Alberi che cadono sulle strade: di chi è la colpa?

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E’ dolorosa cronaca di questi giorni: in città ad Ardea, vicino a Roma, un albero crolla su una macchina facendo due morti. Due persone che stavano tranquillamente andando a lavoro. Quando queste cose succedono, ci prende la rabbia e, sentendoci impotenti, ci chiediamo: di chi è la colpa? Come mai è potuto accadere? Il nostro esperto di alberi, l’arboricoltore certificato Stefano Lorenzi, per la rubrica di Fiori&Foglie “I segreti degli alberi”, prova a dare una risposta, e vedrete che non è per niente scontata!

Purtroppo è sempre più di attualità la questione della caduta alberi o parti di essi in ambito urbano, in seguito ad eventi meteo. L’errore che però il cittadino comune non deve fare è dare la colpa agli alberi. Sebbene gli eventi siano cruenti e tragici, bisogna sforzarsi di ragionare freddamente e partire dal presupposto che gli alberi sono FONDAMENTALI in ambito urbano. Sono solo falsità le teorie che, per evitare problemi, vorrebbero le città prive di alberi: scenari di questo tipo servono solo a nascondere una malagestione del verde pubblico.

CITTA’ SENZA ALBERI? NO GRAZIE!
La realtà è una: non può esistere un agglomerato urbano senza alberi. Vero è però che, è sempre più necessario, far gestire gli alberi, fin dal loro impianto, da persone esperte (arboricoltori) e lungimiranti. In particolare la lungimiranza è proprio la qualità più importante: nel nostro rapporto con gli alberi di città, bisogna saper pensare per il futuro e non essere eccessivamente conservativi.

ALBERI TROPPO “VECCHI”
La prima cosa che bisogna apprendere infatti è che un albero in città invecchia molto più precocemente che nel suo ambiente, dovendosi confrontare con condizioni innaturali a lui sfavorevoli. Proprio per questo motivo gli stress che subisce lo fanno deperire e invecchiare molto più velocemente.

E’ molto importante che le persone comprendano questo concetto, perché spesso si oppongono alla sostituzione di filari alberati o di singoli esemplari perché li considerano giovani: ”Ma come, li hanno piantati solo 20 anni fa!”. Può essere anche vero, ma l’età di un albero in città non viene determinata cronologicamente: dipende da moltissimi altri fattori che il professionista che si occupa di alberi è in grado di valutare. Si tratta di tutta una serie di parametri vitali e segnali che l’albero evidenzia e che spesso il cittadino non riesce a cogliere o a riconoscere.

L’OCCHIO CLINICO
Facciamo alcuni esempi: un albero con la chioma apparentemente verde e rigogliosa, magari presenta alla base del tronco funghi che si nutrono di legno o nasconde problemi radicali che ne minano la stabilità meccanica. Oppure, sebbene mostri foglie verdi, le produce di dimensioni molto più piccole del normale, indice di forti stress radicali. Questo cosa significa?
Che questi alberi, oltre a non poter offrire benefici ambientali in quanto sofferenti di un deficit energetico, in pochi anni possono diventare anche pericolosi.

Un buon amministratore di verde pubblico deve quindi cercare di gestire queste problematiche giocando, dove si può, d’anticipo e sostituire gli alberi in stress con piante nuove di qualità più elevata. Ovviamente l’amministratore deve ponderare se, nel dato caso, ha più senso eliminare la causa di stress dell’albero (ad esempio un terreno costipato) o se è meglio sostituire la pianta.

Da queste informazioni si evince che gestire un albero in città non è affatto semplice, ma DOBBIAMO assolutamente dare più importanza a questo aspetto e dobbiamo farlo in due modi: sforzandoci come cittadini di (in)formarci, e di pretendere un servizio eccellente dal servizio verde pubblico della nostra città. Altrimenti è poi inutile lamentarsi dei danni causati da un albero durante un temporale: non è mai colpa dell’albero. E’ colpa di chi, negli anni, non ha saputo gestirlo.

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