Andalusia, una terra che ha sposato il vento

Mi affascinano. Il loro aspetto ultramoderno, con un tocco alieno, qui in questa zona della Spagna (bravo, Enrico, ci hai preso!)  si integra con l’ambiente circostante in una maniera totalmente inaspettata.  Le pale eoliche, su queste colline che scopro continuando il mio viaggio, dominano incontrastate e sotto, in mezzo, intorno a loro, brucano pacifiche centinaia di …mucche. Che di tutta questa splendente erba verde pettinata dal vento si fanno un bel boccone! 

Il cielo azzurro e questo panorama quasi svizzero stupiscono per la loro vastissima estensione: una pianura fertile e umida praticamente disabitata. Solo qualche solitaria casupola qui e là, in mezzo al verde.

Ci troviamo nel paradiso dei surfisti e degli appassionati di kite surfing, non a caso. I venti nella zona tra Tarifa, cittadina sul mare e Cadice,  sono impetuosi e continui, perfetti per le centinaia di pale, alcune dalle enormi “ali”, che non riposano mai e che anche di notte producono energia pulita al 100%.

Sulla costa verso cui guardano, chilometri di spiagge oceaniche, ora deserte, invitano ad andar per mare e bastano due passi  – anzi, 35 minuti – per arrivare in Marocco, a Tangeri dove le vie di case bianche sono costeggiate da aranci – con muri coperti di una rampicante tropicale assai insolita, Solandra maxima , dagli enormi fiori venati – e la vorticosa vita dei suk trascina i turisti di negozio in negozio.

Un momento di nostalgia mi coglie, di quei vasti spazi verdi, dove il silenzio è interrotto solo dal fischio dell’aria tagliata di netto.

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