Addio pesci rossi, benvenuti Medaka, pesciolini del riso!

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Dorati, rossi e bianchi, tricolori o addirittura iridescenti: sono i Medaka (pronuncia medakà), piccoli robustissimi pesciolini in arrivo dal Giappone che, con i loro 4 centimetri da adulti, vivono in pochi litri d’acqua popolando tinozze, bacili, mini-pond e micro laghetti nei nostri compressi spazi di città. Notissimi in Oriente, dove vengono considerati “pesci per bambini” per la facilità delle cure che richiedono, stanno arrivando in Italia grazie ad un esperto di piante palustri, Roberto Pellegrini (ve lo ricordate nell’articolo su come creare un laghetto in un vaso?) e al suo gruppo d’acquisto. Dal giorno in cui hanno toccato suolo italiano, tre anni fa, ora sono sempre più i Medaka (nome proprio Oryzias latipes) che popolano con successo le vasche degli appassionati. Ed ecco cosa ci ha raccontato Roberto di questi intriganti pesci ancora poco conosciuti ma che promettono di rimpiazzare presto i mitici pesci rossi

 

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Roberto, perché i Medaka sono così interessanti?
Come i simpatici pesci rossi, i Medaka non temono né sole né gelo ma rispetto ai carassi, si accontentano di litraggi decisamente inferiori: 5 litri d’acqua bastano per un adulto. Questo consente di farli vivere a loro agio in vasche e contenitori capienti, senza necessariamente possedere un laghetto in un giardino. E’ un bel vantaggio se si pensa che per un pesce rosso adulto, che cresce fino a 15-20 cm, di litri ne occorrono almeno 50.

medaka400In Oriente i Medaka in quale ambiente vivono? E cosa mangiano?
I Medaka sono anche detti “pesci del riso” perché vivono appunto in branco nelle risaie. Amano dunque acque basse e ferme, e non toccano le piante (a differenza di carpe e pesci rossi), invece spiluccano volentieri le alghe. Sono micropredatori insettivori molto vivaci quindi divorano larve di zanzara e tutto ciò che, di vivo, riesce ad entrare nella loro bocca!

Quindi sono pesciolini abituati a vivere in acque fredde e non molto ossigenate?
Sì, sono pesci estremamente robusti e questo li rende perfetti per ambienti artificiali dove non c’è un continuo ricambio d’acqua. Nei nostri mini laghetti o mini pond si accontentano di un cambio del 10% dell’acqua una volta al mese e, se ci sono tante piante vive, possono anche vivere senza filtro. Inoltre il freddo per loro non è un problema: in superficie può anche gelare. L’importante è assicurarsi che la vasca abbia un punto abbastanza profondo dove l’acqua non ghiacci del tutto.

Come si riproducono, Roberto? Fanno i piccoli nelle vasche “domestiche”?
I medaka fanno le uova durante la bella stagione. Le femmine appiccicano le uova, ben visibili, sulle piante nell’acqua, è dunque importante che nella vasca siano presenti piante vive in buon numero (ottime Ceratophyllum, Elodea densa, Myriophyllum, giacinto d’acqua e Pistia). In 10 giorni l’uovo si apre e nasce il piccolo, che dopo 3 mesi acquista la colorazione definitiva. I piccoli mangiano microgranuli oppure mangime per pesci tropicali sin da subito, senza problemi. I medaka si moltiplicano facilmente e volentieri in cattività: ne avrete da regalare!

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Mi dicevi che in Giappone usano i medaka come pesciolini “didattici”, come mai?
Sì Daniela, perché hanno una caratteristica interessante: le uova grandi 1 millimetro consentono di vedere come si sviluppa l’embrione. In ogni scuola in Giappone c’è una vaschetta con dei medaka per mostrare ai bimbi come nascono questi pesci. Anche per questo i medaka sono spesso usati dai ricercatori nei laboratori scientifici.

Quindi l’idea di farli vivere nei nostri laghetti è recente?
In realtà sono pesci antichi: considera che esiste un’incisione che ne data la presenza già nel 17°secolo. Con il tempo i giapponesi hanno iniziato a selezionarli per ottenere colori più vivaci (in natura sono grigi, tipo le nostre gambusie). 15 anni fa sono tornati di moda e sono state scoperte nuove linee genetiche con forme diverse, pinne più lunghe e colorazioni inedite, con cromie molto simili alle carpe ornamentali. Si è creato così un medaka che assomiglia ad una mini carpa koi, una micro-koi insomma! Le selezioni molto spinte sono però più delicate e possono arrivare a costare anche 100 euro a coppia.

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Ok Roberto, sembrano proprio dei pesciolini bellissimi: con i Medaka allora da dove possiamo iniziare?
Per chi vuole provare a tenerli nel suo mini-pond consiglio un gruppetto di medaka dorati o iridescenti, tra i più robusti: sono pesciolini allegri che si rincorrono tra loro, molto decorativi e molto piacevoli da osservare in un micro-laghetto sul terrazzo!

Per saperne di più sui medaka: www.medaka.it
Ecco qui  la guida di Roberto per creare un mini-pond

21 risposte a “Addio pesci rossi, benvenuti Medaka, pesciolini del riso!

  1. Leggo in giro che sono i primi vertebrati che si sono riprodotti nello spazio, sullo Shuttle negli anni ’90.

    E ancora, molti anni dopo hanno fatto un miniacquario di medaka sulla base spaziale internazionale.

    E io che non li conoscevo.

    • Salve, i medaka (Oryzias latipes) possono convivere con caridine e gamberetti simili. Se vi sono piante acquatiche e muschi, i gamberetti potranno riprodursi senza problemi.
      Oryzias woworae è una specie diversa rispetto al medaka, proviene dal Sulawesi, è più “tropicale” rispetto ad O. latipes e non può essere allevato all’esterno.

  2. Ciao Roberto, volevo sapere se le Medaka gold si ibridano con le gambusie normali… visto che mi piacerebbe acquistarle ma possiedo già delle gambusie nel laghetto…

    • Ciao, medaka e gambusie non possono ibridarsi fra loro (appartengono a famiglie ben distinte, anche morfologicamente) ma soprattutto la convivenza è sconsigliabile in quanto le seconde sono molto aggressive e potrebbero attaccare i primi. Meglio allevarli da soli.

  3. Che pesciolini affascinanti! Una domanda: mangiano anche le Physa e le Planorbis? Perché ne ho nell’acquario che sto avviando, e mi piace osservarle, perciò mi dispiacerebbe che ne facessero strage. Grazie

  4. ciao, sto realizzando un laghetto per una tartaruga Pseudemys concinna e vorrei inserire dei pesci per non fare proliferare le zanzare, possono convivere secondo te?

    • Salve Antonio, le tartarughe acquatiche come Pseudemys concinna, specie nella fase giovanile, sono prevalentemente carnivore e possono cibarsi anche di piccoli pesci. Per questo motivo, soprattutto se il laghetto non è molto ampio e se non sono presenti piante o altre zone di rifugio, il rischio che attacchino anche i medaka è piuttosto alto.

      • Grazie per la risposta,
        in tal senso sto cercando di progettare un laghetto a misura di pesci e di tartaruga, come dimensioni vorrei farlo 2 metri per 2 con una profondità di almeno un metro, vorrei fare diversi scalini a 25-35-40 e 60 cm in modo tale da mettere diverse piante acquatiche, dal momento che non potrò mettere nessun filtro, e nel caso metterò anche qualche affranto per i pesci.

    • Ciao Alfonso,
      ti risponde l’esperto Roberto Pellegrini: “Sì, i medaka possono convivere anche con i Tanichthys albonubes. Sono entrambi pesci pacifici di gruppo che amano acque temperate.”

  5. Vorrei sapere, come si fa a distinguere una gambusia da un medaka, a parte il colore? Quali sono le differenze? A me sembrano uguali

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