Milioni di girasoli al… museo

Milioni, dicevamo. E per l’esattezza 100 milioni. Non di corolle splendenti ma di semi. E’ questa la curiosa opera presentata al Tate Modern in Inghilterra in questi giorni (e visitabile fino al 2 maggio). Il Tate, con le sue quattro sedi a Londra, è uno dei musei più visitati al mondo e non è un caso: alcuni allestimenti proposti lì sono entrati nella storia del design e dell’arte. Non sappiamo se sarà il caso di questo strano “campo” di semi di girasole creato dall’artista cinese Ai Weiwei, ma di sicuro l’opera ha attirato molta attenzione. Strano perché i semi sono più pesanti di quello che dovrebbero. E fanno uno strano rumore quando li calpesti…

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In pratica la superficie di un’immensa sala, la famosa Turbine Hall all’ingresso del Tate, è stata completamente ricoperta di semi. Non veri però. Di porcellana. Creati e poi dipinti. Ma non industrialmente, attenzione. Uno ad uno, a mano. 1600 persone, quasi un’intera cittadina, quella di Jingdezhen (che per generazioni ha prodotto la porcellana imperiale cinese) vicino a Beijing, ha lavorato per creare questi semi di porcellana, a partire dall’estrazione del materiale grezzo e per tutti e 30 gli stadi di lavorazione (vedi il video), fino a creare questa straordinaria opera. Composta da milioni di semi, tutti uguali ma tutti unici e irripetibili. In un mare immenso e sterminato. Grande grande, come la Cina. Un invito a guardare il “Made in China” con occhi diversi. Oppure altro.

Volete approfondire? Ecco la pagina sul sito del Tate: The Unilever Series: Ai Weiwei

Una risposta a “Milioni di girasoli al… museo

  1. Solo in Cina si poteva realizzare un’opera d’arte così.
    Bella anche la citazione di Mao Tze-tung nel video.

    Io, comunque, avrei subito tentato di assaggiarne uno.

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