La denuncia: Toscana sfigurata da potature insensate sulla Strada del Chianti

Tagliati gli alberi che costeggiano uno dei viali selezionati tra i più belli del mondo, quello della Chiantigiana, Strada di Vino d’eccellenza che collega Firenze a Siena. Ora ai bordi del nastro di asfalto, i filari di alberi che incorniciano il panorama spettacolare delle dolci colline toscane in mille scenografiche inquadrature sono stati trasformati in rigidi moncherini, tristi totem a forma di fionda. La denuncia, fortemente condivisa da professionisti ed esperti arboricoltori, arriva da Francesco Ferrini, docente dell’Università di Firenze e indiscussa autorità nel settore, a capo per anni della International Society of Arboriculture. La potatura del viale, fresca di queste settimane, “non è giustificale né dal punto di vista tecnico, né ambientale, né tantomeno economico” – dichiara.

Ferrini è furioso e con lui tanti altri. E afferma: “Si è intervenuti con la più barbara capitozzatura, ossia il drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie che è la principale causa delle cattive condizioni in cui versano molti alberi urbani”.

Francesco Ferrini

Ma cosa succede agli alberi potati in questo modo? Come reagiscono? Ferrini risponde indignato: “Il tronco capitozzato viene lasciato senza difese e così i tessuti iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno“. Inoltre “la corteccia viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi che portano la linfa, che vengono così danneggiati”.

Ma potare tanto non rende più sicuri gli alberi che costeggiano la strada? L’esperto nega con forza e anzi spiega che questo tipo di potatura facilita proprio la caduta degli alberi: “Tagliare così gli alberi non fa che provocare la crescita di una grande massa fogliare, suscettibile a vari tipi di stress ambientali.” Insomma, per reazione gli alberi crescono …di più. Ma più deboli. Molti rami si seccano e “anche i germogli, dopo un taglio così netto, si sviluppano più debolmente, portando nel tempo a maggiori problemi di stabilità.” Insomma, “la capitozzatura degli alberi è un’operazione che deve essere evitata”.

Uhm, alberi: davvero sono così importanti? Beh, senza parlare dell’ossigeno, dell’ombra, e di tutto quello a cui servono, provate a immaginare l’Italia senza. E vi fate un’idea di cosa vedreste fuori dalla finestra.

Quella di cui stiamo parlando nello specifico per la potatura degli alberi martoriati sulla Chiantigiana è dunque una bruttura a carico del paesaggio toscano: in queste due parole dovrebbe esserci tutto l’incanto della “cartolina” che al di fuori dello Stivale si percepisce come uno degli simboli più emblematici della bellezza del Belpaese.

Ah giusto, e poi tagliati così, cadono. Ecco… Ci interessa, adesso?

4 risposte a “La denuncia: Toscana sfigurata da potature insensate sulla Strada del Chianti

  1. La potatura delle piante lungo le strade, è da vent’anni che viene fatta nel modo che il Dott. Ferini contesta. Anche per le piante ornamentali ci saranno delle indicazioni tecniche di come si dovrebbero potare certe piante. Perciò non comprendo perché non ci sia stata per un’ operazione così importante una disposizione che eviti lo scempio estetico assurdo.
    Giorgio Giannini

  2. Non c’è niente da fare laddove le Amministrazioni si sono dotate di costose apparecchiature per il taglio degli alberi: chi lavora nel settore deve continuare a lavorare. Bisognava invece aver creato posti di lavoro nell’ambito del giardinaggio, preceduti da corsi qualificanti, aver favorito la cultura della pulzia e della manutenzione periodica delle aree verdi basata più sull’uso del rastrello e delle cesoie anziché
    delle motoseghe. Ma con le motoseghe si fa più presto. Inoltre gli alberi reagiscono con una vegetazione eccessiva e scomposta che richiede ulteriori interventi ravvicinati. In più gli alberi di ammalano così diviene necessario abbatterli. Pertanto l’ attività non rischia interruzioni. Molti posti di lavoro avrebbero potuto nascere invece creando ruoli a concorso per la custodia dei giardini pubblici, con tanto di postazione fissa, anche abitabile, come si può vedere nelle città estere

    • scusi avrei piacere di ritrovare la sig,ra bini maria teresa moglie di rosolino orlandelli….ci siamo conosciuti anni fa ai meeting dell’arca Enel…e’ lei? Scusi, grazie mille se vorra’ rispondermi via mail

  3. Grazie! Finalmente un articolo che ne parla.
    Vivo nel Mugello e quest’ inverno ho assistito a un vero attacco al verde cittadino hanno abbattuto decine e dicine di alberi sani solo perchè le radici rompevano i manciapiedi e l’asfalto,e nessuno ha fatto nulla per impedirlo Siamo a marzo e continuano con le potature drastiche e la capitozzature,dei viali alberati e dei giardini pubblici in contrasto con ogni normativa per la tutela del verde urbano. che difficilmente tutti quegli l’alberi potranno a riprendere il loro sviluppo naturale A questo si aggiunge la diffidenza, da parte dei cittadini verso l’ amminstarzione comunale che delle tematiche ambientali, spesso ha una scarsa attenzione nei confronti del verde urbano ed in modo particolare degli alberi. Come fermare questo disasrto e chiedere la sospensione dei lavori, e gli scempi creati dai fasulli professionisti che mutilano il nostro patrimonio arboreo.
    Con l’augurio che le cose cambino..

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