che devono interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Le temperature piu’ elevate delle medie stagionali non hanno conseguenze solo sulle mimose ma su tutte le piante, precisa la Coldiretti che avverte: ”il ritorno sull’Italia del brutto tempo con un brusco abbassamento delle temperature potrebbe trovare le piante prive di difese”. In particolare, ”i danni da gelo nei vegetali si manifestano soprattutto negli organi della pianta piu’ ricchi d’acqua come i frutti, i fiori, le foglie ed altri organi erbacei. Un pericolo che – precisa la Coldiretti – riguarda anche le piante coltivate che potrebbero essere colpite dalla recrudescenza del freddo nel momento piu’ critico con danni ingentissimi”.