A Lodi nasce la prima serra fotovoltaica d’Italia

Sopra ci sono i pannelli, sotto le melanzane. L’agricoltura acquista due dimensioni: sotto si coltivano piante nel terreno e sopra si produce energia pulita grazie a pannelli solari trasparenti. Questa l’innovazione inaugurata pochi giorni fa nel Belpaese dall’azienda agricola San Maurizio a Merlino, in provincia di Lodi.

La serra impiega 15mila metri quadri di pannelli al posto dei classici vetri, dando così vita ad una doppia produzione, integrata in un impianto che oltre ad accumulare energia dal sole, la utilizza direttamente per la coltivazione.

L’energia solare infatti crea l’elettricità che viene impiegata nel funzionamento delle celle frigorifere e nell’impianto di irrigazione, mentre l’eccesso verrà rivenduto al fornitore nazionale. L’investimento complessivo è stato di 3 milioni e 600mila euro circa. Paolo Locatelli, 45 anni, orticoltore, spiega che i pannelli utilizzati, da 80 per 120 centimetri, sono in materiale semi-trasparente che fa filtrare la luce, anche perché non ci sono le classiche bordature scure. Le melanzane? Si punta a produrne 180mila chili.

4 risposte a “A Lodi nasce la prima serra fotovoltaica d’Italia

  1. Questa notizia è una “bufala”. Le prime serre fotovoltaiche in Italia sono del 2008 realizzate da Ray-Energy a Lonato e dai Fratelli Brandoni a Castelfidardo (prodotta dall ArtigianFer). Nel 2009 inoltre è stata completata dalla mia azienda (la ArtigianFer ) la serra fotovoltaica più grande d’Europa pari a 10 ha di superficie coperta presso Sabaudia per coltivazioni orticole. Inoltre negli ultimi due anni abbiamo relaizzato circa 50 ha di serre fotovoltaiche. Vi pregherei cortesemente di rettificare prima possibile.

    Cordiali Saluti
    Direttore Tecnico
    ArtigianFer srl

  2. Una considerazione sulle serre fotovltaiche:
    quando si ricopre di pannelli la falda rivolta a sud, avviene che a terra si forma un tappeto di ombra uniforme, c’è una debolissima diffusione della luce all’interno e le colture praticabili risultano poche e complicate. La luce è importante. Esiste una forma di serra, la Serra Archimede, studiata in Sicilia che garantisce una forte illuminazione e importante densità fotovoltaica. Tutto il resto è generalmente un modo per camuffare un impianto fisso a terra come serra, creando strutture visibili da grandi distanze senza un forte ritorno economico agricolo. Usare la serra in modo serio vuol dire avere proventi agricoli più elevati di una equivalente coltura in campo aperto. Solo questo può giustificare l’istallazione di grosse strutture. Il parametro del 50% di copertura non può bastare; è necessario l’osservazione dei fatturati agricoli confrontati con le colture a pieno campo. Solo in questo modo verrano incentivate vere serre che integrano il fotovoltaico con piani agronomici seri.

  3. Ad onor del vero, la serra di Lonato e quella di Castelfidardo sono state realizzate nel medesimo periodo, ma la connessione elettrica della serra dei fratelli Brandoni è stata effettuata almeno 6 mesi prima di quella di Lonato. Inoltre la serra di lonato è una caverna buia, quella di Castelfidardo utilizzando moduli trasparenti consente la coltivazione all’interno!!

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