E’ ufficiale, oggi nasce il giardiniere professionista italiano

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E’ nato ieri il giardiniere professionista italiano: con l’approvazione del Senato, nel Belpaese finalmente la figura di chi si occupa e manutiene il verde per mestiere è stata riconosciuta giuridicamente a livello nazionale. Per fare l’avvocato ci vuole una laurea, per fare il medico pure, per fare l’insegnante anche. Ma per fare il giardiniere fino ad ora in Italia non ci voleva nulla: la scelta di prepararsi e fare corsi specialistici nelle scuole dedicate era affidata alla volontà del singolo. Da ieri non è più così: l’idoneità professionale del costruttore e manutentore del verde è stata approvata. Una nuova dignità sancita per un lavoro che in molti considerano da sempre un hobby. Cosa dunque sarà necessario da adesso in Italia per potersi definire giardinieri professionisti?

Addio imprese di pulizie che improvvisano il taglio delle siepi, addio vicini di casa compiacenti che potano alberi (e fanno danni) per passione. A Roma la decisione, che Nada Forbici Presidente di Assofloro definisce “storica ed epocale”, è presa: per fare il giardiniere sarà necessaria una preparazione riconosciuta legalmente. Ora ogni Regione italiana dovrà dare forma al provvedimento, indicando le certificazioni che occorreranno da oggi in poi ai giardinieri professionisti per poter svolgere la loro professione sul territorio. Si spera che la base delle competenze richieste da tutte le regioni sia comune, in modo da permettere ai giardinieri di esercitare il loro lavoro in qualunque angolo d’Italia, con solo l’eventuale aggiunta di specializzazioni legate a problematiche locali (es. xylella).

giardiniera400Attenzione, il passo non è solo un atto legislativo profondamente necessario per la categoria. E’ anche e soprattutto un mezzo a disposizione del comune cittadino per capire chi si trova davanti, se sta affidando il suo spazio verde ad una persona preparata o se sta rischiando con qualcuno che non possiede una competenza adeguata.

La notizia che l’idoneità professionale del costruttore e manutentore del verde è stata approvata è giunta durante un importante convegno a Montecitorio svoltosi ieri (guarda la diretta di Fiori&Foglie su Instagram), mercoledì 6 luglio, nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati che ha riunito politici – il Vice Ministro all’Economia l’On. Enrico Zanetti, Il Vice Ministro delle Politiche Agricole il Senatore Andrea Olivero, il Vicepresidente della Commissione Bilancio Camera, On. Fanucci, l’On. Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente Camera -, ricercatori e l’intera rappresentanza della filiera florovivaistica nazionale per discutere ed illustrare nel dettaglio i 3 disegni di legge per il verde a firma del Senatore Gianluca Susta, dell’On. Bernardo, Presidente Commissione Finanze Camera, e dell’On. Borghi, Capogruppo Commissione Ambiente Camera, attualmente sottoposti all’attenzione del Governo. La fusione dei disegni presentati in modo trasversale agli schieramenti politici intende dar vita ad una legge che possa estendere agli spazi verdi la detrazione fiscale che già si applica da alcuni anni alla ristrutturazione edilizia.

Accolto con grande entusiasmo dal mondo professionale del verde, il riconoscimento del mestiere di giardiniere è frutto di due anni e mezzo di lavoro intensissimo e confronti serrati da parte delle grandi associazioni di florovivaisti quali Assofloro, con il forte sostegno di Ettore Prandini e Lorenzo Bazzana di Coldiretti, che si sono uniti con tutta la filiera in un organo di Coordinamento che fa da braccio anche al Tavolo nazionale che ha condiviso questo lungo ma vincente percorso legislativo.

142 risposte a “E’ ufficiale, oggi nasce il giardiniere professionista italiano

  1. e’ sicuramente una bella notizia, per chi al verde si è sempre dedicato per passione e potrà frequentare corsi per perfezionarsi, per chi vorrebbe dedicarvisi e non sapeva come fare, per chi, come gli enti pubblici, dovendolo gestire potrà affidarsi ad esperti “veri”

      • esistono anche giardinieri molto professionali che hanno studiato botanica,e il termine lo trovo anche poetico se vogliamo…..e ci sono botanici che non hanno la minima idea di come coltivare piante,te lo posso assicurare.quindi trovo positiva questa notizia…

        • Smettila di dire scemenze il 99% dei giardinieri sono delle capre in botanica fatti informare che botanica non é la rosa e il garofano solamente, ma per studiarla servono profonde nozioni di genetica, biochimica e fisiologia vegetale e un giardiniere con la terza media neanche sa cosa siano mettiti l’anima in pace un giardiniere di piante non capisce nulla! E per fortuna è notizia che sta cretinata del riconoscimento è stato bloccato al senato non è assolutamente valido! Prova a fare una relazione botanica per la stabilità di un albero giardiniere neanche sai come cominciare e per legge non la puoi fare ciò dimostra che di botanica non ne sai nulla e non vi si da alcun credito! E alla scuola giardinieri insegnano anche i botanici a potare quindi ora rifletti sulle scemenze che dici! Io sono botanico e gestisco 600 rose 300 camelie e 30 alberi nel mio giardino più diverse centinaia di perennanti e siepi di vario tipo e non ho bisogno di quelle CAPRE di giardinieri il cui mondo si ferma a garofano e Ortensia! Sono direttore di un servizio parchi e giardini ci smno giardnieri che non rivonoscono un eucalipto da un salice!

          • allora a parte parole offensive intendo precisare che la conoscenza scientifica come botanica biologia ecc non è per niente sufficiente per definire un giardiniere ma occorre una sensibilità estetica amore per il settore e tanto altro,
            non è solo una professione che va lasciata ad architetti e botanici. per favore pensate prima di scrivere

          • Un giardiniere è al massimo un operaio con terza media e 200 ore di corso di biologia, botanica e altro ne capisce quanto un macellaio che lavora dentro un mattatoio è neanche sa che esistono la FITOSOCIOLOGIA, SINECOLOGIA
            VEGETALE ci dica lei sig Maurizio cosa sono. I GIARDINIERI SONO CAPRE DI PIANTE NON CONOSCONO
            NULLA! È SEMPLICEMENTE UN INSULTO DIRE CHE UN GIARDINIERE SA QUALCHE COSA DI PIANTE UN INSULTO! Brave casalinghe ho visto umiliare giardinieri nella conoscenza dielle piante! Riguardo l’estetica si compri qualche libro di biologi botanici del calibro di Annamanaria Ciarallo che lei neanche conosce, che ha recuperato i giardini pompeiani, giulia caneva e Patrick Geddes v
            e così capirà che lei di piante non capisce nulla e vive nell’illusione! Ma smettetela di dire scemenze uno che ha la terza media e 200 ore di corso vuole competere con chi impiega 11 anni per diventare botanico ove si studia anche botanica ornanentale e quindi l’estetica la conosce e come! È come voler credere che lo svuotacantine si sente di conoscere l’architettura come gli architetti oppure un autista di ambulanza che si paragona a un chirurgo stesso paragone!!!

          • Prima di scrivere un commento, dovresti prima imparae l’uso della punteggiatura. Occhio, ti stai facendo bagnare il naso da un giardiniere!

          • DAL SUO TASSO DI AGGRESSIVITA’ DA TASTIERA PARE CHE STARE CON LE PIANTE NON LE FACCIA MOLTO BENE! CONSIGLIEREI PSICOTERAPIA O LA PASTORIZIA VISTO CHE HA GIA’ ESPERIENZA CON LE CAPRE!

        • Si io e tutti i colleghi ad esmpio al bioparco di Roma. Non parliamo poi e delle potature dove i giardinieri compiono DISASTRI!!!! Perche” potare un Larice o un platano e’ ben differente che una rosa rampicante! Bisogna conoscere la ecofisiologia che per voi e’ ARABO e, in realta’ la potatura e’ una distorsione umana, perché ci si dovrebbe limitare alla rimonda! Per fortuna la società italiana di botanica si e’ mossa per fermare questo scempio.

          • Stai scherzando spero… io ad un biologo non gli farei nemmeno strappare le erbacce. Il giardiniere vero conosce le piante e ha dei titoli di studio alle spalle a cui dovrà aver aggiunto anni di pratica. Io sono giardiniere paesaggista e conosco benissimo la fisiologia delle piante, la tassonomia, le dito patologie, i nomi di tutti i composti chimici, i nomi di tutti i patogeni, la chimica della terra, e oltre a tutto questo conosco l’architettura del paesaggio e so crearti un giardino che possa portare dignitosamente questo nome. I biologi se ne stiano sotto la cappa a giocare con le scatole petri

          • Sempre per il sig giuseppe (ora rosica e studia per creacere un po’ sei ancora in tempo la realta’ e’ l’esatto opposto di quello che sogni te! Sei molto infantile e se ne pagano le conseguenze)
            Giovanni Maluberti Biologo capogiardiniere e direttoregiardi i del Castello di Uzzano!

            Prof Giulia Caneva

            1980-1983 Esperto Biologo specializzato in geobotanica presso il Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, per lo svolgimento di un progetto finanziato dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. Prima classificata nel concorso di idoneità indetto per il conseguimento della qualifica di esperto scientifico.
            1982- Vincitrice del concorso pubblico a due posti di esperto biologo del Ministero per i Beni culturali ed ambientali (Prima classificata).
            1983-1992 Biologo Direttore presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma
            1986-92 Professore a contratto di Botanica Generale (a.a. 1986/87), di Botanica Sistematica ed Applicata (a.a. 1987/88; 1988/89; 1989/90) e di Botanica sistematica (a.a. 1990/91) presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi della Basilicata.
            1992-1994 Professore associato di Botanica sistematica e applicata presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi della Basilicata. 1994 Professore associato sulla cattedra di II fascia Botanica II presso l’Università degli studi di Roma Tre, (chiamata per trasferimento), dove presta servizio tutt’oggi.
            1998- 2001 Presidente del Corso di studio del Diploma di Operatore Tecnico Ambientale (Diploma Facoltà Scienze MM.FF.NN, finanziato dalla Regione Lazio)
            2001 idoneità a Professore Ordinario nel raggruppamento BIO-03 Botanica applicata ed Ecologia Vegetale
            2002 ad oggi in servizio in tale ruolo presso la Fac. Sc. Matematiche Fisiche Naturali dell’Università di Roma Tre. Ha concluso nell’ottobre 2005 il periodo di straordinariato.
            2007- Membro del Collegio dei docenti della Scuola di Dottorato in Biologia dell’Università di Roma Tre.
            2011-2013 Membro del Senato Accademico dell’Univ. Studi Roma Tre, come Rappresentante dell’Area di Scienze
            2009- Oggi Incaricata dal Rettore per l’organizzazione delle attività nel centro di Allumiere
            2011- Oggi Direttore del CROMA, Centro di Ateneo per lo studio di Roma, (Uni Roma Tre)

            Insegnamenti tenuti presso l’Università di Roma Tre

            • Botanica II (Corso di Laurea in Scienze Biologiche) (1995-/2001).
            • Ecologia- Fondamenti di Biologia ambientale nell’indirizzo ambientale del corso di Laurea in Economia e Commercio (1995-97)
            • Ecologia (Corso di Laurea in Scienze Biologiche) (1997-1999).
            • Ecologia vegetale per il Diploma di Operatore Tecnico Ambientale (2000-01)..
            • Botanica (Corso di Laurea in Scienze Biologiche) (2002-oggi).
            • Botanica (Corso di Laurea in Storia e Conservazione patrimonio artistico) (2003-oggi).
            • Pianificazione e gestione giardini storici e parchi archeologici (Corso di Laurea Magistrale in Biodiversità e gestione ecosistemi) (2007-oggi)
            • Etnobotanica (Corso di Laurea Magistrale in Biodiversità e gestione ecosistemi) (2008-oggi)

            Docente anche in diversi corsi nazionali e internazionali nel settore della conservazione del patrimonio artistico e monumentale (es. ICCROM- “Scientific Principles of Conservation”- “Conservation of mosaics” “Conservation of Architectural Heritage” “Conservation of Mural Paintings and related Architectural Surfaces” “Conservation of archaeological sites e UNESCO (Venezia).

          • Buona sera grande tecnico ma, mi sa che Lei si sbaglia riferendosi ad una Rosa Rampicante. Vede, le Rose”Rampicanti” in Botanica Non ESISTONO. Sia gentile con se stesso lavori con passione senza Credere di insegnare agli altri. Tutti siamo Utili e, se ci dessimo informazioni nel riguardo saremo Tutti Più RICCHI. MI dia retta. Mi insegni invece di denigrare.

        • Al Sig Giuseppe che da buon vigliacco giardiniere spara fandonie (NON PERMETTENDO DI RISPONDERGLI) …che dice…io ho studiato la fisiologia vegetale, io giardiniere la chimIca del terreno, le malattie dei patogeni (semplicemente capra si chiama fisiopatologia e fitoiatria capra di un giardiniere), SAPPI CHE:
          1- SONO 20 MAIL CHE VI VENGONO FATTI NOMI DI ILLUSTRI BOTANICI (VOGLIO SOLO VEDERE UN GIARDINIERE CHE SAPPIA SCRIVERE UNA DESCRIZIONE DI UNA PIANTA COME SU FLORA DI’ITALIA 3 VOLUMI DEL PIGNATTI CHE CERTO NON E’ UN GIARDINIERE MA UN BOTANICO!), TUTTE LE TECNICHE (A DIR VERO IL GIARDINIERE NON LE SA USARE VENGONO I TECNICI) CHE SI USANO IN SERRA, SU CAMPO, PER IL MANTENIMENTO DELLA SALUTE DI IMPIANTI VEGETAZIONALI, SIA IN AREE STORICHE E GIARDINI STORICI, SONO OPERA DI BOTANICI, VEDI LA SOCIETA’ DEPUTATA ALLO STUDIO DEI GIARDINI STORICI PRESENTE NELL’ORTO BOTANICO DI PADOVA, FONDATA DAL BIOLOGO PATRIZIO GIULINI, ESPERTO DI INGEGNERIA NATURALISTICA, DOCENTE DI BIOGEOGRAFIA E BOTANICA SSITEMATICA UNO DEI PIU’ RINOMATI STUDIOSI DI GIARDINI STORICI E NE HA SALVATI A DECINE, O COME QUELLA PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO VEGETALE SICULO, FONDATA DALL’ORTO BOTANICO DI PALERMO, OVE IN ENTRAMBE NON C’E’ LA PIU PALLIDA OMBRA DI UN SOLO GIARDINIERE COME RAPPRESENTANTE, MA SOLO BIOLOGI, NATURALISTI, AGRONOMI E FORESTALI.

          2-FISIOLOGIA VEGETALE? CHIMICA E BIOLOGIA DEL TERRENO (PER TUA INFORMAZIONE SI CHIAMA PEDOLOGIA, TROPPO RAFFINATO PER TE GIARDINIERE), SONO LE TUE MATERIE? MATERIE? MATERIE CREATE DAI BIOLOGI SONO LE MATERIE CHE STUDIA SOLO IL GIARDINIERE? E COME FAI A STUDIARLE SE PER CAPIRLE SERVONO PROFONDISSIME CONOSCENZE DI BIOCHIMICA, GENETICA, A LORO VOLTA PER CAPIRLE DEVI AVERE PROFONDE CONOSCENZE DI CHIMICA ORGANICA? STRANO NON LO SAPEVO CHE IL GIARDINIER” NA MANO SUL TRATTORE E UNA SCRIVE I TRATTATI DI BIOCHIMICA VEGETALE”! SEI IL TIPICO CAZZONE ITALIANO IGNORANTE COME UNA RAPA, DEGNO DI ESSERE UN GIARDINIERE PERCHE’ VERAMENTE NON CI CAPISICI UN BENEMERITO CAZZO DI PIANTE! TU CHE NE SAI COSA FA UN BOTANICO, CHE NEANCHE SAPETE CHI FOSSE LINNEO E QUEI DUE NOMI CHE IMPARATE IN LATINO, I PIU’ SEMPLICI, CHE CERCATE DI PRONUNCIARE A DUE CASALINGHE PER FARVI LUSINGARE, LI HA DATI PROPRIO QUESTO ILLUSTRE BOTANICO SVEDESE IN “ACTA PLANCTARUM” CAPRA DI UN GIUSEPPE (CHE NON ERA CERTO UN GIARDINIERE IDIOTA!!!!!!!!!).
          TUTTI I PIU’ GRANDI GIARDINI STORICI DA VILLA TARANTO O A VILLA PAMPHILI A ROMA, VERSAILLES A PARIGI, KEW BOTANICAL GARDENS IN UK, HANNO SEMPRE AVUTO UN BOTANICO COME ESPERTO A CUI CHIEDERE QUALI PIANTE INSERIRE E COME CREARE, MUOVENDO INTERI GRUPPI DI TERRENI, LA CORRETTA FASCIA MICROCLIMATICA ZONALE, PER CREARE I PARCHI IGNORANTE DI GIUSEPPE. IGNORANTE HO 45 ANNI DA 18 MI OCCUPO DI VERDE URBANO E NATURALE FIGLIO DI PAPA’ CI SARAI TU TUO PADRE E TUO FRATELLO,SONO ESPERTO DI PAESAGGIO STORICO VEGETALE E ARCHEOLOGICO E URBANO, SONO UN BIOLOGO DA CAMPO IDIOTA NON CAPSULE PETRI, SONO DIRETTORE DEL SERVIZIO GIARDINI E PARCHI DI UN ECCELLENTE COMUNE E SONO STATO DIRETTORE DI UN GIARDINO STORICO PER 10 ANNI, SONO CONSULENTE DI 5 GIARDINI E PARCHI STORICI E 3 URBANI, OVE PROGETTO, CURO E SALVAGUARDO PIU’ DI 190 ETTARI DI VEGETAZIONE, (ALCUNI MIEI PROGETTI HANNO VINTO PREMI IN ITALIA E FRANCIA DEMENTE) PER UN TOTALE DI 2980 SPECIE DI PIANTE E CIRCA 5000 SOTTOSPECIE, PIANTE DI CUI IGNORI L’ESISTENZA GIARDINIERE DEI MIEI COGLIONI, PIANTE DI CUI NON SAPRESTI LEGGERE NEANCHE IL NOME.
          LE TUE DISGUSTOSE E IGNORANTI ELUCUBRAZIONI E DISFORISMI MENTALI SUI BOTANICI CHE SONO COLORO CHE NON SOLO HANNO SCOPERTO TUTTE LE PIANTE NOTE AL MONDO, GIRANDO IN POSTI E AREE GEOGRAFICHE CHE PER VOI VIENE DIFFICLE ANCHE SOLO PENSARE ESISTANO AVENDO UNA IGNORANZA COSMICA IN ECOLOGIA, MENTRE I GIRDINIERI SI STAVANO GRATTANDO IL CULO DORMENDO SOTTO I PERI…..O I FICHI, SONO ORMAI NELLE MANI DELLA SOCIETà BOTANICA ITALIANA, DELL’ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI, E TI GIURO CHE VOGLIO VEDERTI DENUNCIATO TE E QUEGLI ALTRI DUE DEMENTI CHE HANNO RISPOSTO. AVETE ROTTO LE PALLE IN ITALIA PER 500 ORE DI CORSO CHE FATE, A SENTIRVI ESPERTI DI QUESTO E QUEST’ALTRO, QUANDO VI VENGONO DATI CENNI RUDIMENTALI CORRISPONDENTI A UN INDICE DEL LIBRO PER UN BIOLOGO, CON UNA DIFFICOLTA’ PARI A UNA SCUOLA MEDIA! ORA BASTA! SCIACQUATEVI LA BOCCA QUANDO PARLATE DEI BOTANICI E COMPRATEVELO QUALCHE LIBRO DI STORIA DELLE PIANTE IDIOTI! E ORA PASSIAMO ALLE DENUNCE!
          E quanto e’ vero DIO devi pentirti della tua IGNORANZA E AROGANZA!

          • Per il sig Giuseppe:
            GAZZETTA UFFICIALE, 1940, NUMERO XXVIII;
            Guida alla professione di botanico:
            Studia le forme di vita vegetale, il mondo delle piante. Capire i loro comportamenti, le capacità di adattarsi a climi e ambienti diversi. Raccogliere e analizzare semi. Il botanico è il massimo esperto di piante e ora. Studia le piante e in generale tutto il mondo vegetale. Grazie a professionisti come i botanici sono state salvaguardate specie in via d’estinzione. Lavora nel campo della ricerca, nella progettazione del verde urbano e nei programmi di strutturazione forestale. Anche presso istituzioni pubbliche (Comuni uffici parchice giardini, demani forestali, uffici oer l’agricoltura, enti per la bonifica, Orti Botanici, giardini storici e urbani, parchi archeologici), o private.

            Vediamo in dettaglio la professione di botanico:
            Chi è il botanico
            Di cosa si occupa un botanico
            Come si diventa botanico
            Materie di studio
            Sbocchi professionali

            Chi è il botanico
            Il botanico è lo specialista che raccoglie ed analizza semi, piante, fiori, pollini etc. per studiare la diffusione delle specie vegetali, i loro incroci e le capacità di adattamento. Un botanico è in grado di analizzare e valutare modelli complessi come quelli degli ambienti naturali dove interagiscono fattori a variabilità multipla e il verde urbano dove ha potere e capacità decisionale per la sua programmazione. Il botanico è definito come l’esperto massimo nel campo delle specie vegetali. Sono di sua competenza lo studio di specie conosciute, la ricerca e la creazione di sottospecie e varieta’ nuove e soprattutto è compito del botanico salvaguardare le specie esistenti.

            Di cosa si occupa un botanico
            Il botanico si occupa di studiare l’anatomia delle piante, come avviene l’impollinazione, la capacità di adattamento, le eventuali malattie. Organizza e categorizza il regno vegetale e dei funghi. Studia la distribuzione delle piante sul territorio. I fossili di piante. Le spore e i pollini. È compito di un botanico redigere Codici di Botanica. Il suo lavoro è fondamentale nello sviluppo di nuovi metodi di coltivazione di piante o fiori, per lo studio di tecniche per un loro miglioramento e di metodologie atte a creare nuove specie o ibridi. Il botanico è chiamato ad analizzare la diffusione di specie all’interno di parchi naturali, località protette o a rischio d’inquinamento. Di progettare parchi e giardini in contesto urbano e periurbano.
            Conosce i tessuti, gli organi e le modalità di propagazione e riproduzione delle piante.

            Come si diventa botanico
            Un botanico è un dottore in Scienze Biologiche, in Scienze Forestali e Agrarie. Dopo la laurea è possibile iscriversi, in seguito al superamento di un esame di stato, all’Ordine dei Biologi, se si è in possesso di una Laurea in Scienze Ecologiche e Biologiche, o dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, se si è in possesso di una laurea in Agraria.

            Materie di studio
            • Anatomia vegetale
            • Botanica
            • Botanica sistematica e Geobotanica
            • Chimica generale
            • Chimica organica
            • Embriologia vegetale
            • Forme e funzioni delle piante terrestri
            • Geografia fisica e cartografia
            • Geologia
            • Mineralogia
            • Zoologia generale

            Sbocchi professionali:
            Il botanico lavora all’interno di parchi naturali, oasi, riserve e orti botanici di cui spesso ne è direttore. E’ cardine nella progettazione di parchi e giardini, occupandosi di tutti gli aspetti di vegetazione e flora.
            Nella direzione di giardini e parchi compila le tabelle lavorative per giardinieri e operai del verde, di cui ne segue il lavoro.

        • Sig Giuseppe studi e non si metta contro un botanico che fa brutte figure!
          Rivista di storia della botanica coloniale anno 1908, numero XXVII:

          Il Dottor J.Forbes Royle (1799/1802 botanico e sovraintendente del giardino botanico delle compagnie delle Indie orientali in Himalaya a Saharanpur) e’ stato uno dei massimi esperti di orticoltura al mondo; invento’ la tecnica di innesto a spacco e a corona, a lui devono praticamente molto, generazioni e generazioni di giardinieri, poiche’ invento’ il prototipo del decespugliatore, riducendo il loro lavoro manuale come operai.
          Nel suo libro “Sulla cultura e commercio del cotone in India e altrove“ accenna agli “Istituti sacri di Manu” datati 800 a.C. dove si parla di cotone come già di uso comune all’epoca, seleziono’ negli anni alcune varieta’ di cotone e, di alberi di mango…

      • si sui libri? hai mai potato botanico? che egoismo individualista, sei il classico esempio di italiano medio, ecco perché questo paese non va da nessuna parte!!, Sii umile perché tu botanico sono convinto che i lavori sporchi non li fai; e aggiungo che i bravi giardinieri di un tempo non erano botanici, vivevano in simbiosi con la stagionalità.. Ahh questi studiosi moderni, che ride!!!

        • Demente ma sii te più UMILE, avete rotto le palle in Italia che meno studi e più ti ritirni un saggio…..( i giardinieto con il ritmo dellr stagioni……) ma SEI RIDICOLO!!!! SINTOMATICO CHE NON HAI MAI APERTO UN LIBRO IN VITA TUA E NON RIESCI A SOSTENERE UNA CONVERSAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA, i botanici esistono dal 1700 e quindi dimostri, in quanto giardiniere, di essere una capra! Vuoi parlare di piante! Dai fallo con me e ti dimostro che in quanto giardiniere, non ci capisci nulla! Se un bambino ti chiede cosa e’ una foglia o un fiore REALMENTE, te non glielo sai spiegare, perche’ i giardinieri non sanno neanche spiegare cosa e’ una pianta! I giardinieri al massimo pulivano le strade dalle foglie! E ripeto la potatura e’ una tipica stortura umana per schiavizzare le piante fruttifere e fiorifire! Di piante un giardiniere non ci capisce nulla! Negli orti botanici, i bota nici seguono attentamente i giardinieri per evitate i loro disastri.
          Dimmi che differenza c’è tra un corroborante e un coaduviante di un fitofarmaco o che comporta una carenza di potassio o sodio in una pianta! Le rose di quali minerali necessitano di più crescono su terreni acido o alcalino meglio! Per te è arabo!!!!! Che differenza c’e’ tra una geofita di primo tipo e una di secondo tipo, che differenza c’e’ tra gariga e macchia mediterranea idiota ti invito al bioparco a vedere come i botanici si fanno il culo a mantenere le aree verdi!!!! Studia prima di parlare, perche’ definire un bota nico studioso moderno, dimostra che i giardinieri non hanno mai aperto un libro in vita loro! Ti ricordo Linneo (dubito te lo conosca) e siamo nel 1700!
          Per fortuna si sta evitando questo scempio di dare ruolo a chi con la terza media, per 400 ore di corso, cioè tre mesi di elementari insegnamenti, pretende di essere un esperto di piante (A FRONTE DI CHI STUDIA 5 ANNI DI LAUREA PIÙ 4 DI DOTTORATO IN SCIENZE BOTANICHE, DELLA VEGETAZION E ORTICOLTURA!!!! A BIOLOGIA, AGRARIA ETC!!!!) e se gli chiede dove cresce un cedro dell’atlante ti guardano come se hai parlato cinese! A mio avviso il giardiniere non serve a nulla o poco! Chiunque lo può’ fare, ma non chiunque fa il botanico!

          • Non tutti i giardinieri sono capre. La mia formazione: Diploma di agrotecnico, laurea in scienze agrarie, master 2 anni in Inghilterra con qualifica di green Keeper, uso correttamente programmi di progettazione bi e tridimensionale, conosco 4 lingue. Non tutti i giardinieri sono capre.

          • Tu caro studiato potrai stare ancora 1000 anni a studiare,ma l’umiltà non la imparerai mai.BUONA SAPIENZA.

          • Le cattedre di fisiologia vegetale, come quelle di ecologia vegetale, botanica sistematica e generale, applicata, etnobotanica, chimica del terreno e pedologia, patologia vegetale, fanno parte del corso di laurea in scienze biologiche dove lei sig giuseppe certo non e’ mai andato perche’ ci capirebbe poco, anzi, nulla! Non esiste una scuola di giardiniere figurarsi un corso di laurea! Esistono solo due corsi di giardiniere uno del Comune di Roma il più’ antico tra i due, dove oltretutto ci sono solo biologi e agronomi come professori! Lo so perche’ un mio collega biologo insegno’ li’ botanica ornamentale, il prof attorri. Le informazioni che vengono date sono spogliate al massimo per renderle più’ elementi tari possibili visto che in queste scuole ci vanno a studiare persone anche di 50 anni! Con un titolo spesso di terza media e certo non gli puoi fare la biofisica della catena elettronica della chemiosmosi o della fotosintesi clorofilliana, arabo per lei sig giuseppe questa è fisiologia vegetale! L’altra scuola, e’ a Monza, in collaborazione con la scuola di agraria, e anche li’ insegnano biologi e agronomi. Sarei curioso le sue lauree da giardiniere dove l’ha presa! Alla fine i biologi insegnano ai giardinieri caro Giuseppe troll! E virrei vedere!Alla fine di queste due scuole si prende un attestato. Per usare fitofarmaci si deve conseguire un patentino alla Regione ove i biologi e agronomi non devono seguire alcun corso, perche’ preparati e abilitati, infatti questi corsi insegnano biologi e agronomi (e certo no giardinieri), lei invece si deve seguire obbligatoriamente, se non segue non farà alcun esame! Capisce la differenza? Infine un giardiniere sara’ sempre un operaio del verde, rispetto ma potera’ sotto l’attenzione di un botanico e un agronomo e porterà via gli sfalci! E ora vada a quel paese e si sciacqui la bocca rispetto chi in 9 anni di università ha fatto 40 esami da 1000 pagine ciascuno e più’ di 20 di queste sulle piante studiando tutto quello che si conosce! La sua conoscenza in fisiologia vegetale e sulle piante in wuanto giardiniere e’ equivalente a quella di fisiologia umana di un autista di ambulanza nei confronti di un chirurgo o medico fisiologo! Addio demente!

        • Infine domandati, ma sono sicuro che non sai fare neanche un innesto a spacco, chi gli innesti a corona e a spacco etc li ha inventati? Non li hanno certo inventati i giardinieri ma diversi botanici, come la tecnica della margotta, le varietà rosa tea è opera di botanici come il Poulsen nel 1860! Non certo dei signori giardinieri, perché devi conoscere la genetica!!!!! STUDIA CAPRA

          • Lucienne spara meno idiozie! Uno, mandami le tue pubblicazioni sulle piante….vediamo. Secondo tu non sei giardiniere ma agronomo. Terzo progetto regolarmente anche io aree verdi e a differenza di te recupero anche interi lembi boschivi, terzo le lingue le parlano tanti, anche il sottoscritto. Qui si parla di gente che con un corso di 4 mesi si vuole definire esperto di e costruttore di verde! Infine i testi di botanica e fitosociologia come la maggior parte di orticoltura li scrivono i botanici, chissa’come mai. Attendo i link delle tue pubblicazioni scienziato!!!!! Alex shigo biologo inventore della dendrochirurgia e arboricoltura ti suggerisce qualcosa?!

          • Chi avrebbe inventato gli innesti scusa ? I botanici ? E io che credevo fossero stati gli agricoltori della antica Roma e Grecia.
            I più grandi giardinieri non sono botanici, i botanici veri e non i figli di papà qualche volta hanno selezionato alcun varietà o studiato le fitopatologie, la progettazione del verde si avvale di competenze ben diverse. Da come parli si vede che non conosci il mondo del lavoro, aver partecipato a qualche appalto pubblico tramite calci in culo non ti rende giardiniere, la vita reale a contatto con le piante è ben altra. Comunque grazie perché il mondo aspettava da tanto la tua figura competente in mezzo a tanti coglioni

          • Immenso Roberto, tutti ti ringraziamo per avere creato l’universo… Grazie di cuore

            Domanda: Ad un Botanico si può dire “scendi dal Pero?”

          • A giusepoe vieni a confrontarti con me CAPRA DI UN GIARDINIERE UN BIOLOGO BOTANICO TI RIDICOLIZZA E TI VOGLIO UMILIARE CAPRA! GIA RDINIERE DEL PEA SAGGIO AHAHAHA SIETE DEI DEMENTI HAI MAI SENTITO PARLARE DI ECOLIGIA DEMENTE ECOLIGIA DEL PAESAGGIO! IDIOTA NON ESISTE UNA SOLA PIANTA A CUI AVETE DATO N NOME CONSIDERANDO CHE UN GIARDINIERE VEDE TRE PIANTE IN VITA SUA! SARAI SEMPRE UN GUARDINIERE GLI INNESTI NON LI HANNO INVENTATI GL ANTICHIDIOTA HAI NAI SENTITO OARKARECDI POLARITA’ DEL MERISTEMA IDIOTA! ARABO PER TE CHE COSA FATE VOI!? APRITE LIBRI AHAHAHA 3 PAGINE E VI VIENE IL MAL DI TESTA! DOMANDATI COME MAI SE C’E’ DA STABILIRE SE UN BOSCO DEVE ESSERE RECUPERATO O SEMPLICMENTE UN ALBERO DEVE ESSERE SPOSTATO SI CHIAM A UN BIOLOGO UN FORESTALE E AL SOLO NOME DI GIARDINIERE GLI RIDONO IN FACCIA TUTTI. IDIOTA SPIEGAMI COSA SONO LE AUXINE E COME SONO RELAZIONATE ALLA RISPOSTA GRAVITOMETRICA GUARDA CASO SCOPERTE DA FRITS WENT BIOLOGO E NON CERTO un giardiniere di merda ma un biologo direttore degli orti botanici di Missourii 1700 ettari e dove certo non ci si mette una FIGuRA INUTILE SCARSA IMPREPARATA COME IL GIARDINIERE CHE VEDE TRE PIANTE IN VITA SUA ORTENSIA, TULIPANO E GERANI. IDIOTA LINNEO CERTO NON ERA UN GIARDINIERE, COMUNQUE IL TUO IT DEL PC E CIO’ CHE HAI SCRITTO SONO STATI NANDATI AGLI UFFUCI LEGALI DELL’ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI E TI PRENDI TESTA DI DEMENTE UNA BELLA DENUNCIA dalka procura della repubblica PER ABUSO DI TITOLO E INSULTI ALLA PROFESSIONE di botanico, GIARDINIERE DEI MIEI COJONI!

        • Legge 6, comma 6 del regolamento Comunale per il mantenimento del verde urbano:

          I professionisti che per legge sono deputati al mantenimento dello stato di salute del verde urbano e di un impianto vegetazionale sono il laureato in Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze Forestali. Come vedi sig giuseppe nessun giardiniere capra! Il numero poi di fitofarmaci (diserbanti, pesticidi, anticrittogamici), si aggira sui 300 tipi, il numero degli agenti infestanti, insetti, protozoi, funghi e infettanti (virus, batteri) perche’ CAPRA DI UN GIARDINIERE, tu la conosci la differenza tra infestante e infettante vero? Si aggira sulle 8.000 specie dati Ministero Agricoltura , che te, cito le tue ridicole parole…..io conosco tutte a memoria….. A GIARDINIERE TROLL SEI RIDICOLO MA VATTENE A DORMI’ C’HAI FATTO RIDERE BUFFONE DI UN GIADINIERE sei la prova provata che di piante non ci capite NULLA!

          • Ahahahaiaia!!! Ma lo sai che mi hai fatto p*****e addosso dalle risate leggendo i tuoi commenti?! Mi dispiace dirtelo, ma sei messo proprio male. Lascia stare la botanica, per un po` di tempo, e trovati un buon psicoanalista….

        • I botanici fanno tranquillamente i giardinieri e insegnano ai giardinieri tutto (sempre in maniera elementare date le menti brillanti che si attingono a fare i giardinieri), ma non esistono e mai sono esistiti giardinieri che insegnano ai botanici! Giardiniere ci diventa chiunque anche una casalinga di 60 anni, botanici ci diventi dopo 11 anni di studi universitari e lavoro su campo e con le mani nella terra anche! Il resto sono solo MINCHIATE E NULLA DI PIÙ, non è mai esistito un giardiniere direttore di un giardino, mentre e’ cosa comune che lo sia un botanico, non cito gli orti botanici dove solo i botanici ne sono direttori! Ripeto una casalinga sveglia conosce più piante di un giardiniere! Se c’è da stabilire l’abbattimento o meno di un albero ad alto fusto si richiede una relazione tecnica botanico-forestale al comune relativo, che per legge solo un biologo botanico, agronomo e forestale possono fare, un giardiniere che non saprebbe scriverla, oltre che non sa neanche che esiste l’analisi di vta (visual tree assessment) dimostra semplicemente la differenza enorme, oceanica tra un BOTANICO è un giardiniere! Per fortuna di essere bloccata questa storia della figura del giardiniere al Parlamento perché la ritengono ridicola! Ma costruttori de che, de stronzate siete e basta!

        • Vincenzo, Vincenzo tenti di fare il simpatico ma ti scoppiando ma cistifellea, io vivo del mio lavoro come direttore di un servizio parchi e giardini, pubblico libri sulle piante da anni, rimedio agli orrori dei giardinieri che sotto di me eseguono i piani botanici da seguire, ma confondono i salici con gli eucalipti! Giro il mondo per parchi e giardini, Ho una bellissima casa, una bella moglie e famiglia, quindi ridi quanto ti pare…..ma attento a quando esplodi (perchè esplodi dal rosicamento) e ti rendi conto di galleggiare nella merda da sempre. Ti saluto costruttore di cazzate in quanto giardiniere, vai appoggiati alla cariola a fumare una sigaretta come fanno tutti i giardinieri del mondo, ovunque sono, stanno sempre seduti sulla cariola, o appoggiati alla vanga a fumarsi sigarette e mai li vedi lavorare, grattate bene la panza come si dice a Roma !

    • M quali anni de studio il 100% dei giardinieri hanno la terza media e 209 ore di corso amatoriale ma fatela finita per diventare botanico occorrono 11 anni di università idioti non avete neanche un posto dove qualificarvi i corsi cefme al massimo!

  2. Finalmente, ci voleva; è da sperare ora che il verde delle nostre città sia seguito da veri professionisti e non da incompetenti! ( ho visto potare piante in piena fioritura e quando mi sono fermata per dire “che fate” mi è stato risposto che io ero incompetente e loro sapevano quel che facevano )

    • Magari se invece di questo avessero assunto i BOTANICI da anni non accadeva! Con rispetto un conto essere botanico un conto il giardiniere!

  3. Raggiunto un traguardo fino a ieri considerato impossibile grazie alla tenacia ed alla perseveranza della Presidente Nada Forbici.
    Finalmente si pone uno stop al fai da te di Comuni o volontari che fanno solo danni alla società civile nel credo di un risparmio (?) per le casse comunali.
    La preparazione tecnico scientifica data dalla scuola/università (periti e agronomi) potrò avere un futuro lavorativo.

    • Sogna sogna non conterete mai nulla perché di piante non ci capirete mai NULLA! Se entrare in bosco non ne riconoscete una! Ridicoli vedete tre piante ornamentali in vita vostra ci sono casalinghe che vi mettono in RIDICOLO e volete parlare di piante!!!! Ma si faccia un giro in orto botanico e capirà che abissale differenza c’è tra un botanico e uno strappa sterpi giardiniere

      • Salve, io sono un giardiniere e non mi sogno nemmeno di potermi avvicinare ad un botanico, detto questo non capisco proprio questo fiume di offese gratuite verso la nostra categoria.Io svolgo il mio lavoro con passione cercando di fare del mio meglio, rivolgendomi sempre a persone con titolo di studio appropriato ogni qualvolta non mi sento sicuro di ciò che faccio o quando riconosco
        di non essere in grado di svolgere un determinato lavoro.Insomma non credo assolutamente di poter passare avanti ad un botanico, anzi per due anni ho avuto il piacere di lavorarci insieme e sicuramente mi ha insegnato molto. Allo stesso tempo però non credo che il ruolo di giardiniere sia così inutile come sostenete voi botanici, perchè non esistono solo parchi da gestire e non credo che qualcuno chiamerebbe un botanico per la manutenzione di un giardino di 50 mq o per la realizzazione di un piccolo impianto di irrigazione o per la sagomatura di una siepe alla cifra oraria di 18/20 € .

        • Leonardo,
          te hai scritto cose sagge, nulla contro te e i giardinieri come te, ma rileggiti l’enorme compendio di STRONZATE scritte da persone in questo blog, con 200 ore di corso e la terza media…le quali vano dicendo che loro conoscono tutte le piante le fitopatologie, progettano tutto, conoscono terreni etc, che i botanici non servono, capisci che queste persone sono come lo schizofrenico che dice di essere Napoleone?
          Non dico che il ruolo di un giardiniere sia inutile, stavo solamente mettendo i puntini sulle i e a far tornare sulla terra quel gruppo di DEMENTI che ha scritto prima di te, che anzi rovinano la tua professione, persone che alla praticità di piante non capiscono NULLA ne sono sicuro, che anzi le brave massaie mettono facilmente in ridicolo (e ne ho visti di persone come quelle che hanno scritto prima, quelli che si sentono laureati in giardineria…. ridicolizzati da massaie sulla conoscenza delle piante, oltre che dai botanici) sulla conscenza vegetale; nulla contro le persone come te che hanno l’umiltà di dire quello che hai detto la verità e rispettare i botanici, ciao M

  4. Finalmente….. ci paragonano ad improvvisati che fino a ieri erano impiegati, operai generici ecc.. che a causa della crisi sono stati licenziati…….. e che si fa per sbarcare il lunario….. il giardiniere….. tanto le piante non parlano, la stragrande maggioranza delle persone di piante non ne capiscono e dunque fanno ciò pare e piace, molte volte distruggendo il patrimonio verde privato e pubblico tra l’altro a prezzi stracciati e chi ha dedicato una vita di studi al mondo delle piante si ritrova senza lavoro.

  5. Bene, io sono un arboricoltore certificato European Tree Worker che è anche diventato esaminatore alle sessioni di esame, ho competenze in valutazione della stabilità degli alberi, in tecniche di tree climbing e abbattimento controllato, ho alle spalle centinaia di ore di formazione e conseguenti migliaia e migliaia di euro ma non sono un giardiniere. Il problema è che sono inquadrato come artigiano manutentore di parchi e giardini perché non esiste la figura professionale dell’arboricoltore. Ora, dopo dieci anni di lavoro, cosa potrò fare? Vado in stamperia?

    • Dovrai seguire l’iter dell’ordine altrimenti coloro che richiedono i tuoi servizi contravverranno alla legge. Sarai disoccupato, ma in conformità di legge. Rallegrati.

  6. ma il mio dipendente che si occupa della manutenzione tra l’altro anche del piccolo giardino della ditta deve iscriversi all’albo?

    • Ciao Daniela,
      ogni regione italiana sta recependo in questi mesi la novità legislativa, e darà indicazioni su tempi e modi. Fiori&Foglie è in contatto con enti ed associazioni e darà notizia appena sarà definito un percorso regionale definitivo.

  7. Rimane sempre il fatto che di fronte a un botanico, un giardiniere di piante non capisce un benemerito CAZZO! Portate un giardiniere non in un bosco, sarebbe troppo, ma nel prato vicino casa, non sa distinguere un fiore. Provate a fargli spiegare come funziona un albero meglio chiederlo a un sarto! Le piante le conosce il botanico, il giardiniere è un esecutore di ciò che dovrebbe dirgli di fare un botanico! In Inghilterra e Francia funziona così da sempre e i giardini sono uno spettacolo! Fatevi spiegare il concetto di microclima zonale da un giardiniere, neanche sa che esiste! O spiegatevi come mai se si deve stabilire lo stato di salute di un albero, per legge si chiama o il biologo botanico, o l’agronomo, o il forestale non certamente il giardiniere!

    • Sto leggendo con estremo interesse la diatriba tra botanici e giardinieri. In concreto mi piacerebbe sapere se per curare il mio piccolo parco in sicurezza,devo rivogermi direttamente ad un botanico oppure mi serve un giardiniere oppure tutti e due.Preciso che non ho molti soldi da spendere massimo 5/6 mila euro annui,per circa 450 ore di lavoro.

      • Buongiorno a tutti , premetto che il riconoscimento Professionale a proposito dei Giardinieri e’ una giusta conquista sia per gli Operatori Professionali del settore che per la qualita’ e la trasparenza delle prestazioni nei confronti dei privati consumatori e degli Enti Pubblici che appaltano Costruzione e le relative manutenzioni del Verde Pubblico .
        Nel pieno rispetto delle opinioni di tutti , mi permetto di osservare che ne’ la figura del Giardiniere , ne’ quella del Botanico vanno in contrasto tra di loro perche’ entrambe svolgono mansioni diverse ma simmetricamente coincidenti.
        Senza nulla togliere al Giardiniere professionista , a meno che abbia una formazione Universitaria in campo Paesaggistico , Chimico , Biologico ecc.ecc , mi riesce difficile immaginarlo alle prese con un laboratorio di Meristematica o altro , mentre invece la ” mano” felice in molte operazioni che si svolgono stagionalmente , la dice lunga sulle proprie capacita’ individuali. Stesso discorso vale , in senso opposto ovviamente , per un Esperto Botanico il quale giustamente forte di una formazione scentifica della materia , non sempre e’ i grado di ” applicare ” in pratica cio’ che la sua conoscenza gli permette di fare ” sul campo ” . Morale della favola , tutte le figure professionali sopracitate hanno a loro volta , delle mansioni specifiche l’una diversa dall’altra , ma che nessuna esclude l’altra . Il vero risultato della simbiosi di queste ” Persone ” , prima che professionisti e’ il prodotto come il Parco del Valentino (to) , La Reggia di Caserta , Isolabella ( Lago Maggiore ) ecc ecc…Buon Lavoro a Tutti.

        • condivido pienamente ciò che scrivi,veramente dovremmo essere in simbiosi noi tutti che amiamo,coltiviamo,studiamo le piante….ed a volte anche un pokin di umiltà non farebbe male…..

        • Sono d’accordo con te, la tipologia delle piante e la loro disposizione nella Reggia di Caserta, furono opera del botanico Tenore, ma la non umiltà nasce dai giardinieri che sono presuntuosi. Quelli con cui collaboro, che nel 99% dei casi hanno una formazione di terza media e 2 mesi di corso sono un esempio fulminante! Sono direttore di un servizio parco e giardini, non conoscono un nome in latino (poco male) non conoscono l’esistenza dei termini gariga, angiosperma, gimnosperma, FANEROFITA!!!! Non conoscono la differenza tra pesticida e anticrittogamico! Non sanno cosa sia la crescita simpodiale e monopodiale e neanche conoscono che per potare si deve fare la conta gemmaria, chiamano l’ormone radicante la polverina bianca!
          Il 99% dei giardinieri si ferma a togliere rami e foglie secche, a tagliare il prato, dare l’acqua, un po’ di stallatico! Gli agronomi sono agronomi e se si autodefiniscono giardinieri, lo dono quanto i biologi botanici.
          Quando studiai io come botanico, mi occupai a studiare anche i sistemi d’irrigazione, la coltivazione in serra, la concimazione, la rimonda, potatura e la biologia degli innesti, oltre la fisiologia vegetale, la genetica vegetale, la fitosociologia, fitogeografia, la fitopatologia, l’entomologia e la cartografia.

        • Si ma i paesaggisti neanche sanno cosa sono le piante mettono due puntini su un foglio di carta e basta! La formazione biologica insegna sulle piante essendo la botanica una branca delle scienze biologiche!

  8. Forse nessuno si rende conto della problematica di iscrivere un povero giovane come giardiniere e spiegargli che per ora non lo può fare, perché deve aver fatto dei corsi professionali che ancora non sono partiti e quindi lo potrà fare senza una posizione aperta oppure restare senza far niente in attesa che il sistemi si attivi correttamente! E la nostra burocrazia, come sempre complica tutto….. Che i giovani continuino a sperare!!! E che legislatori continuino a non conoscere la realtà del cittadino comune…..Grazie Signori della Legge…..provate a scendere nella quotidianità per una volta…..

  9. Finalmente, così avremo un pò di giustizia nel contrastare improvvisati manutentori e fantomatici esperti fito patologi, che sino ad ieri realizzavano infissi.

  10. La conoscienza e la cultura prima di tutto.
    Ma siamo sicuri che l’obbiettivo è di formare persone competenti? Non sarà mica per ingrassare formatori che poi rilasciano attestati di frequenza senza controllare la competenza acquisita(come coi punti per la patente)?

  11. Lo studio e la preparazione tecnica sono importanti, ma se non hai il fisico che ti segue tutte le tue competenze non serviranno a nulla e ti ricorderanno che sei un inetto di fronte alla natura. chi non ha alle spalle anni e anni di esperienza nel campo del giardinaggio farà la differenza.
    La selezione che ne consegue sarà un bene comune, e credo che genererà migliaia di dottori grattafondini disoccupati, tant’è che il giardiniere oggi se non è più che ottimista e meglio che non esce di casa.

  12. Formazione e competenze professionali sono molto importanti e fondamentali ma un giardiniere completo che non sa usare il rastrello e che non ha almeno dieci calli per mano difficilmente vedrà l’occasione di trattare una pianta consapevolmente. Aggiungo che possiamo avere anche 4 lauree ma se siamo dei maleducati altezzosi e saccenti ci troveremo tutti a quel paese…

  13. Non ci fate caso ci sono persone che non sanno nemmeno cosa sia la biologia
    uno dei corsi più difficili a detta di molte facoltà italiane
    e solo gli appassionati possono affrontare quel corso di studi.
    Forse il tizio che criticava i biologi sa zappare bene il giardino non credo.

    • Bravo! Perche’ sentire uno che fa tre mesi di corso 2 ore a settimana con la terza media, dire che studia la fitopatologia e la fisiologia vegetale, materie che sono solo universitarie e insieme alla botanica, botanica ornamentale, biogeografia sono le cattedre per eccellenza a Biologia dove per diventare botanico occorrono 11 anni!!!! Dimostra che neanche sa dov’è la radice di una pianta, forse dal c..o gli esce! POVERA ITALIA!

  14. Ripeto i giardinieri di piante non capiscono nulla ci sono casalinghe che mettono facilmente in mutande giardinieri, li correggono, i giardinieri imparano 2/3 tecniche incontrano forse, grasso che cola una decina di piante ornamentali e la loro conoscenza si ferma lì! Possono scrivere tutte le scemenze che vogliono qui, ma rimane il fatto che le cattedre di fisiologia vegetale, botanica, fitopatologia, l’ecologia, pedologia, biogeografia, fitosociologia sono afferenti all’ università facoltà di Scienze il resto é solo bla bla bla! E se c’è una figura POETICA é quella del botanico si pensi ai grandi botanici raccoglitori di piante vrazie al qhale oggi conosciamo il nostro patrimonio vegetale, non il giardiniere tonto che pulisce dalle foglie il copriletto e prende soldi per questa stupidaggine e da PRESUNTUOSO vorrebbero passare per esperti di piante eh già tutti esperti senza aprire un libro! I giardinieri non hanno potere di firma in nulla riguardo il verde proprio perché non hanno una seria preparazione e non gli viene dato alcun credito nel mondo vegetale! Il botanico ha potere di firma e decisionale basta poi avere un minimo di cultura, impensabile nei giardinieri e vedere che il 100% dei testi botanici di orticoltura, la letteratura botanica, fitopatologica e le tecniche applicate sono opera di botanici! Se un ministero ambientale necessita di consulenti per il verde, chiama botanici e forestali certamente, non giardinieri lo stesso un Comune! Quindi potete continuare a scrivere tutte le scemenze che volete, ma un botanico sa usare cervello e mani con le piante il giardiniere rimarrà sempre quello che ovunque lo incontri sta seduto sulla carriola, o appoggiato alla vanga, a fumare senza fare un beneamato c…o se non grattarsi la pancia!

    • Demente in questo settore ci lavoro da 19 anni sono direttore di un servizio parchi e giardini e le capre più assolute che ho visto in tutta la mia vita sono i giardinieri, ho lavorato anche 10 anni all’estero e le assicuro che i giardiniere fanno quello che i botanici gli dicono di fare.
      Poi la informo che ringraziando Dio non sono agronomo ma botanico, non conscendo neanche questa differenze l’unico che non capisce nulla di verde e non saprebbe distinguere un palo delle luce elettrica da un cipresso è lei e il cumolo di sottosviluppati giardinieri che rappresenta! Mille giardinieri non fanno un decimo di botanico, terza media 200 ore di corso, tre varietà di piante viste, il 90% del tempo a fumare sigarette a spazzare foglie secche e grattarsi la panza ecco cosa siete voi giardinieri. Se chiede a un giardiniere come funziona una pianta è come chiedere a un macellaio un intervento di neurochirurgia, si informi lei su cosa è il MONDO del VERDE perché parlando dimostra che ne è totalmente a digiuno anzi non ci capisce un c…o

  15. non capisco sta diatriba su titoli ed esperienze
    nell anticjìhita non esistevano ne botanici ne espertissimi ma persone che sperimentavano e studiavano e lavoravano…..se ci si offende per una discussione su niente …..ok addio mondo
    puo esserci un architetto o botanico che non è giardiniere ed un giardiniere che non sia botanico a tutti gli effetti…
    se poi ti definisci in una maniera senza avere le conoscenze quello è altra cosa

    • I botanici esistono dal 1600 e nel 1700 un signore chiamato Linneo ha catalogato tutte le piante e animali noti, studi caro maurizio, lei solo il giardiniere può fare!
      Un botanico lo umilia un giardiniere sulle piante, visto che le scoprono e le catalogano i botanici ma la faccia finita un giardiniere serve solo per pulire i giardinetti privati dalle foglie secche punto, niente altro, il resto lo deve seguire il botanico perché ci sono giardinieri che non distinguono i salici dagli eucalipti! Studi si informi non scriva scemenze legga chi fosse Linneo, Patrick Geddes e studi giardiniere apra un libro!

      • Curati sei l’antitesi del verde poiché non sei un botanico! Essendo giardiniere non hai alcun credito nel verde, sei alieno al mondo del verde anche quello urbano, sterpi da strappare e foglie secche da raccogliere sono il tuo bagaglio culturale!

  16. ANDREA SE un DEMENTE! I GIARDINIERI NON SERVONO ASSOLUTAMENTE A NULLA! BASTANO DEGLI OPERAI DEL VERDE A PORTARE VIA GLI SFALCI PER IL RESTO NON DAREI UN COMPITO A UN GIARDINIERE NEANCHE SE SI TRATTASSE DI TOGLIERE I PETALI DA UNA ROSA, I GIARDINIERI DI PIANTE NON CAPISCONO NULLA! RIPETO BRAVE CASALINGHE UMILIANO QUOTIDIANAMENTE I GIARDINIERI E NE CORREGGONO SPESSO GLI ERRORI, GIARDINIERE FIGURA INUTILE! ALL’ORTO BOTANICO DI ROMA SAI QUANTI GIARDINIERI HO FATTO SALTARE A CALCI IN CULO CHE SI NASCONDEVANO PER FUMARE E CHIACCHIERARE ORE, O ADDIRUTTURA L’ESTATE A DORMIRE DI NASCOSTO???? SIETE OBSOLETI, NON SAPETE RISOLVERE PROBLEMI POICHE’ NON NE AVETE CONOSCENZE, NON SAPETE DISTINGUERE LE PIU’ ELEMENTARI FORME VEGETALI, COME UNA ORNAMENTALE NON RIENTRA TRA LE ORTENSIE, LE ROSE, I GAROFANI ANDATE IN TITL, NON CONOSCETE NULLA DI ECOLOGIA, BOTANICA, TASSONOMIA, FISIOLOGIA VEGETALE, PEDOLOGIA, EDAFOLOGIA, FITOPATOLOGIA, ENTOMOLOGIA, FITOSOCIOLOGIA, CARTOGRAFIA SIETE INUTILI! RUBATE SOLO SOLDI!

  17. Leggi questo e impara che la realtà è l’esatto opposto di quello che credi e desidereresti te sig andrea frustrato giardiniere!

    Sir Patrick Geddes (Ballater, 2 ottobre 1854 – Montpellier, 17 aprile 1932) è stato un biologo specializzato in botanica e fitogeografia esperto progettista di parchi e giardini, ed esperto anche di sociologia ed urbanistica scozzese.

    È divenuto celebre inoltre per le sue idee innovative in diversi campi, tra cui la botanica, l’educazione, la museografia, l’economia, la geografia o la progettazione di giardini e parchi e, soprattutto, l’ecologia, nonché per la sua corrispondenza con alcuni suoi contemporanei, quali Charles Darwin, Mahatma Gandhi, Rabindranath Tagore e Albert Einstein.
    Indice

    1 Pioniere dell’ecologia urbana
    1.1 Tra città e spazi naturali, un equilibrio vitale
    2 Insegnante atipico
    2.1 By Doing We Learn, è con il fare che s’impara
    3 Inventore di una geografia evolutiva
    3.1 Survey Before Plan, il sopralluogo rivelatore di genius loci
    4 Scienziato completo
    4.1 La passione dei giardini
    4.2 Vitalità di un pensiero universale
    5 Riconoscimenti
    6 Note
    7 Collegamenti esterni

    Pioniere dell’ecologia urbana

    Nel periodo in cui l’ecologia si stava man mano elaborando come disciplina vera e propria come branca della biologia, inventa diversi concetti essenziali tra cui quelli di bioregionalismo, conurbazione o giardino pedagogico. Patrick Geddes poi è stato il primo in Europa a definirsi biologo del paesaggio e a praticare l’ecologia e l’architettura del paesaggio, termini usati negli Stati Uniti dalla ditta di Frederick Law Olmsted[1]. Concepiva un parco urbano praticamente come una «cattedrale laica per la città»[2], un ecosistema in equilibrio tra passato e presente che lascia il futuro aperto e permette di sviluppare il senso civico degli abitanti, alla pari del museo o dell’università.
    Tra città e spazi naturali, un equilibrio vitale

    Non a caso, è considerato il primo ad aver evidenziato la necessità di coltivare e mantenere delle green belts, «cinture verdi» alternando orti e giardini intorno alle città. Una delle tante nozioni sue che doveva influenzare notevolmente il famoso movimento delle città-giardino fondato da Ebenezer Howard, che promuove tra l’altro di limitare la crescita delle aree urbane in modo da garantire degli scambi sempre vivaci tra città, campi coltivati e spazi naturali.
    Masterplan per Tel Aviv, 1925

    Così, nel pianificare Tel Aviv (1925-1929), accanto all’antico porto di Jaffa nell’allora Palestina, prevede di moltiplicare i percorsi pedonali e di ridurre al minimo il traffico motorizzato, puntando sull’abbondanza di giardini di quartiere, parchi pubblici e piante ovunque per garantire l’identità e la vitalità della città.[3]

    È principalmente a Dundee, dove l’università lo impegna sei mesi all’anno, che matura il suo pensiero sul town planning, pianificazione urbana strettamente collegata con la giustizia sociale, in modo che l’urbanismo di Geddes coinvolge sempre gli abitanti in comunità attive al mantenimento del proprio ambiente, integrated communities. Pensiero che poi sviluppò in pratica in diverse parti di Gran Bretagna e all’estero.
    Insegnante atipico

    Prese un diploma in biologia [4], insegnò la botanica, la fitogeografia, l’orticoltura, la geografia fisica, l’ecologia, la zoologia all’università di Edimburgo dal 1880 al 1888, la botanica all’Università di Dundee dal 1888 al 1919, e la etosociologia all’Università di Bombay dal 1919 al 1924.

    Tra tante affinità con il gran poeta bengali Rabindranath Tagore, Geddes condivide la passione dell’insegnamento e il rispetto dell’infanzia. «Più progredisce la scienza della psicologia e più si impara e si approfondisce non solo l’influenza fondamentale dei genitori e degli avi, l’importanza delle condizioni iniziali, ma pure il significato delle emozioni e delle fantasie dei bambini, dei loro sogni e delle loro azioni.»[5]
    By Doing We Learn, è con il fare che s’impara

    Convinto che «l’educazione e lo studio sono il motore del cambiamento sociale e di una cittadinanza attiva»[4], basa il suo insegnamento non solo sulla lettura di testi o i corsi in aula, ma soprattutto sulla pratica, By Doing We Learn, è con il fare che s’impara.
    Perciò s’impegna a portare avanti, ovunque vive, attività all’aperto guidate dal suo motto «coniugando rispettivamente hand, heart, and head, mano, cuore e testa»[4]: creazione in qualsiasi spazio abbandonato in città di giardini ed orti in modo da produrre cibo locale, osservazione e studio della biodiversità, delle forme vitali e dei cambiamenti stagionali, rinforzamento della coesione sociale con la consapevolezza ecologica e l’impegno collettivo.

    Altra delle sue numerose invenzioni, quella che realizza la sintesi tra museo, università e laboratorio con la outlook tower inaugurata nel 1892 nel centro storico rinnovato della capitale scozzese, assai diversa dell’oggetto turistico che diventerà in seguito. Abbinando su sei piani camera oscura e torre d’osservazione, questo monumento-faro di Edimburgo va considerato come il primo laboratorio di sociologia al mondo[6], concepito sia come modello di preservazione di un edificio antico che come spazio di anticipazione, conservatorio di storia locale, museo d’urbanistica civile, luogo didattico e memoriale dove pensare l’ambiente circostante tramite vari punti di vista, ottici e tematici.

    Dirottando sin dall’inizio qualsiasi abitudine di percorso,

    « Geddes invitava i visitatori a salire rapidamente le cinque rampe di scale per arrivare alla base della torre ottagonale e prendere subito un’altra scala interna di legno che portava al piccolo terrazzo dal quale era finalmente possibile guardare a occhio nudo, a 80 piedi da terra, il panorama a 360 gradi della città.[7] »
    Inventore di una geografia evolutiva
    Valley Section, 1909.png

    Inventa il modello della “sezione di valle”, tramite il quale si usa descrivere le complesse interazioni tra biogeografia, geomorfologia e sistemi antropici e dove si vorrebbe dimostrare che le “naturali occupazioni” come la caccia, l’attività estrattiva, o la pesca sono supportate da geografie fisiche che rispettivamente determinano diversi modelli dell’insediamento umano[8]. Un tipo di modello con il quale la nozione tecnica di bacino idrografico non esclude né la cultura umana, né le specificità climatiche o la configurazione paesaggistica.

    Dopo aver visitato la Scozia, il geografo anarchico Élisée Reclus e suo fratello antropologo Élie Reclus pubblicano nel 1904 un testo entusiastico[9] sulla rimodellazione dell’Old Town di Edimburgo che Geddes sta svolgendo con grande cura del contesto storico e regionale. Alla pari dei due fratelli con i quali rimase amico, Geddes considera la geografia in effetti come scienza in evoluzione, abbinandola sempre molto concretamente, nelle sue gite educative, sia con la storia del luogo che con la biologia (botanica, zoologia, ecologia), la geologia e la sociologia.
    Survey Before Plan, il sopralluogo rivelatore di genius loci

    Da lui venne utilizzato la prima volta il termine genius loci, riferito ad un determinato ambiente sia naturale che artificiale (quale parchi e giardini).

    Per Geddes, si tratta sempre di partire dal sopralluogo accurato, survey, osservazione pluridisciplinare di terreno, per elaborare il progetto (design), allo scopo di individuare tutte le possibilità di mantenimento e miglioramento del tessuto vitale, web of life, sotto tutti i suoi aspetti, sociali e naturali.

    « Nel quadro del progetto per Dunfermline, ho fatto dei suggerimenti precisi mirando alla realizzazione di una città ideale, compreso dei piani architettonici per la sua esecuzione, in modo che questi possano evidenziare quanto sono necessari sia lo studio locale che un disegno evolutivo in grado di adattarsi ad ogni città e persino ad ogni punto della città. Così, e così soltanto, possiamo sperare di concepire una città dallo sviluppo davvero evolutivo, cioè che usi le particolarità locali, con i suoi vantaggi e le sue potenzialità in termini di luogo, attività e abitanti (place, occupation and people).[10] »

    In questa conferenza del 1904 all’Università di Londra alla quale assiste anche Ebenezer Howard, Geddes insiste più volte sulla nozione di design, dandole precisamente il significato che prevale tuttora, quello di progettazione sia grafica (disegno) che concettuale. Il progetto di Dunfermline riguarda il luogo di origine del miliardario statunitense Andrew Carnegie, in quanto il famoso mecena chiese a Geddes e a Thomas Mawson, altro architetto di paesaggio, di concepire una rimodellazione monumentale per l’ampio terreno comprato a questo scopo. Anche se nessuno dei loro progetti fu ritenuto, ambedue influenzarono notevolmente il design dell’attuale parco Pittencrieff e rimangono esemplari nel campo dell’architettura di paesaggio e della progettistica tout court.
    Scienziato completo

    Vita natural durante, Geddes promuove in teoria e in pratica un approccio pluridisciplinare della scienza, collegando le tematiche e gli oggetti di studio per farli interagire i compartimenti accademici. Dal 1883 al 1903, organizza gli Summer Meetings of Art and Science, «Incontri estivi di arte e scienza» che dureranno sempre più a lungo ed amplieranno di continuo i loro campi d’intervento per attrarre partecipanti sempre più numerosi da tutta Europa e dall’America. Dal 1890 al 1913, fa girare tra Edimburgo, Londra, Dublino, Belfast e Gand Cities Exhibition, la sua mostra sulla pianificazione territoriale, il cui materiale scompare nel 1914, all’inizio della guerra, nel naufragio della Clan Grant, la nave che lo transporta in India. Gli amici di Geddes lo aiutano allora a radunare altro materiale, in modo che l’inaugurazione della mostra possa svolgersi lo stesso a Madras nel gennaio 1915, con solo due settimane di ritardo[4].

    È in India che Geddes trascorre gran parte della sua vita attiva, pianificandovi parecchie città. Nel 1918, inaugura all’università di Bombay la cattedra di Civiltà e sociologia che ha contribuito a fondare e dove insegna dal 1919 al 1924, anno in cui torna definitivamente in Europa. Nel 1920, scrive una biografia[11] di Jagadish Chandra Bose, fisico indiano suo contemporaneo all’origine di varie invenzioni nel campo dell’elettromagnetismo, che lasciò la fisica per dedicarsi alla fisiologia vegetale.

    Decisamente pacifista, Geddes condivide pure le idee di Tagore in campo di educazione ed ecologia, cosicché contribuisce nel 1921 alla fondazione dell’università internazionale Visva-Bharati a Santiniketan nel Bengala occidentale, a scopo di «favoreggiare gli incontri tra Est ed Ovest per il beneficio dell’umanità»[12]. La loro amicizia amplierà importanti scambi educativi tra India e Scozia, tuttora attivi.
    La passione dei giardini

    Di ritorno in Europa nel 1924 dopo aver perso la moglie ed un figlio, Geddes si stabilisce con la figlia Norah a Montpellier, città del sud della Francia sviluppatasi intorno alla sua facoltà di medicina sin dai tempi medievali, e la cui scuola di vitalismo manteneva legami antichi con quella scozzese. Vi crea il Collège des Écossais, un centro d’insegnamento e di ricerca pluridisciplinare per studenti di ogni provenienza, secondo un’idea già maturata durante un primo soggiorno a Montpellier nel 1890, su invito dell’amico biologo botanico e insegnante Charles Flahault.

    Acquisisce un pezzo di garriga a nord-ovest della città, dove fa costruire dei padiglioni per studenti ed una Outlook Tower simile a quella dell’Old Town di Edimburgo[13] in mezzo ad un parco formato da giardini tematici, dove «la sua ecologia umana unisce natura e civiltà»[14]. Così Geddes conclude la sua vita realizzando ancora una volta ciò che Thierry Paquot, filosofo francese specialista d’urbanistica, considera una delle sue più splendide invenzioni: quella del ”giardino pedagogico“.[15]

    André Schimmerling, che fu interprete e discepolo suo al Collège prima di diventare a sua volta architetto urbanista e fondatore della rivista Le Carré Bleu, è deceduto nel novembre 2009. Suo figlio Paul ha rammentato allora che André Schimmerling considerava il suo incontro con Patrick Geddes come uno degli avvenimenti più importanti della sua esistenza e che continuò sempre ad evocarlo. «Ogni mattina venivamo a far giardinaggio, in quanto il lavoro manuale faceva parte dell’insegnamento. Così mio padre mi ha mostrato sia i giardini del Collège des Écossais che l’ideale di Patrick Geddes: insegnare le scienze, l’urbanistica e l’arte in un giardino. Vivendo discimus. ».[16]

    Il sito intero del Collège des Écossais, padiglioni e giardini, è stato classificato monumento storico nel dicembre 2013[17].
    Vitalità di un pensiero universale

    Di continuo scrive libri e pubblica riviste che ricoprono volutamente tutte le discipline scientifiche: biologia nei campi della zoologia, botanica, teoria dell’evoluzione, ecologia, storia naturale, geologia, geografia, economia, sociologia, storia, arte, museografia, scienze politiche, agricoltura, architettura e urbanistica, ma pure religione, filosofia, racconti di viaggio e poesia.

    Per questo e per aver fondato diverse discipline, quale il bioregionalismo, l’ecologia urbana, o l’ecologia del paesaggio e l’architettura del paesaggio, Patrick Geddes viene paragonato ai geni del periodo rinascimentale (a True Renaissance Man[18]) e fu lodato da Einstein per la sua mente innovativa[12].

    In pratica, l’uomo descritto dai fratelli Reclus, «famoso come botanico, meno noto come storico, ma che la sa lunga», personifica una concezione vivace e altruista della scienza.

    « Così ci è apparso il pensiero maestro di Patrick Geddes, dei suoi collaboratori e discepoli: vivere la scienza, amare la scienza; coltivare la scienza per sè, non per il guadagno; non per far carriera né per il denaro che procura.[9] »

    Ispirò l’essenziale dei lavori di Lewis Mumford, che lo cita spesso come il suo maestro, «my master Patrick Geddes».
    Riconoscimenti

    Gli è stata intitolata un’isola russa dell’Oceano Artico.
    Note

    ^ (EN) The origin of Landscape Architecture, su gardenvisit.com. URL consultato il 3 marzo 2016.
    ^ Matteo e Virgilio Vercelloni, L’invenzione del giardino occidentale, Jaca Book, 2009.
    ^ (EN) Maury Chaure, Mayur Shivalkar, Sanket Wighmare, Patrick Geddes Theory, su fr.slideshare.net, 11 novembre 2013. URL consultato il 3 marzo 2016.
    ^ a b c d Cf. Learning Zone in National Library of Scotland (EN) [1]
    ^ Patrick Geddes, The Life and Work of Sir Jagadis C. Bose, Chapter I – Childhood and Early Education, Longmans, Green and Co, 1920, in linea
    ^ Ian Kinniburgh, “Geddes Then“, in Sir Patrick Geddes, 1854-1932, exposition Ballater Geddes Project 2004,(EN) Metagraphies.org
    ^ Giancarlo Paba, «Dall’Outlook Tower alla Casa della Città», in La Nuova Città, nona serie n°1, novembre 2013, rivista della Fondazione Michelucci in linea Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
    ^ (EN) Patrick Geddes and the Digital Age Archiviato il 8 luglio 2007 in Internet Archive.
    ^ a b Élie et Élisée Reclus, « Renouveau d’une cité », Édition de la Société nouvelle, 1896, 40 p., disponibile su (FR)
    ^ Patrick Geddes, Civics: as Applied Sociology, testo di conferenza tenutasi presso la Sociological Society riunitasi nella School of Economics and Political Science, University of London, 18 giugno 1904, disponibile su (EN) progetto Gutenberg
    ^ The Life and Work of Sir Jagadis C. Bose, Longmans, London, 1920
    ^ a b Cf. «A meeting of minds», Un incontro di pensatori, sul portale web educativo e culturale della Scozia.
    ^ Rimodellazione che definiva «conservative surgery», chirurgia di conservazione
    ^ Sabine Kraus, « Le Collège des Écossais : une mise en espace de la pensée de Geddes », juin 2014, cf. (FR) in linea
    ^ Thierry Paquot, Les faiseurs de villes, 1850-1950, Infolio, 2010 scheda del libro presso l’editore.
    ^ (FR) Paul Schimmerling, A la mémoire de mon père, in Le Carré Bleu, 12 novembre 2009.
    ^ Scheda del Ministero della cultura
    ^ (EN) Edinburgh Castle: Ageless Beauty, su scotland.org. URL consultato il 3 marzo 2016.

    Collegamenti esterni

    Sir Patrick Geddes Memorial Trust, Scotland, su patrickgeddestrust.co.uk.
    Patrick Geddes Institute for Urban Research, su dundee.ac.uk.
    Patrick Geddes in Learnig Zones, sito dell’Università di Edimburgo, su nls.uk.
    Le Collège des Ecossais à Montpellier by Sir Patrick Geddes, su metagraphies.org.

    QUINDI SIG ANDREA QUANDI PARLI DI UN BOTANICO UN BIOLOGO CHE NON SARA’ MAI RICCO NELLA SUA VITA, MA FA QUESTO LAVORO PER AMORE DELLE PIANTE (LO STESSO LO ZOOLOGO PER AMORE DEGLI ANIMALI, L’ECOLOGO E IL BIOLOGO MARINO PER AMORE DEL MARE), PRIMA DI DIRE STRONZATE SU QUELLO CHE UN GIARDINIERE CHE NON HA PRATICAMENTE POTREBBE FARE SEMBREREBBE IL MONDO IN CONFRONTO A CHI INVECE HA SGOBBATO 13 ANNI SUI LIBRI E SU CAMPO IMBECILLE DI ANDREA, SU CAMPO CON LE MANI NELLA TERRA, METTICI UN FILTRO TRA CERVELLO (SUPPOSTO CHE TU LO ABBIA IN QUANTO GIARDINIERE) E BOCCA E POI APRI QUELLA TUA CLOACA E CERCA TE DI FARE L’UMILE PRIMA DI TUTTO TE, I BOTANICI PROGETTANO PARCHI E GIARDINI, LO HANNO SEMPRE FATTO! DESIGNER DEI MIE COJONI VAI A PROGETTARE GONNE E PELLICCE! GUARDATI I PARCHI DEI ROTSCHILD SONO OPERA DI BOTANICI! E IO PROGETTO DA SEMPRE AREE VERDI URBANE E RECUPERO AREE VERDI ARCHEOLOGICHE! VEDI CHI ERA ANNAMARIA CIARALLO ETC….ESCI DALLA TUA TORRE DELLE DI ILLUSIONI VEDI IL MONDO REALE!

  18. Sei un demente poveraccio di andrea mille giardinieri non fanno una scarpa di un botanico, peccato che la dendrologia e l’arboricoltura l’ha inventata un biologo Alex Shigo e che lo studio dell’architettura degli alberi é opera di Francis Halle’ biologo della Sorbona e Jean Millet è l’esperta mondiale del settore più rinomata ed è biologa, cercali su google o fatteli cercare vedi le opere che hanno scritto! Certo quando insegna ai giardinieri deve farlo con l’abecedario, dato le menti eccelse perché se parla di claistogamia vi si paralizza l’unico neurone che avete (ora corri su Wikipedia a cercarne il significato per mostrare che lo sapevi) invertebrato fumate na sigaretta seduto sulla carriola! Quello è il tuo MONDO! Invece quando leggo le vostre cose mi come da VOMITARE perché siete un insulto alla conoscenza, incarnare la mediocrità fatta persona! Frustrati! Consci di essere sempre senza un ruolo!

  19. Te non sapresti progettare neanche il vaso del ciclamino che hai sul balcone SEI INUTILE obsoleto e sarai sempre operativamente sotto un botanico povero illuso SEI TE CHE NON HAI LA PIÙ ELEMENTARE IDEA DI COSA È IL MONDO DEL VERDE! SIETE INUTILI vi si deve venire dietro per correggervi tutti gli errori madornali che commettete! Un giardiniere cosa é un artista ahahaha si come no al massimo una marionetta che dementi ti informo che patologia vegetale arboricoltura sono cattedre a scienze NON CE CAPISCI VERAMENTE NULLA DI VERDE SEI RIDICOLO, fatte un fiasco de vino su e continua a parlarti addosso sei solo nella tua demenza NAPOLEONE così ti senti FELICE, forte……che poveracci siete!

  20. Andrea ho appena letto i tuoi deliri riguardo docenti di botanica che non avrebbero riconosciuto un albero della mano di b uddha Citrus medica var. sarcodactylis scoperta la specie Citrus medica guarda caso dal biologo botanico Thunb nel 1876, o naturalisti e biologi, che non avrebbero capito nulla, o l’ecologo agrario che imparerebbe riguardo il seme di cappero nel muro dal contadino!
    CURATI NE HAI TANTO BISOGNO, PROZAC, PSICHIATRI MA TANTO! HANNO LETTO LE IDIOZIE DA TE SCRITTE OGGI ALLA SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA SEZIONE DI Roma ANCORA STANNO RIDENDO! Hai tanto bisogno di aiuto e trovati un lavoro vivi nel mondo dei sogni!
    Fatti leggere qualche libro perché ti accorgerai che la realtà è l’esatto contrario di quello che speri! Continua a fresare qualche praticello di 20 mq nelle villette e a togliere le foglie secche!
    Quello hai e quello farai sempre, in quanto giardiniere!

  21. Vorrei anche informarti che il 90% dei docenti di entomologia agraria sono biologi o naturalisti, visto che è un’ancella dell’Entomologia la cui cattedra è per eccellenza solo a Scienze ed é molto ma molto più antica dell’Entomologia agraria, giardiniere dei miei cojoni spiegaci la diapausa embrionale neanche sai leggerle queste parole demente giardiniere!
    Secondo, Peter Raven il botanico più importante al mondo presidente emerito del Missouri botanical garden 4000 ettari insieme Zu Wi Young biologo botanico padre della botanica cinese hanno scritto 126 volumi di botanica descrivendo e spiegando la coltivazione e fisiologia, buogeografia di 31000 specie vegerali cinesi Flora of China, neanche sanno aprirli libri così i giardinieri dementi come te! Ma che cavolo ne vuoi sapere CAPRA DI UN GIARDINIERE sei senza laurea e continua a fare lo strappa sterpi imbecille.
    Sandro Pignatti Flora d’Italia 6000 pagine descritta tutta la flora Nazionale, te giardiniere neanche l’indice analitico riesci a capire deficiente e capra!!!!!

  22. Esci dalla tomba delle tue illusioni andrea giardiniere frustrato! Chi è che studia i prati? quando voi giardinieri avete cominciato a raccogliere foglie secche e sterpi, erano già 150 anni che i botanici studiavano la struttura ed infrastruttura dei prati e la riforestazione!

    Scienze Biologiche e naturali

    Mirfologia & sistematica,

    31 marzo 2012
    mattina 40h Teoria 2
    Sistematica,
    determinazione delle
    piante, erbario
    31 marzo 2012
    pomeriggio ½ giornata
    Escursione 1:
    Gandria
    Utilizzare la chiave: prati e
    boschi in primavera
    19 maggio 2012 10 h
    Escursione 2:
    Caslano Prati secchi, boschi
    2 giugno 2012 10 h
    Escursione 3:
    Chiasso e Pedrinate
    Vegetazione ruderale e
    segetale, vigneti 15 h
    16 giugno2012
    Escursione 4:
    Leontica Prati secchi, prati pingui
    21 luglio 2012, 28 h
    Escursione 5:
    Cristallina
    Vegetazione subalpina,
    alpina e nivale
    1 settembre 2012 10 h
    Escursione 6:
    San Bernardino
    Paludi e prati umidi,
    torbiere
    5 ottobre 2012 15 h Teoria 3
    Sistematica: Rosaceae, ,
    Liliacaeae, Orchidaceae
    Apiaceae
    12 gennaio 2013 24 h Teoria 4
    Sistematica, quiz, primo
    test 200 piante
    12 gennaio 2013
    pomeriggio ½ giornata
    Escursione 7:
    San Salvatore
    Gemme, determinazione
    alberi in inverno, Rosa di
    natale
    16 marzo 2013 25 h Teoria 4
    Sistematica: Brassicaceae,
    Fabaceae, Ranunculaceae,
    Salicaceae
    16 marzo 2013
    pomeriggio ½ giornata
    Escursione 8:
    Tremona/Colombera Flora primaverile, bosco,
    20 aprile 2013 4h Teoria 6
    Identificazione di gruppi
    difficili: Asteraceae,
    Cyperaceae e Poaceae
    20 aprile 2013 24 h
    Escursione 9:
    Gole della Breggia
    Boschi di forra, ambienti
    fontinali
    4 maggio 25 h
    Escursione 10:
    Vallemaggia
    (Someo) Golene
    25 maggio 2013 18 h g

    Escursione 11:
    Monte Generoso
    Prati e pascoli secchi,
    boschi
    8 giugno 2013 18 h
    Escursione 12:
    Bolle di Magadino
    Zone lacustri, canneti,
    arenili, bosco golenale
    6 luglio 2013 2 giornate
    Escursione 13:
    Lucomagno
    Vegetazione subalpina,
    alpina
    21 settembre 2013 34 h Test
    Test su 600 specie,
    morfologia, sistematica e
    ecologia

  23. Ho letto tutte le discussioni, sono una giardiniera con diploma cefme per la cura del verde urbano.
    Veramente in Italia si devono dare una calmata queste persone piene di livore contro chi ha una laurea!
    Ci sarà o no una differenza di conoscenza tra chi ha conseguito titoli in percorsi lunghi anni e chi si è fermato a una licenza media, o diploma, su quel determinato argomento? Non credo assolutamente che qualcuno si farebbe fare un impianto di denti, o un intervento al fegato da un infermiere, figurarsi da uno che ha letto l’enciclopedia medica!
    Questa favola del giardiniere artista, lascia veramente il tempo che trova è lo dico da giardiniera ho conseguito il diploma! Tutto quello che so me lo hanno insegnato i botanici durante il mio corso di 800 ore, ho lavorato con loro, siamo seri, i problemi sulle piante li risolvono loro i botanici non noi, anzi noi neanche ce ne accorgiamo il più delle volte e se ne accorgono loro sempre!
    Ci sarà una ragione se i piani di assestamento forestale urbano li possono produrre e firmare solo botanici, forestali etc e non vi partecipa mai un giardiniere, se veramente ne avete mai visto uno di pia o d’assestamento gorestale, letto, vi accorgerete che si parla di cose così elevate che neanche vengono solo accennate nei corsi per diventare giardiniere.
    Le stesse linee guida su come trattare il verde urbano quindi parchi e giardini, vede all’opera per essere redatti solo Prof di botanica, forestali, agronomi, mai giardinieri!
    Sinceramente credo che sia giusto!
    Noi giardinieri non abbiamo queste conoscenze elevate di vegetazione, sappiamo fate un determinato lavoro ma quello è basta!
    Scusate ma ho letto i messaggi e se i laureati hanno scritto cose definite da cafoni, da qualche collega giardiniere qui è in risposta ad un atteggiamento PRESUNTUOSO, sopravvalutato e per prima cosa da CAFONI ad opera dei giardinieri colleghi stessi!
    Io sarò sempre grata a quello che i botanici mi hanno insegnato, meno grata a tanti giardinieri che non hanno mai avuto la capacità di spiegarmi la presenza di certi fenomeni nelle piante, le cui risposte le ho ricevute sempre e solo dai botanici invece! Da giardiniera chiedo scusa ai dottori botanici!
    Grazie
    Sara

  24. Caro Andrea sappi che sei fortunato che c’è internet perché se mi stavi davanti ti riempiovo di tanti fi quei calci in culo da fartelo quadrato visto che misuro 2,00 m di altezza e 100 kg non di grasso di peso! Secondo sono direttore di un servizio parchi e giardini guadagno bene e gente come te ARROGANTE PRESUNTUOSA MA COLMA DI IGNORANZA PERCHÉ DI PIANTE NON CAPISCI NULLA E LO HAI MOSTRATO NEI TUOI COMMENTI, INSULTI ETC la faccio morire d’attesa quando necesiitano di qualcosa fino a farli impazzire! Sappi che i tuoi insulti ai botanici sono stati mandati agli uffici legali dell’Ordine Nazionale dei Biologi, ci penseranno loro!
    Sei un soggetto sgradevole privo di cultura e REPRESSO, LA COSA CHE MI CONSOLA CHE ESSENDO TE UN INCOMPETENTE DI VERDE PERCHÉ GIARDINIERE Non ti fanno fare nulla! Tu Patrick Geddes non sai chi sia al punto che anche copiando hai sbagliato a scriverne il nome! Vai dal tricologo ora per farti mettere quattro peli in quella cloaca colma di voti a e livore verso chi sa fare le cose! L’ignoranza che ti ritrovi piccolo giardiniere, mediocre persona non è colpa dei botanici e se voi giardinieri non servite a nulla non avete alcuna professionalità e di piante non avete competenze e fate ridicole figure con tutti non è colpa dei Botanici trovati uno psicoterapeuta! Per fortuna ci sono i botanici a correggere le brutture che fate nei giardinetti che progettate! Ti giuro ringrazia Dio che non mi sei davanti ti avrei sfasciato, firma elementare di vita sgradevole monera mai riuscita!

  25. Sig Andrea lei da dell’arrogante sempre a chi ne sa più, si rilegga le sciocchezze che scrive, io sono giardiniere e in lei non mi identifico, anzi lei mi fa vergognare!
    Da giardiniere grande rispetto per i botanici!

    • Sig Andrea mi chiamo Roberto di Giulio ripeto ho un diploma di giardiniere ed in lei non mi identifico, anzi mi vergogno di averla incentrata e mio padre era un botanico e progettava parchi, avevamo in provincia di Siracusa 15 ettari che lui trasformò in un parco bellissimo negli anni ’80, progettando ettaro per ettaro ed inserendo ogni singola pianta e venne premiato da associazioni e Università ed enti! Credo che lei è solo un PRESUNTUOSO e non ha idea di cosa sia il verde e non si permetta di associarmi ad altre persone!

  26. Il tuo esempio del tricologo e del parrucchiere fa semplicemente ridere! Ma da un giardiniere che ti aspetti! Sig so tutto io andrea giardiniere frustrato impara te l’Italiano, ne hai urgente bisogno, veramente non capisci un C…O! Pensavo che solo per le piante fossi una CAPRA, INVECE HAI un QI da OMINIDE!

  27. Sig. SILVIO la invito a dimenticare la lunga lista di sciocchezze scritta da una persona priva di conoscenze del verde come questo andrea che vorrebbe lui assolutamente INCOMPETENTE di verde, definire cosa fa un botanico.
    Assolutamente un botanico non studia solo dal punto di vista scientifico le piante, ma anche applicato e ambientale!
    Le sue competenze vanno dal cartografare la vegetazione e la flora di una regione, alla determinazione e revisione tassonomica di gruppi vegetali, crittogame e fanerogame, allo studio di malattie, infezioni e infestazioni, a carico di alberi, piante arbusti e e prati, piantagioni etc, producendo piani di lotta sia con fitofarmaci che mediante lotta ecologica e biologica, studi fenologici allometrici e di adattamento di specie alloctone ovvero esotiche in un altro contesto geografico quindi climatico ed edafico (natura del terreno), fondamentale per produrre piantagioni funzionanti e funzionali che il botanico controlla, vedi papaie, avocado, banani, palmizi, bambuseti, roseti, camelieti etc. Produzione per ibridazione e selezione genetica di nuove varietà ornamentali arboree, fioriere, fruttifere, da produrre in vivaio. Si occupa della determinazione in ambiente naturale per specie arboree e arbustive della modalità di riproduzione, se anemofila (mediante il vento), entomofila (mediante insetti), zoofila….etc.
    Utilizza la riproduzione agamica (tale e, pollini, marze, margotte), clonazione somatica.

    Studia le alleanze vegetali stratificate sull’orizzonte di una Facies, cioè le comunità positive, collaboratrici, nelle fitocenosi, più in generale biocenosi, considerando anche la fauna e la componente abiotica (geologica) nella rete globale ecologica, tutto dal punto di vista della sinecologia (ecologia di comunità).
    La stessa cosa la fa in città, infatti grazie al botanico si ha il censimento della vegetazione, flora urbana e del relativo patrimonio arboreo, che spesso vanno a costituire l’albo pretorio di specie arboree da pregio e qualità e molto longevi, o associati ad eventi storici, se presenti, i cosiddetti alberi monumentali!
    Si occupa di Piani di Assestamento Forestale (PAF) in ambiente naturale (quanti e quali alberi possono o meno essere tagliati, o quanti e quando sostituiti, perché troppo vecchi “turnazione”) e Piani di Assestamento Forestale Urbano (PAFu), applica in ambiente urbano quello detto prima per l’ambiente naturale, in particolare i parchi e giardini urbani e storici ogni 100-150 anni devono essere rinnovati in una parte del patrimonio arboreo.
    Il botanico PROGETTA parchi naturali, oasi, riserve naturali.
    PROGETTA giardini e parchi urbani e aree verdi URBANE, siepi, cinte di quinta, muri vegetali, muri frangivento, aiuole.
    Rigenera e recupera sentieri, corridoi ecologici, prati boschivi, forre, goline, boschi planiziali, coperture collinari, cinture verdi periurbane, bonifica aree verdi terrestri, corsi d’acqua, aree irrigue, fossi e canali agricoli!
    Censisce terreni e aree verdi al catasto con misure agrimensurali, o anche fanghi pozze di acqua al catasto, fanghi e terreni ad uso botanico-agricolo.
    Si occupa negli uffici demaniali della classificazione catastale di aree boschive.
    Infine solo lui si occupa di etnobotanica, etnobiologia studiando le piante utilizzate nella medicina folkloristica e in BOTANICA economica su come le popolazioni e le diverse culture, utilizzano parti di piante per produrre oggetti di uso quotidiano, ad esempio i pescatori di Ceylon che utilizzano le fronde di palme del genus Caryota, per costruire nasse con cui pescano aragoste nell’oceano Indiano.
    Tutto questo che scrivo sono funzioni facenti parte della figura del botanico iscritto all’ordine Nazionale dei Biologi, secondo l’art.3 della Legge 396/67!

  28. Caro Andrea me sa che il troll sei te…! Stai perdendo colpi RIDICOLO ritorna nel loculo che è meglio, sembra che anche i tuoi colleghi hanno capito chi sei!
    Inventate altre SCIOCCHEZZE ora per difendere le tue fobie! Addieu e rosica))))

  29. Ecco dopo che hai citato una persona non minimamente considerata come peirone nel mondo del verde serio! Non delle bancarelle, STAI BENE COME STAI, COME SI DICE A ROMA! Sei probabilmente malato seriamente non ha senso insultarti!

  30. Senti sig andrea el gardineros dopo che citi uno (architetto oltre tutto) come peirone, ho capito che non vale la pena neanche insultarti.
    peirone non è considerato in alcun ambiente botanico, del verde serio, non lo vedo il suo nome nella Società Botanica Italiana né nella SIA Società italiana di Arboricoltura, ma solo nelle manifestazione dove si vende miele e piantine da pochi infoiati autodidatti!
    Tu leggi peirone, che io mi leggo Pignatti, Corbetta, Ferrari, Pedrotti, e poi ancora Linneo, Lamarck, Darwin, Patrick Geddes, René Dubos con la teoria degli “Ecourbanoidi” del 1957, questa è e sempre sarà la differenza tra te piccolo giardiniere compulsivo ossessivo stereotipato, visto che sono 50 mail che scrivi le medesime sciocchezze (cercando di convincere le persone, ma non mi sembra ci riesci) e me botanico.
    Pensa che io lessi un libro di John De Précy “E il giardino creò l’uomo” lo lessi in 1 ora, dopodiché ebbi la piena consapevolezza che l’essere un botanico mi ha aiutato veramente a capire cosa sono le piante, non solo come funzionano, ma cosa realmente sono!
    Ringraziando Dio di non aver fatto mai il giardiniere, perché realmente sarei stato un coacervo di superficialità nella conoscenza del Regno Vegetale, mentre avrei sprecato la vita dietro concetti e idiozie quali….ah se pianti un seme non sai quali emozioni provi, se vedo i gerani gonfi sul mio balcone ho capito di vedere la vita crescere….idiozie di questo livello che sono solo un modo di cercare di andare a colpire la forma più primitiva, preistorica dell’aspetto emozionale, mascherando la totale ignoranza e incompetenza della conoscenza della vegetazione!

    Ma sai quante volte un biologo che studia tutte le forme di vita, si sente emozionato? Ma non per questo ne fa un lavoro, come fanno i giardinieri, o chi da autodidatta pretende di essere un grande conoscitore di verde, come alcuni laureati in lettere che per amicize politiche sono diventati direttori di giardini storici non dando alcun contributo al verde perché non ne capiscono nulla, organizzando incontri da idioti quali “i colori più caldi delle rose”!!!!! Mentre i botanici organizzano incontri quali “l’origine geografica e paleobotanica delle rose”! Le persone vogliono fare i giardinieri perché è FACILE, mentre fare il botanico è DIFFICILE!

  31. Caro Sig Silvio quando dico che chiamare un botanico per il suo parco è la cosa migliore è lasciar perdere i giardinieri di qualsiasi scuola è saggio, perché non sono all’altezza e una cosa fondata, le lascio questo stralcio d’articolo ove leggerà che come sempre sono i botanici a far le cose, non i giardinieri, a cui non da credito nessuno serio, se non lavorano sotto lo stretto controllo di un botanico:
    Orto botanico di Roma progetti in corso novembre 2017:
    Il Vigneto d’Italia sarà inaugurato sabato e aprirà al pubblico a marzo, quando le piante saranno cresciute e potranno essere ammirate dai visitatori. Le viti cresceranno in maniera biodinamica e ci saranno specie autctone di ogni regione d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia» spiega la direzione dell’Orto Botanico. Le viti non saranno destinate alla produzione di vini, ma verranno organizzati laboratori per le scuole in cui si insegnerà a pigiare l’uva o si spiegheranno i segreti della fermentazione. “Questo museo – precisa Maroni – rappresenterà un unicum a livello mondiale e celebrerà la ricchezza del patrimonio varietale italiano». Il nostro Paese, infatti, vanta la maggiore biodiversità in termini di uve da vini. Tra le particolarità del Vigneto, la sua posizione: il terreno scelto dai botanici che hanno progettato l’area, confina con un tratto delle Mura Aureliane, è leggermente in pendenza e proprio quella stessa area in epoca romana veniva utilizzata per coltivare le viti.
    Intorno a questo settore per le viti, i botanici stanno progettando aree verdi per la sosta e un roseto, ove godere del relax e delle bellezze del posto.

  32. Siamo un esercito di troll sì, così ti senti realizzato, sinceramente sono stanco di leggerti se scrivo sempre io, guardati quanto scrivi te non vale la pena risponderti ti lascio le tue convinzioni ognuno per la sua strada!
    Sei veramente petulante, logorroico e noioso,
    Addio! Sto disco rotto cambialo ogni tanto e se stai ore ed ore a leggere articoli su questo blog sei te che non lavori visto che giudichi il tempo degli altri secondo i tuoi criteri.

  33. E comunque i bitanici progettano e inventano nuovi modi di progettare giardini!
    Strano che te ne sei dimenticato, Volutamente, nel tuo sciorinare nomi!!!!

    Patrick Blanc biologo botanico del CNRS Francese, inventore del Giardino Verticale, ne ha progettati a Barcellona, Madrid, Tokyo, Hong Kong, Roma, Milano, Parigi, Los Angeles, Kyoto, Atene, Sidney, Wellington!!!!

    Sii più umile te!

    https://www.verticalgardenpatrickblanc.com/

    http://www.meteoweb.eu/2015/02/patrick-blanc-re-dei-giardini-verticali-sua-casa-giungla-parigina/399529/

    http://www.architetto.info/news/protagonisti/patrick-blanc-io-botanico-so-cosa-fare-con-le-piante-gli-architetti-no/

  34. Comunque i botanici progettano e inventano nuovi modi di progettare giardini!
    Strano che te ne sei dimenticato (VOLUTAMENTE O FORSE SEI COSÌ CIECO DA NON CONOSCERLO), nel tuo sciorinare nomi!!!!

    Patrick Blanc biologo botanico del CNRS Francese, inventore del Giardino Verticale, ne ha progettati a Barcellona, Madrid, Tokyo, Hong Kong, Roma, Milano, Parigi, Los Angeles, Kyoto, Atene, Sidney, Sigapore, Dubai, Wellington!!!!

    Sii più umile te!

    https://www.verticalgardenpatrickblanc.com/

    http://www.meteoweb.eu/2015/02/patrick-blanc-re-dei-giardini-verticali-sua-casa-giungla-parigina/399529/

    http://www.architetto.info/news/protagonisti/patrick-blanc-io-botanico-so-cosa-fare-con-le-piante-gli-architetti-no/

  35. Ti informo (ancora una volta dimostri di non capirci NULLA di piante, verde) che i vivai più grandi d’Italia, i vivai di Tor San Lorenzo, hanno come direttore scientifico di tutto il vivaio di tutte le serre un laureato in Scienze Biologiche e specializzato in botanica e così decine di vivai in Nord Italia e centri per la produzione di rose e garofani a San Remo, pensa che come biologo ho lavorato nei vivai 5 anni come direttore tecnico! In ultimo e ora ROSICA fino a farti esplodere tutti i denti, la responsabile e presidente dell’associazione florovivaistica Italiana e direttrice dell’istituto di floricoltura a San Remeo e le Drssa Barbara Ruffoni laureata in Scienze Biologiche! Te l’ho detto vivi in un mondo fatto di ILLUSIONI alterato, dove quei soggetti che hai citato e che non hanno contribuito a nulla possono avere una speranza di esistere! Vai a giocare con gli archistar idioti io sto sempre con chi il verde lo studia lo protegge, lo costruisce e lo conosce i BOTANICI!

  36. Il sig Andrea so tutto io è ricacciato ..troppa la bile? Leggiti i post e vedi chi è Patrick Blanc, Barbara Ruffoni i settori come florovivaismo sono pieni di biologi! Tutti i settori che te individui come unici per i giardinieri o agronomi hanno nella loro accezione migliore dei botanici! Non si parlava di un giardino di 50 mq, spesso le persone se lo curano da sole un giardino così! Domandati come mai se si deve rinnovare un parco nelle sue alberature, o fare un piano di assestamento forestale urbano come altri giustamente hanno citato, o stabilire se un albero è instabile o meno, se una piantagione è sana o meno non si da alcun credito ai giardinieri, paesaggiggisti, architetti, garden desiner? Un gaden desiner é come Pininfarina per la farrari ne progetta il design ma il sig Pininfarina neanche sa dove ce l’ha il motore la ferrari! Sopravvaluti per tuo piacimento una categoria che oggettivamente non ha mai storicamente dato alcun contributo, paradossalmente neanche al giardinaggio, cioè i giardinieri, visto che tutto, anche usandolo in maniera ELEMENTARE, quello che si applica nel giardinaggio da quando e come potare, a quando e come fertilizzare, a quale tipo di terreno usare proviene da studi di botanici anche in parchi e giardini. Ma te sai che Versailles o i giardini del senato, o Bordeaux di Parigi hanno come direttore un botanico che guida i giardinieri? Te lo sai che anche il cimitero monumentale di Parigi la piantagione è seguita da un botanico Jean Pierre Le Croux che viene da scienze? Te sai che tutto il verde urbano parigino é opera di un botanico direttore del servizio parchi e giardini? Sai che il Central Park di New York come direttrice ha una biologa che dirige tutti i giardinieri? TE SAI CHE I SERVIZI PARCHI E GUARDINI DI MERANO E BOLZANO HANNO come capogiardiniere una biologa direttrice del servizio e che aree verdi urbane meravigliose hanno? Lo stesso San Remo con Claudio Littardi? Lo stesso la Regia di Caserta? LO STESSO POMPEI ED ERCOLANO? O Vittorio Maluberti biologo capoguardiniere del Castello di Bressano? IL CERCHIO NON RIESCI A FARLO QUADRARE! Continui a fare nomi di persone che obiettivamente fanno più le star ma nel verde reale non hanno alcun ruolo il verde quotidiano! Giralo un po’ il mondo, io ho lavorato nel bene e nel male in UK, Francia, Canada, Nord Africa, Vietnam, Spagna, Corsica ed ora Italia, non sono un grande scienziato come tenti di ironizzare te, non ho mai frequentato l’ambiente accademico, ma sono un eccellente tecnico del verde grazie alla mia laurea in Biologia e specializzazione in Botanica e un Master come curatore di parchi e giardini e manutentore del verde, fatto alla facoltà di Biologia di Montpellier Francia!!!! No agraria, o forestale che in Francia neanche esiste, né tanto meno dai giardinieri! Io credo che questa storia dei giardinieri abortira’ poiché si sono mosse la società botanica Italiana e i relativi ordini a tutela di biologi, agronomi che passano 11 anni per arrivare a completare i propri studi che se fatti bene valgono ogni botanico 100 giardinieri. CRESCI COMINCIA A DIVENTARE UN UOMO, COMINCIA A SBATTERE IL GRUGNO SULLA VITA A GUADAGNARTELA VAI ALL’ESTERO DA SOLO A FARE CONCORSI AI COMUNI IN LINGUA FRANCESE, INGLESE, Spagnolo E VINCERLI SENZA RACCOMANDAZIONE DIVENTA CONSULENTE PER GRANDI PARCHI URBANI E SACRARI e giardini storici COME HO FATTO IO E POI FAI IL SAPUTO! Co trolla chi é Patrizio Giulini biologo docente di fitogeografia e fondatore della Associazione Italiana Giardini Storici orto botanico di Padova (ne ha salvati decine questo signore di giardini storici) l’associazione più importante per il verde storico in Italia o Pietro Pavone per i giardini storici siciliani! Cresci!

  37. Eh eh il compulsivo ossessivo stereotipato da gabbia di skinner (fattela spiegare cosa è mezzo agronomo mezzo giardiniere) è ricicciato! Non hai colpito nulla se non le tue piccole palle da solo. Stai facendo ridere tutti! Vai a giocare con i tuoi architetti e giardinieri autistici! Credo che fai il garzone del pane da qualche parte! Ti lascio nel tuo mondo di OZ mentre io vado a lavorare con le piante! Ti saluto affaticato mentale, resta sempre il fatto che i giardinieri e gente come te per fortuna non conta un CAZZO! Sembri più te il “colpito” visto che hai risposto al mio post con altri tre lunghi come la Bibbia, cercando di convincere i lettori e prima di tutto te stesso su una pura realtà virtuale che vivi. Ti saluto buona permanenza a casa a rosicare se vuoi ti faccio visitare qualche parco così ti distrai anche quelli che dirigo io. Addieu le Buffon!

  38. AMMAZZA come hai ROSICATO sig Andrea “so tutto io, solo le mie sono verità assolute, solo la mia realtà è vera” come stai messo! Proprio male, male! Mamma mia, fatte fa un controllo alle coronarie prima che ti esplodono! Leggiti pejrone e il caro olandese piet oudolf così una cosa è sicura, che di piante e vegetazione non imparerari NULLA!
    Mamma mia come stai ridotto se questo è il livello di questa categoria è chiaro perché non l’hanno mai riconosciuta…! Da brivido, fai qualche seduta da qualcuno bravo, ma veramente bravo!

  39. Ma come scrivi….a bello, ammolla, stacce???
    Hai 16 anni? Perchè questo è il tuo livello, o chi sono stati i tuoi maestri??? A già dimenticavo… l’olandese volante che ha visto tre arbusti e due perenni e riutilizza sempre quelle in ogni progetto, certo di gente fessa esiste pronta a pagare (sprecare soldi) questi bluff per mettere quattro arbusti! Ma d’altronde c’è chi pagherebbe 500.000 euro una tela di Fontana, con tre tagli! Di scemi ce ne sono tanti!
    Strano che la figura del botanico, come quella dello zoologo, come quella dell’ecologo, come quella del biologo marino sono riconosciute solo dall’Ordine Nazionale dei Biologi (ONB), che la botanica in qualsiasi dizionario di qualsiasi lingua viene descritta come branca delle Scienze Biologiche e mai dell’agronomia! Strano che dentro la FAO, l’IFAD ci sono più biologi che agronomi e lo stesso all’INRA, la CIRAD e L’IRd il massimo dell’applicazione pratica nel verde e nell’allevamento in Francia!
    Strano che i Kew Botanical Gardens, Missouri Botanical Gardens, Arnold Arboretum hanno e hanno avuto solo biologi come direttori.
    Strano che le cattedre di Ecologia, Ecologia vegetale, Fitosociologia, Fitogeografia, Geobotanica sono nate prima a biologia e poi altrove e in alcuni casi fanno parte solo di biologia, ad esempio un agronomo deve venire a biologia se vuole studiare Geobotanica!
    Strano che la Fitosociologia così utile, l’ha creata un biologo svizzero Josias Braun-Blanquet.
    Strano (notizia di ieri), che una possibile terapia contro il punteruolo rosso per mezzo di un fungo è nata da un equipe di biologi da campo ed il Comune di San Remo ha incaricato un biologo a divenire responsabile di tutti i palmeti o palmizi urbani di San Remo e lo hanno chiamato anche a Nizza e Marsiglia! E già ma te sai tutto, eppure queste sono cose estremamente tecniche applicate ma te sai tutto! Puoi continuare anni, ad ogni tua scemaggine, vaccata condita di architetti paesaggisti ti risponderò con dati reali, non minchiate di pseudofilosofi da poco!

  40. Le offese che ho letto nei confronti dei giardinieri sono assolutamente inaccettabili.
    Sciocchezze pure.
    I Giardinieri non sono tutti come li definite voi, rifatevela coi ciarlatani che fanno questo lavoro senza alcuna competenza, e con quelli che capitozzano senza ritegno i nostri alberi ma generalizzare è sbagliato (come sempre).
    Inoltre il linguaggio utilizzato è assolutamente inappropriato e offensivo e mi riferisco a quella frase “Vai a giocare con i tuoi architetti e giardinieri autistici”, faccio volontariato e sono stata insegnate di sostegno, trascorro molto tempo con ragazzi che hanno questo disturbo e mi vergogno per chi ha scritto una frase del genere (scrivi il tuo nome e cognome se hai il coraggio e rispondi i quello che hai scritto).
    Semplicemente tutto ciò è vergognoso e chiedo ai moderatori di censurare queste persone e queste espressioni oscene, sarebbero passibili di denuncia se non si nascondessero dietro una tastiera.
    Moderatori non vi pare che questa discussione sia andata un po’ oltre l’accettabile? Pure le offese a Pejrone…non credete che sia il caso di dare un freno a tutto questo?
    Per quanto riguarda i giardinieri…
    In realtà ne esistono tantissimi estremamente competenti e qualificati, ci sono tantissimi ragazzi in gamba, diplomati che una volta usciti dagli istituti professionali per l’agricoltura sanno affrontare bene il mondo del lavoro.
    Inoltre ci sono due scuole al nord italia che formano giardinieri preparatissimi.
    Generalizzare in questo modo è ridicolo, non solo per le offese vergognose ma anche perchè è sciocco contrapporre biologi e giardinieri, semplicemente non ha alcun senso.
    Siete pregati di portare rispetto, invece di offendere dietro a un pc… facile così eh?!
    Direi lo stesso se vedessi, al contrario, un giardiniere che offende i biologi.
    Sono sicura che tanti di quelli che si definiscono biologi qui sono dei laureati disoccupati che sfogano la propria frustrazione in questo modo…e allora invece di rifarvela con qualcuno senza motivo perchè non fate qualcosa delle vostre vite?
    Fare il biologo e il giardiniere sono due cose totalmente diverse e hanno poco a che vedere l’una con l’altra..il primo è un mestiere scientifico, l’altro tecnico-creativo.
    E Questo lo dico da laureata in Scienze Naturali, da professoressa di Biologia e appassionata di piante ornamentali e giardinaggio.
    Chiudo questo post con le parole di un Biologo e Garden designer

    “Essere biologo aiuta a definire meglio la progettazione di giardini e terrazzi?

    L’essere biologo indubbiamente mi aiuta. Conosco molto bene le piante, le loro esigenze e ho gli strumenti per capire che evoluzione avranno e come si integreranno tra loro. Ho un approccio scientifico. Ma l’approccio scientifico chiaramente non basta, in quanto risulterebbe troppo freddo se applicato alla progettazione. Allora occorre seguire e cercare il bello, sapere accostare colori, materiali, texture e tutto quello che serve per creare uno spazio bello e armonioso.”

    tratto dalla seguente intervista
    https://magazine.paganopiante.it/progettare-giardini-garden-designer-manuele-protti/

    E con questo spero che vi diate tutti una bella calmata…

    • Appunto uno dei migliori garden designer è un biologo! Signora Giovanna ha un cervello da giardiniere oltre non può andare è comprensibile, si dà la zappa sui piedi e non se ne accorge!

  41. Riguardo le offese ai biologi, si rilegga gli insulti gratuiti fatti ai biologi botanici una ventina di post sopra senza ragione! Mandati all’ONB

  42. La informo poi, che io come centinaia di colleghi biologi botanici, progettiamo aree verdi, compiliamo progetti di assestamento forestale urbano, di bonifica del verde, progetti che firmiamo e timbriamo in quanto abbiamo un ordine cui iscriverci proprio per fare lavoro tecnico non scientifico, guidiamo gruppi di giardinieri nei servizi parchi e giardini, creiamo roseti, bambuseti, aree a giardineria, siepi e frangivento, scriviamo i regolamenti per la gestione del verde urbano, stiliamo relazioni e perizie sulla stabilità arborea mediante VTA visiva e strumentale, analisi fitopatologiche sempre perché abbiamo un ordine a cui iscriverci e possiamo fare queste cose per l’art.3 legge 67/396! Evitiamo i danni o li impediamo dei giardinieri nelle potature e non permettendo le capitozzatura! La informo che il padre della moderna arboricoltura ornamentale è stato un biologo Alex Shigo! Che Jeanne Millet e Francis Hallé biologi, sono i fondatori dell’architettura degli alberi su cui sono basati tutti i regolamenti comunali del verde pubblico urbano, che Patrick Blank è l’inventore del giardino Verticale e lì progetta ovunque nel mondo ed è un biologo. Quindi questa scemenza del biologo che fa solo scienza è tipica di chi parla senza sapere ed è laureato in altro senza avere un ordine! Ci sono in ogni campo della biologia, anche quella marina con la piscicoltura e malacocoltura dei biologi marini, migliaia di biologi che non fanno scienza ma inventano e risolvono problemi prettamente tecnici e di vita quotidiana! Le suggerisco di vedere cosa é la impronta ecologica! Pejrone sa di piante essendo architetto, quanto una brava casalinga di fronte a botanici del calibro di Garbari, Pignatti, Pedrotti, Banfi, Ferrari si informi chi sono, il sig peirone scompare!!! Sig.ra Giovanna studi prima di parlare! A Roma il verde storico è da sempre custodito da botanici infatti brilla! Mentre dove vorrebbero esserci solo giardinieri è un disastro!!!!!! Le palme che tanto piacciono e vengono dalle isole dell’oceano indiano vennero importate da biologi che ne trovarono i sistemi di coltivazione! Tutte le piantagioni dei cimiteri monumentali sono curate da biologi botanici!!!! Si compri il libro Ville e giardini di Roma di bruno cignini ex direttore in pensione da diversi anni DEL servizio parchi e giardini di Roma e dell’antica scuola giardinieri di Roma che é BIOLOGO, il quale andato via è avvenuto il decadimento di queste strutture, legga si informi prima di parlare e si legga il LINGUAGGIO usato dai suoi amici giardinieri e dal suo amico agronomo che gli ha detto di scrivere ora, per non destare sospetti, prima di giudicare e fare la PER BENISTA! EH già la naturalista difende i poveri giardinieri vero sig. agronomo?

  43. Questa lotta tra categorie è davvero spiacevole, per non dire sterile. Trovo l’arroganza e la maleducazione di certi post insopportabili.
    Sarà che nella mia ingenuità di donna, casalinga, laureata, aiuto giardiniere, ho imparato che per prendersi cura del verde (come di qualsiasi altra cosa su questa terra) siano assolutamente necessarie:
    le conoscenze (senza dubbio), l’esperienza sul campo (essenziale) e una buona dose di rispetto ed umiltà.
    Perché non si smette mai di studiare ma è altrettanto assodato che lo studio senza la pratica vale zero.

    Il punto non è se i giardinieri son delle capre e i botanici dei sapientoni.

    Il punto è che chi ama la terra la studia a modo suo, con le sue capacità e le sue possibilità, in base a percorsi della vita che non sempre sono quelli ordinari.

    Studiare è una fortuna ed una conquista che non dovrebbe legittimare le offese verso intere categorie di persone.

    Ognuno, nella sua esperienza lavorativa-formativa, ha acquisito un bagaglio di conoscenze, un sapere, che a tutti i livelli va rispettato!

    In questo senso ringrazio molto l’intervento della Sig.a Giovanna. E’ stato un piacere leggerlo e condivido ogni sua parola.

  44. Sigra o sig.ina Daniela, lo vada a dire ai suoi cari giardinieri per primi! Sono loro che si ergono a sapientoni con 3 mesi di corso, insultando chi per divenire botanico impiega 11 anni di formazione. Potete tentare di scrivere tutte le risposte che volete ma i primi ARROGANTI oltre che completamente impreparati, sono quelli che continuate a difendere qua, i vostri cari giardinieri, probabilmente perché vi portano soldi nei corsi che organizzate!
    Corsi dove non si suddivide, perché non lo sapete fare, una pianta in zona ipocotiale, mesocotiale e epicotiale! In Italia chi non è laureato, chi ha un diploma di pochi mesi si sente in diritto di insultare cone teorie da SCEMI, chi è laureato!
    Però se un laureato giustamente risponde, fanno tutti le vittime, sulla presunzione etc! Sapesse quanto mi fanno vomitare a me gli insulti da certe capre scritte in questo blog, nei confronti dei botanici! Quindi sig.ra o sig.ina Daniela l’educazione la imparino prima i suoi cari giardinieri! Tra una sigaretta e l’altra, senza far nulla!
    La prossima volta che dovesse fare una terapia ai denti vada dall’odontotecnico no dal medico dentista!
    La misura è colma l’italia, girando per Euroflora è considerata un paese IMMONDIZIA per il livello culturale che vorrebbe comandare e il basso numero di laureati!

  45. Sig. Marco, penso lei sia davvero troppo arrabbiato e rancoroso per comprendere che la mia richiesta di educazione e rispetto fosse sinceramente rivolta a tutti.
    Le auguro di trovare pace prima o poi e di svolgere la sua professione con più serenità.

  46. La invito sig ra Daniela, a rileggere bene, parola per parola il suo iniziale messaggio! È vedrà cosa intendo.
    Io vivo benissimo e in pace con il mio lavoro, con la mia famiglia e forse è questo che da fastidio che amo la mia professione e la difendo e la difendero’ per sempre e per l’amore che avrò sempre per le piante e la vegetazione e la Natura tutta!
    Buona vita

  47. Gent.ma signora Giovanna,
    condivido a pieno tutto ciò che ha scritto e condivido in pieno anche le parole della signora Daniela.
    Torno qui dopo tanto tempo e vedo che le cose non sono cambiate…guardi Giovanna…mi permetto di suggerirle di lasciar perdere tutto ciò che scrive quel Marco…egli non è altro che un HATER (a dei livelli allucinanti) che ha come unico scopo offendere i giardinieri in modo assolutamente inaccettabile…l’ha fatto sin dall’inizio della conversazione e le dirò di più…secondo me (credo sia ovvio) è sempre lui che scrive…tutte quelle persone che parlano male dei giardinieri hanno lo stesso stile suo…identico…in più sembra proprio che abbia scritto le stesse robe nei siti di altri professionisti…nel sito di un giardiniere molto qualificato c’è scritto nei commenti “Se c’è qualcuno che nulla ha a che fare con la Botanica è proprio il giardiniere (oltre l’architetto e il paesaggista), figura sopravvalutata in tutti i modi possibili, ma che di fronte un botanico le sue conoscenze delle piante sono pressoché ridicole! Botanici sono i biologi, da sempre e sempre sarà così, architetti, paesaggisti, giardinieri, laureati in lettere, giochino ad altro si aprino un negozio di frutta!” Firmato un certo Marco e sembra proprio il suo stile anche in questo caso…sbaglia pure i congiuntivi come ha sempre fatto fin’ora questo personaggio…in più le assicuro che per quanto mi riguarda non ho mai offeso i Biologi e i Botanici anzi ho detto chiaramente che mi inchino di fronte a un bravo Botanico, Biologo, Agronomo ecc..ec…questo soggetto è talmente accecato dal suo rancore e dalla sua frustrazione che manco ha letto ciò che scrivevo…e dice di avermi segnalato all’ONB…peccato che non ci fosse nessuna offesa verso alcuna categoria professionale nei miei commenti…l’errore che ho commesso (e ho chiesto scusa per questo a tutti i lettori e alla signora Daniela, che credo sia la moderatrice) è stato che per difendere i giardinieri mi sono arrabbiato molto e ho usato molte parolacce (ma parolacce non insulti!!)…mi scuso ancora di questo…ma, mi creda, lasci perdere quel Marco e tutto quello che dice…usa un linguaggio squallido, di una violenza incredibile…oltre a espressioni tipo “rosica fino a spaccarti tutti i denti” mi ha dato del demente, ha detto “hai il QI di un ominide”, mi ha offeso in continuazione nei modi peggiori e sempre senza argomentazioni valide…a me ha augurato le cose più orrende (non vado a ripeterle) e non solo…ha anche minacciato di picchiarmi non sto scherzando!! Sorrido per questa cosa perchè sono convinto che essendo un hater nella vita reale non sarebbe capace nemmeno di dirmi “Smettila sciocchino”…dietro uno schermo…dice bene lei.. invece è facilissimo…cosa devo aggiungere?…inoltre anch’io gli ho chiesto di dire il suo nome e cognome….per la precisione prima di chiudere la mia conversazione con lui gli ho chiesto di dirmi cortesemente solo due cose 1)perchè fa tutto questa manovra contro i giardinieri 2) di dirmi come si chiama…ma ovviamente non ha risposto a nessuna di queste due cose (perchè se scrivesse il suo nome e cognome dovrebbe LUI rispondere legalmente di tutte le offese che ha scritto…lui dice di avermi segnalato all’ONB…e io l’ho segnalato all’AIGP e alle scuole professionali di giardinaggio) e ha continuato a offendermi e sempre con argomentazioni pessime e con un atteggiamento totalmente IMMATURO, infantile e aggressivo in modo disumano…ripeto ancora…chiedo scusa se ho usato parolacce, mi sono arrabbiato nei confronti di quelli che offendevano i giardinieri (anche se mi sa proprio che era uno solo…lui) e mi sono abbassato al loro livello usando anch’io un linguaggio inadeguato…purtroppo non tollero la mancanza di rispetto specie se verso un’intera categoria professionale…e sappia che non sono un giardiniere…
    Non aggiungo altro…può leggere da sola le offese gratuite verso Piet Oudolf….architetti….giardinieri paesaggisti ecc…concordo con tutto ciò che ha scritto anzi la RINGRAZIO per aver scritto quelle cose anche per me è stato un piacere leggerle…anche in questo caso il personaggio in questione che dà a tutti del demente ma non capisce quello che gli altri scrivono non ha preso per nulla la frase “Ma l’approccio scientifico chiaramente non basta, in quanto risulterebbe troppo freddo se applicato alla progettazione. Allora occorre seguire e cercare il bello, sapere accostare colori, materiali, texture e tutto quello che serve per creare uno spazio bello e armonioso”….OTTIMA CITAZIONE che rende perfettamente l’idea!! Complimenti signora Giovanna!! Ha centrato il punto!
    L’approccio scientifico NON BASTA…qui si parla di creatività cosa fondamentale per un giardiniere/garden designer…COSA C’ENTRA TUTTO QUESTO CON L’ESSERE BIOLOGI? La laurea in Biologia ti dà qualcosa in più su questo fronte?…Non c’è bisogno di paragonare le due professioni porprio perchè come ha detto lei sono due mestieri totalmente diversi… e per creare dei bei giardini serve curare la capacità creativa…serve un certo lato “artistico”…ma cosa ne può mai sapere di questo un personaggio del genere? Io non gli rispondo nemmeno più ma essendo un hater ovviamente replicherà a questo post con le solita uscite squallide che gli fanno fare una figura pessima…ma non gli basta…vuole di più…vuole proprio autodistruggersi….dopo che pure la moderatrice si è espressa, dopo che il signore in questione ha fatto una figura tremenda…nulla…fa pure la predica alla responsabile del blog…totalmente incapace di fare autocritica questo signore si permette di dirle “VADA A RILEGGERSI QUELLO CHE HA SCRITTO” ….SI RILEGGESSE UN PO’ LUI LE SCHIFEZZE IMBARAZZANTI CHE SCRIVE…e adesso che scrivo questo sicuramente risponderà con le solite offese inutili da dietro un computer…si accomodi… questo è quello che pensano gli altri quando lo leggono…magari ecco non è che faccia fare una bella figura alla SUA di categoria professionale ma grazie al cielo la maggior parte dei Biologi non sono come lui…
    Chiudo l’argomento anch’io con una citazione proprio di Pejrone per chiarire ulteriormente la questione
    “spesso è molto più importante un sincero interesse che tante cattedre! E spesso il mondo al di fuori delle università è molto più vivace di quello dentro: le gerarchie (e le gelosie) infatti qualche volta sono d’intralcio. Invece di spingere, frenano…”

    Detto questo inviterei tutte le persone a lasciar perdere questa discussione inutile e pessima, e mi piacerebbe che la discussione vertesse di più su altri temi…tipo ogni aggiornamento possibile sulla questione “corsi professionali di giardiniere” ….enti che li fanno/promuovono…date…iscrizioni…informazioni…ecc…ecc..sono venuto a sapere che diverse regioni li fanno,fatemi sapere (mi rivolgo solo ai non haters) cosa ne pensate…

    concludo con questo …pensate come sarebbero belle le nostre città se in tutte ci fossero giardinieri qualificati capaci di fare cose meravigliose come faceva il giardiniere di Torino che abbelliva tutti gli angoli della città con creazioni Bellissime (e con quelle cose la laurea c’entra poco e tra parentesi lo dico da laureato in Scienze Agrarie…all’università nessuno ti fa praticare l’arte topiaria per dirne una…certe cose si imparano quando ci si forma per fare il mestiere di giardiniere)…pensate a come sarebbe meraviglioso questo paese se al posto di tanti giardinieri abusivi e non qualificati ci fossero dei professionisti qualificati? invece di fare una “lotta tra categorie (…) davvero spiacevole, per non dire sterile” come l’ha definita la signora Daniela sarebbe bellissimo se tutte le categorie professionali collaborassero nel migliore dei modi per regalarci un verde di qualità.

  48. Ed ecco il sig disperato Andrea che dopo aver imbeccato la sig.ra Giovanna a scrivere (sua amica) ora fa finta di essere ricapitato qui (strano caso eh?) per caso! Che fallito sei , per avere un po’ di attenzione non sai che inventarti! Rilassati perché per fortuna parchi e giardini seri chiamano i botanici applicati e non giardinieri e paesaggisti, per averli fatti bene! Che vita di merda fa sig Andrea se non entra forzatamente nelle conversazioni, che erano rivolte a me, ha una non vita. Se ne faccia una ragione 1000 giardinieri e paesaggisti non fanno mezzo botanico e legga l’art.3 legge 396/67 ove si cita che il biologo botanico é abilitato alla progettazione di parchi e giardini e aree verdi urbane con firma e timbro giurato ! Fattela una vita trovati lm una ragione di vita una moglie un marito decidi te ma cambia aria nessuno ti si fila .

  49. Caro sig Andrea mi sembra che lei diventa furioso riguardo il fatto che (e io penso sia vero al 100%) essere biologo aiuta molto ma molto di più in questo tipo di lavoro….noto che come si infuria le esplodono le meningi si rrovella per questo…essere laureato in biologia.!
    Riguardo gli insulti ai BIOLOGI, sono i primi che sono venuti fuori in questo blog! Ovviamente la colpa non é della moderatrice, segnala quello vuoi da tanto ti ho segnalato e mandato i tuoi messaggi completi è insulti all’onb compresi quelli di altre persone che si chiamano Simone un altro Andrea etc! Comunque neanche l’ho letto il tuo messaggio perché botanicamente e riguardo parchi e giardini non ho alcuna considerazione verso te che credo fai tutt’altro nella vita, diccelo te il tuo nome e cognome furbetto! Augurando buona vita alla sig.ra Da iela ho finito con questo blog, continuate pure a vivere in una bolla di sapone, poi ti consiglio di leggere Freud perché prima di dire cosa io ho dentro…psicologo da bollini miralanza, Freud diceva che chi fa tali accuse sta proiettando se stesso e la sua aggressività vera, interiore su qualcun altro, quindi te lo consiglio a te un pó di psicanalisi! Addio e sempre forza la Natura e la vita BIOS di cui sono composti i giardini! Si legga Anna maria Ciarallo e impari cosa significa biologo e giardini!

    • Ah si eh! 😉 Ahahah sta a vedere che adesso sono io quello aggressivo dopo tutto quel che hai scritto e dopo questa gran figura di m…ma vai via vai…ma vergognati ma quanti anni hai? 12? Non mi stimi!!??…Che tragedia guarda…Figurati sapessi la stima che ho io di te…Io invece ho letto i tuoi commenti solo per leggere il tuo cognome…Ma ovviamente non l’hai scritto…Ma tu non eri quello che voleva picchiarmi? E hai paura a scrivere il tuo nome completo però eh…E sarei io quello che ha bisogno di una seduta dallo psicologo…Certo…Non sai più cosa replicare al punto che mi rispondi con Freud che era una una cosa che te l’avevo detto io…Congratulazioni…Guarda la cosa più saggia che hai scritto in tutti questi commenti è “ho chiuso con questo blog”…Bravissimo!! Grazie… Era l’ora…Addio e ripassati i congiuntivi oltre al Pignatti vai…

  50. Ho fatto una breve ricerca su internet con i dati che ci ha fornito questo signore…ho trovato una pagina che sembrerebbe proprio corrispondere a lui…Credo proprio che sia un laureato in Biologia a cui “tocca” fare (detto con il massimo rispetto per chi lo fa) sostanzialmente il manutentore del verde, ed essendo in competizione con “gente con la terza media” come dice lui (e magari lo comandano pure) viene qui e in altri siti e blog a sfogare la sua frustrazione…E’ convinto evidentemente che insultando tutta la categoria professionale dei giardinieri possa trarne qualche vantaggio o giovamento…mi dispiace davvero per lui che si sia ridotto a fare questo…Il rancore è davvero una brutta bestia…Non merita perdere tempo a replicare anche perchè è sicuramente un ragazzo che deve ancora maturare tanto….ma TANTO…un adulto…Ma soprattutto un biologo di successo (!!!) verrebbe mai in un blog di appassionati di giardinaggio a offendere i giardinieri, a minacciare di percosse e a ostentare cose ridicole e assurde come guadagno un sacco di soldi, ho una bella moglie, una bella famiglia, dirigo mille parchi, sono alto due metri e ti picchio ecc…ecc…..Su…Siamo seri…Qualunque nome assuma ….Marco…Sara….Roberto…ecc…Invito tutte le persone che commenteranno in futuro a ignorarlo perchè è solo un troll e un hater…

    • Effettivamente sono piuttosto d’accordo con lei sull’ultima parte, direi che è la prima cosa che verrebbe in mente a chiunque, ma per cortesia cominci lei a non dar più spago a certe cose altrimenti non ne usciamo più fuori da questa battaglia inutile.
      Del resto si sa che internet è piena di questi haters, un fenomeno sociale davvero inquietante…

      • Ha perfettamente ragione, mi scusi se ho replicato prima ma ho letto offese e insulti inaccettabili nei giorni precedenti e volevo aiutare tutti a far prendere a questa discussione una direzione diversa da questa stupida battaglia fra professioni, la sig.ra Daniela ha espresso il concetto molto meglio di me quindi non mi ripeto.
        Adesso poi è palese che si tratta di troll perchè nonostante la parola “addio” si sia letta un sacco di volte vedo ci sono ancora 3 o 4 post quindi non li leggerò neanche e vado direttamente a risponderle

  51. Si va bene, come dici te Andrea, Giovanna, Simone…..grazie per il ragazzo ma sei molto lontano! cipralex fattelo segnare.
    Comunque scritto questo, poiché ho cose più serie da fare avendo appena partecipato a Euroflora in maniera attiva, vi saluto e lascio dove vi ritroverei anche fra 100 anni! Tu continua a leggerti l’olandese volante! Io Pignatti e Garbari e tI ripeto leggi chi fosse Anna maria Ciarallo ma comincio a capire che hai ENORMI LIMITI! ADDIO

  52. Cara Daniela,
    le sono davvero grata per le parole che ha scritto e mi fa piacere che condivida le mie stesse opinioni.
    Per quanto riguarda i commenti di quel Marco non perdo nemmeno mezzo secondo nel replicare per ovvi motivi.
    Riguardo al commento del sig. Andrea la ringrazio ma questa sequela di insulti e liti francamente la trovo davvero poco interessante, quindi non si preoccupi.
    Ho letto i commenti perchè speravo che qualcuno avesse degli aggiornamenti utili sui corsi, ma fino ad ora ho trovato solo una guerra fra professioni.
    Mia figlia ha la stessa mia passione per il gardening (come lo chiama giustamente Daniela!) quest’anno ha la maturità e dopo sarebbe interessata al settore del verde.
    Ha maturato questa passione da pochi anni e purtroppo viene dal liceo classico, sarebbe interessata alla laurea (spero di ricordarmi bene il nome) in “tutela del verde ornamentale e del paesaggio” alla facoltà di Agraria di Bologna, ma essendo molto più abile nelle materie umanistiche e in quelle creative, rispetto a quelle scientifiche e non venendo da un agrario o da uno scientifico, ho paura che possa incontrare delle difficoltà.
    Sto cercando di capire se esiste qualche percorso alternativo a una laurea scientifica che possa essere più adatto a lei.
    Le due strade più interessanti sembrerebbero la Scuola Agraria del Parco di Monza oppure la laurea triennale (o il diploma annuale) in Garden Design in Inghilterra ma entrambe sarebbero molto costose.
    Esistono dei corsi equipollenti a quelli di Monza ma più economici?
    Se qualcuno avesse qualche informazione da darmi glie ne sarei molto grata

  53. Ma quanto tempo libero ha il sig Andrea… ad investigare…ma lui non legge i messaggi a lui non interessano?! No ti assicuro che neanche lo conosci Freud per come ti comporti, sei un disco rotto un pappagallo)))) mai lo hai citato…a già ma te sei il so tutto io…..se io devo ripassare i congiuntivi te devi rifare le elementari per le forme sgrammaticate e piene di errori che usi e un linguaggio da sedicenne…..addio REPRESSO fatti un caffè )))) buona esplosione di cistifellea e gengive, addio e spero a mai più risentirti mi viene la nausea solo a leggere il tuo nome Addieu tienitelo questo blog stretto stretto così qualche cosa da fare ce l’hai.

  54. Gent.ma Giovanna,
    anch’io sono molto interessato a sapere gli sviluppi che sta prendendo questa faccenda dei corsi perchè sono un laureato in scienze agrarie, ho sempre avuto la passione per le piante e col tempo ho capito che il mio settore preferito è quello del giardinaggio e del garden design.
    Trovai lavoro in un consorzio agrario e nonostante mi piacerebbe cambiare e buttarmi su quello che mi piace di più, di questi tempi è bene tenersi stretto il lavoro che si ha, ma le confesso che anche a me sarebbe piaciuto ottenere la qualifica professionale, mi sono informato e purtroppo dovrei andare in aspettativa per diversi mesi (sono corsi che vanno dalle 600 alle 900 ore e che vanno frequentati quindi per me al momento è impossibile la cosa).
    Per quanto ne so è passata la legge che per fare il giardiniere basta un corso di 180 ore che ti rilascia la qualifica di “manutentore del verde” (cosa che ha fatto molto infuriare i giardinieri qualificati con diploma agrario, laurea o corso professionale di lunga durata…immaginerà bene il perchè…) ma si sta ancora discutendo sulla questione e tutto potrebbe cambiare, ad ogni modo oltre a Monza c’è lafondazione Minoprio a Como e in diverse regioni fanno già i corsi di 900 ore di “addetto alla realizzazione e manutenzione dei giardini” qualifica che sembrerebbe riconosciuta a livello europeo (di alcuni ne ho sentito parlare piuttosto bene e so che esiste in alcuni casi la possibilità di farli gratuitamente entro 29-35 anni a seconda dell’ente che li attiva) e oltre a questi esiste anche la qualifica di “tecnico progettista degli spazi verdi”.
    Per quanto riguarda la scelta da fare, le do volentieri la mia opinione ma non credo minimamente di essere la verità fatta persona quindi mi raccomando si confronti con più persone possibili e più esperte di me…per quanto riguarda le mie esperienze le posso assicurare che la laurea in agraria è piuttosto pesante come studio, è una laurea scientifica con alcune materie tecniche molto complesse come estimo, economia agraria, topografia ecc…e c’è tantissima chimica e matematica…ad agraria non si scherza mi creda…c’è da studiare davvero tanto e se uno non è portato per quelle materie è dura (tanti abbandonano) per quanto ne so (così mi hanno riferito le persone che hanno seguito il percorso di cui parla) le lauree sul verde ornamentale sono sostanzialmente delle lauree in scienze agrarie, con le stesse difficoltà e gli stessi “macigni” come chimica organica, chimica del suolo, agronomia,pedologia, ecc… che hanno qualche esame (pochi) di progettazione del verde tenuto da architetti…non tutti ne parlano bene, ma se uno deve scegliere un percorso universitario in questo settore penso che, in Italia, probabilmente siano i percorsi più adatti…il problema è che tanti mi dicono che non è facile trovare lavoro con questi titoli e sembra che le imprese nel settore del verde preferiscano puntare su chi ha una formazione professionale, le lauree in agraria pare proprio che siano messe meglio col lavoro rispetto a scienze naturali e biologia ma adesso sono tempi duri per i neolaureati…poi tutto dipende da ciò che uno vuole fare…se uno si vuole occupare di riforestazioni, vst, stabilità alberature, ingegneria naturalistica ecc … sicuramente la laurea è indicatissima, se invece uno vuole progettare costruire e mantenere giardini privati…il discorso cambia…dipende tutto da ciò che piace a sua figlia…comunque le ripeto senta tante altre opinioni non mi permetto di sputare sentenze perchè sicuramente ci sono persone molto più esperte di me sull’argomento (ovviamente mi permetto di dirle… ma l’ha capito da sè e lo saprà già visto il suo percorso…di non tenere minimamente in considerazione i discorsi fatti in precendenza sui botanici, nel senso che, se ciò rientrasse nelle sue abilità e negli interessi di sua figlia farebbe benissimo a iscriversi a Biologia ma non è che i botanici siano i boss onniscienti del settore che comandano tutti e ne sanno più di tutti…il Verde ha mille rami e ciascuno ha il suo, inoltre Biologia è messa molto male con l’occupazione ho letto un articolo sull’argomento poco tempo fa…).
    Garden design in Inghilterra mi risulta che sia una laurea molto diversa da queste, è molto più impostata sulla progettazione, si studia la biologia vegetale ma non come si farebbe in una laurea in biologia o in agraria o in scienze naturali.
    Ad ogni modo credo che faccia benissimo a sentire tanti pareri ma il percorso di sua figlia sarà ciò che è più affine alla sua personalità, in fondo il mondo del verde è multidisciplinare, si va dall’architettura del paesaggio, all’arte, alla biologia vegetale, al vivaismo ornamentale, alle biotecnologie agrarie ecc…quindi davvero in bocca al lupo a lei e a sua figlia e chiedo alla signora Daniela e ai lettori del blog che avessero delle novità di tenerci aggiornati .
    Buona serata!

  55. Ho dimenticato di specificarle che per quanto riguarda il corso di “tecnico progettista degli spazi verdi” (quello che sarebbe piaciuto a me, anche se mi risulta che una buona parte di progettazione dovrebbe esserci anche in “addetto alla realizzazione e manutenzione dei giardini”) mi pare d’aver capito che per ora c’è solo in Lombardia.
    Cordiali saluti

  56. Ma quante stupidaggini scrivi agronomo!
    Se c’è una laurea che sforna disoccupati è la tua! Strano poi gli agronomi si arrabbiano perché uno con 180 ore di corso vuole fare il professore? A voi è concesso, ai botanici no? Ma guarda che esempio lungimirante di democrazia sei!
    Il sig Andrea fa il santo poi guarda caso si inventa i dati sempre a a sfavore dei biologi!
    Depresso mo ti dico una cosa, questa settimana sono stato promosso caposettore servizio fitosanitario regionale, eh già HO VINTO COME BIOLOGO UN CONCORSO e ora come fai ti suicidi!? E in Francia ho lavorato per 3 anni come capo settore in un consorzio agrario nel semenzaio!
    Non meriti neanche di essere insultato mi verrebbe di dirti che sei uno sfigato e lo sei, ma invece ti auguro del BENE sperando te cresca e il livore e L’INVIDIA che tenti di nascondere sotto un falso perbenismo si trasformi nell’ammettere l’enorme preparazione completa che un botanico ha, rispetto di chi blateri! Vai a vedere i lavori che fanno i tuoi cari usciti dalla scuola giardinieri! A tagliare erba nei giardinetti condominiali! Svegliati che il mondo non è quello che ti sei costruito nella tua testa bacata!
    Il 90% di persone che hanno acquisito il certificato di giardinieri nella Antica Scuola GIARDINIERI di Roma una delle più rinomate in Italia, dove insegnano tanti ma tanti biologi, non lavorano come giardinieri, perché lavoro non ce n’è , come non ce n’è
    per gli agronomi e i forestali lavoro zero a meno che allevare polli in batteria o ingrassare maiali fino a farli esplodere è il lavoro per cui hai studiato…Ma credo di sì a questo punto!

  57. ANCORA TU!!!??? Ma non avevi datol’addio??
    Le tue parole contano proprio zero…
    Ho letto solo la prima riga “quante scemenze scrivi agronomo” scioccato pensando che fosse il il commento della signora Giovanna…
    E invece è sempre il solito frustrato…ma non hai proprio niente da fare nella tua vita…devi essere proprio solo e triste e pieno di rancore…
    Fai del volontariato dai retta…
    Liberati dal rancore che fa male…
    Ascolta ragazzino, dopo che ho trovato quella pagina su internet non ho più letto nessuno dei tuoi commenti infantili, pieni di balle colossali e offese gratuite senza scopo, di un’immaturità totale, quindi stai sprecando il tuo tempo vai a sfogare la tua frustrazione sui video degli youtuber della tua età…Non leggo e non leggerò più nulla di quello che scrivi, non ti son bastate le parole della signora Daniela eh? Vuoi proprio autoumiliarti all’infinito? Vuoi continuare a fare il troll? l’hater dei giardinieri?? Accomodati io non ti leggo.
    Manda i tuoi di commenti all’ONB vai…invece di mandarci quelli degli altri…
    Dalla figura che stai facendo (e come vedi non sono l’unico a dirtelo) se la rifaranno con te in quanto rappresentante della categoria, ammesso che tu lo sia veramente, altro che coi giardinieri…come minimo dopo ti pigliano pure per il didietro…
    Questa stupida guerra giardinieri vs biologi è FINITA.

  58. Infatti vedo quanta attenzione danno hai tuoi commenti, quante risposte hai ricevuto pur tentando di allecchinarti tutti! Non ti si è filato nessuno e la sig.ra Giovanna sei te!

  59. E prima che fai il bulletto su “hai tuoi post” lo ha cambiato il t9 e l’ho visto dopo ovviamente ai tuoi post! Ma per uno come te è un appiglio per avere notorietá!

  60. Caro Andrea la ringrazio tantissimo è stato davvero molto gentile nel fornirmi tutte queste informazioni.
    Sono d’accordo con lei, le lauree di questi tempi non garantiscono proprio un bel niente e fra tuttewwtre naturali, biologiche, agrarie sono messe una peggio dell’altra, ho diversi colleghi che han fatto agrarie e biologiche e ne parliamo spesso, per non parlare dei nostri ex studenti iscritti a questi cdl sia di primo livello che di secondo livello, sono in contatto con molti di loro e la situazione è pessima (anche per molti altri cdl sia chiaro, direi la maggior parte).
    Per quanto riguarda la scuola di Monza ho avuto modo di assistere personalmente al lavoro di alcuni ragazzi che si sono formati lì e sono rimasta estasiata.
    Nel caso in cui lo sapesse potrebbe dirmi in quale scuola si trova quel corso di progettista del verde di cui mi parlava?
    Grazie ancora per le informazioni e buona serata!

    • Sinceramente credo che in questo momento storico sia difficile per tutti… laureati o no uno deve solo scegliere ciò che ama di più fare e crederci al 1000 x 1000 e incrociare le dita. Per quanto riguarda il corso di tecnico progettista degli spazi verdi so chelo fanno alla fondazione Minoprio e alla scuola Agraria del parco di Monza ma ripeto si informi parlando con le persone del settore io lavoro in un consorzio agrario, anche se lavoro spesso coi giardinieri ma ho un altro tipo di qualifica.
      Buona serata a lei

  61. Ahahah che teatrino preciso preciso stavo contando i giorni! Andrea stai cadendo nella depressione bipolare, ANDREA=GIOVANNA!
    Ma non ti vergogni di essere così INFANTILE e simulare due persone distinte?
    Felice di essere un botanico se gli effetti di fare il giardiniere sono questi!
    Ho dato le informazioni ai colleghi botanici di diversi servizi parchi e giardini e istituti fitosanitari su questo sito, attendiamo la prossima mossa con ANSIA!

  62. Da quello che leggo decisamente si capisce sig andrea, che non hai nulla a che fare con il verde! Chi lavorerebbe in Italia e anche in Europa!? Il progettista del verde? E vai dai provaci vedi come sei disoccupato a vita!
    In Italia e ti assicuro anche in Francia e UK dove io 7 anni ho lavorato, nel lavoro di tutti i giorni, giardini e parchi li progettano in comunione architetti, botanici e forestali non c’è alcun diplomato in progetti di giardini! Vedi gli asini volare! Andate a fare questi corsi e poi vi renderete conto che tranne qualche contratto per tagliare i prati su bobcat in qualche ditta di pulizie, non troverete altro! Studiate ve l’ho scritto decine di volte guardate la realtà vera! E caro andrea (è inutile dire giovanna perché sei te andrea), questo miserabile ragionamento che fai sulle lauree è quello che ha reso l’Italia un paese sottosviluppato, in ritardo di 50 anni rispetto paesi dove i laureati contano vedi Svezia, Germania, Uk, Francia, USA, ASIA, Russia, Australia e infatti li arrivano a guadagnare 700 euro al giorno! Che tristezza sei aspettiamo la tua prossima scenata da teatro!

  63. E non comparare lauree che non hanno alcun ordine, quindi alcuna collocazione professionale specifica vedi s.naturali, con quelle aventi un Ordine, timbro e firma giurata e funzione di perito abche a livello giudiziario, ovvero perito botanico, perito zoologo, perito ecologo etc vedi s.biologiche, perché le prime non possono essere paragonate a queste, su lato pratico e tecnico, vedi firmare referti di perizie sulla stabilità di specie arboree, salute di un impianto vegetazionale o piantagione, salubrità di acque o di un lago, di una mandria di mufloni selvatici o di cigni stanziali, o di esemplari esotici! Caro andrea in sintesi…… STUDIA!

  64. In ultimo ti informo, per confermare l’alta applicazione pratica che hanno i biologi nell’ambito tecnico con timbro e firma, che esiste una specializzazione in sc biologiche che é la biologia dei beni culturali, tra i cui compiti ci dono la progettazione, conservazione di parchi e giardini archeologici oltre che di statue, tombe, sepolcri e quadri, opere cartacee (libri), lignee con uno studio mediante la xilologia e conservazione di reperti lignei! E il biologo marino che gira anche nelle coop e nei porti per verificare la salubrità del pescato, oltre che occuparsi di piscicoltura, anguillicoltura, molluschicoltura, idroponia per le piante etc! Studia!

  65. Salve a tutti e i diplomati in agraria sono giardinieri? oppure il diploma di 5 anni in un istituto professionale statale non serve piu a nulla e se basta un corso da soli 2 anni e mezzo e pagato proffumatamente? Per lavorare nel verde ecc?

    • Esistono diverse qualifiche al momento per esercitare la professione di giardiniere in modo legale, si può in possesso di un diploma tecnico o professionale in agraria/agricoltura e ambiente oppure una laurea in scienze agrarie, altrimenti si può conseguire l’attestato di manutentore del verde se non si è in possesso di queste qualifiche, noi lavoriamo coi giardinieri e abbiamo l’obbligo di verificare che siano formati. Le incollo qui il testo che spiega chi può esercitare la professione senza qualifica di manutentore:” In premessa occorre ricordare che i percorsi regolamentati dall’Accordo del 12 giugno 2014 non riguardano

      i soggetti che siano in possesso della qualifica di operatore agricolo e del diploma di tecnico agricolo rilasciati a seguito della frequenza dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)
      i soggetti che siano in possesso del diploma di istruzione superiore di durata quinquennale in materia agraria e forestale
      i soggetti che siano in possesso della laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, ambientali e naturalistiche
      i soggetti che siano in possesso di master post-universitario in temi legati alla gestione del verde e/o del paesaggio;
      i soggetti che siano in possesso di una qualificazione professionale regionale riconducibile alle ADA del QNQR associate alla qualificazione di Manutentore del verde;
      i soggetti che siano in possesso di una qualificazione pubblica di livello minimo 4 EQF, riconducibile alle ADA del QNQR associate alla qualificazione di Manutentore del verde ovvero nei settori scientifico disciplinari, relativi alle discipline agrarie e forestali
      gli iscritti negli ordini e collegi professionali del settore agrario e forestale
      i soggetti che acquisiscono la qualificazione professionale regionale in esito a percorsi formativi autorizzati e riconosciuti ai sensi dell’Accordo in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome dell’8 giugno 2017, fino alla data del 22 febbraio 2018.
      Questi soggetti sono già in possesso della qualificazione per Manutentore del verde.

      Riguardo alle imprese iscritte, alla data di entrata in vigore della legge 28 luglio 2016 n. 154 (25 agosto 2016), al Registro delle Imprese della CCIAA (cod. ATECO 81.30.00), anche come codice secondario, sono esonerate dalla frequenza del corso le seguenti figure:

      il titolare
      il socio con partecipazione di puro lavoro
      il coadiuvante
      il dipendente
      il collaboratore familiare dell’impresa”

      Dipende tutto dal livello di professionalità che si vuole offrire al cliente, serve un buon livello di teoria e tanta pratica.
      Se si è iscritti agli albi degli agronomi e foresta, periti agrari, agrotecnici (e anche biologi visto le polemiche inutili del personaggio qua sopra) si può anche partecipare a gare d’appalto pubbliche e private di progettazione del verde.
      Conta avere una buona base teorica ma conta tanto anche la pratica, il mestiere e l’approfondimento personale. Diffidi delle chiacchiere del tipo qua sopra, tutti coloro che lavorano in ambito vivaistico e ornamentale vengono dal mondo agrario pochissimi e sottolineo pochissimi da Biologia, a leggere le cazzate scritte qua sopra sembra che solo i biologi abbiano diritto di parola, inoltre il giardiniere non è solo un operaio, ma a seconda delle qualifiche tecnico professionali conseguite può anche essere un progettista e può anche dirigere imprese vivaistiche o di manutenzione e costruzione di spazi verdi. Costruire un giardino significa avere una conoscenza tecnico-professionale in ambito botanico,AGRONOMICO, fitopatologico, progettazione, idraulica, costruzioni (impianto luce e idraulico), meccanica agraria (macchine del verde) come vede il mondo del giardino è un mondo che richiede figure molto più tecniche che scientifiche, diverso è ciò che concerne laboratori di analisi (piante, suolo ecc). Consiglio per lavorare nel settore è avere un diploma agrario (la base migliore che ci sia) e poi fare dei corsi professionali di alto livello. Diverso è il discorso per chi desiderasse approcciarsi a ambiti più tecnico scientifici come le analisi di stabilità, o i laboratori (analisi suolo, piante, micoropropagazioni ecc) o chi desiderasse approfondire l’architettura del paesaggio, in tal caso servono percorsi universitari. Il verde è un settore multidisciplinare, ma la figura del giardiniere è di fondamentale importanza e la storia è piena di grandi giardinieri che hanno dato un contributo enorme al settore del verde.

  66. caro Marco o chi tu sia se ti senti tanto saccente e pensi che tutti i giardinieri siano una banda di idioti improvvisati o empirici, confrontati!!!!!
    I giardinieri si nutrono anche di botanica e chimica e sono strumenti alla portata di tutti non solo dei blasonati laureati che non sappiamo più dove mettervi !!!!Quindi occhio perchè il sapere di alcuni giardinieri potrebbe sorprenderti…………………………………………………Di pende da chi hai davanti, ,nessuno ha l’assoluto , soprattutto in questo settore

    • Ma falla finita mille giardinieri non valgono un quarto di botanico, trova una sola opera seria di botanica o fisiologia vegetale scritta da un giardiniere non ne esiste una sul pianeta! chiedi a un giardiniere cosa è uno sterolo o una auxina, oltretutto scoperta dai Botanici! Un giardiniere non sa neanche spiegare cosa sia una pianta se gli si chiede fanno scena muta, come si è evoluto il cormo, il fiore o un seme! So tutti giardinieri ce ne saranno un milione e non capiscono un c…o massi insieme! Parli di chimica pedologia a un botanico che ne fa 5 di esami di chimica e patologia? Ma smettetela e fatela finita! Un giardniere neanche sa riconoscere le piante! E ora basta perche perché siete noiosi! 200 ore di corso contro 11 anni di studi e aprono bocca!

  67. Un aspetto da considerare è anche l’economia. Chi ha bisogno di rivolgersi ad un giardiniere è anche alla ricerca di un buon compromesso tra costo/qualità del lavoro/tempo di lavoro. Questo attualmente lo può offrire solo un giardiniere che, con l’esperienza maturata, ha una considerevole efficienza nel lavoro manuale. Quindi oltre lo studio c’è bisogno anche di tanta pratica!

  68. Trovo quantomeno assurda sta presunzione dei giardinieri, se ne facciano una ragione di loro nella storia botanica non c’è traccia! Nessuno dice che non debbano fare il loro lavoro, ma si limitino al lavoro da operaio sotto la direzione di chi molto piú qualificato, sa cosa fargli fare, ovvero botanici, agronomi etc.

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