“Pizzi” sugli alberi? Opera di un insetto “alieno”

L’occhio di un pollice verde non è mai fermo. Anche mentre cammina per strada in città, osserva attento arbusti, fiori e piccole piantine che sbucano dal marciapiede al pari degli alberi dei giardini privati che si intravvedono dai cancelli oppure quelli piantati sul suolo pubblico, lungo le vie. E così capita che l’occhio allenato distingua particolari che molti non colgono. Così è capitato a Dede Mussato, appassionata di verde, che il 18 gennaio ha notato sui Liquidambar di Via Meda all’entrata di Monza uno stranissimo fenomeno: era come se i rami degli alberi fossero stati decorati di pizzo candido!

E no, non si trattava di un intervento di Guerilla Knitting, con cui qualcuno aveva ricoperto gli alberi con soffici abitini di lana multicolore per vivacizzare il grigio inverno urbano… Quei bianchi decori ad anello si sono rivelati essere l’opera di un insetto, un raro tipo di cocciniglia di origine giapponese, la Takahashia japonica. I “pizzi” in questione sono infatti composti da una sostanza cerosa che il parassita emette per difendersi: i curiosi nastri potrebbero celare alla vista centinaia di  uova pronte a dar vita a numerose generazioni… Uno scenario non proprio desiderabile!

Le foto della Mussato ritraggono un ritrovamento insolito di un parassita potenzialmente dannoso per le piante di cui si potrebbe temere la diffusione su suolo nazionale: l’appassionata ha dunque prontamente segnalato “l’alieno” all’assessore del verde di Monza.

La Takahashia japonica era stata avvistata precedentemente, nel 2016 nel Comasco, su una magnolia caduca, e riconosciuta in un post della pagina Facebook di Fito-Consult, organizzazione di tutela ambientale. Di recente la sua presenza è stata riportata, di nuovo tramite i social, anche a San Giorgio e a Canegrate. Sono in corso approfondimenti per capirne meglio diffusione e comportamento, mentre si alza la soglia di attenzione dei servizi fitosanitari su questo parassita.

11 risposte a ““Pizzi” sugli alberi? Opera di un insetto “alieno”

  1. Prima che la signora appassionata dede mussato, ma molto prima ci sono i biologi fitopatologi e gli agronomi che hanno cura di tutto il verde urbano!
    Basta con questa leggenda FALSA di questi appassionati! Chiacchiere bla bla bla! Per diventare fitopatologo occorrono 13 anni di studi universitari!
    Certamente se un Governo richiedesse un piano d’intervento non chiama l’appassionato, ma il biologo botanico, l’agronomo, o il forestale con tanto di Ordini Ordine Nazionale dei Biologi e Ordine agronomi e forestali!

  2. Buongiorno signor Presutti. Lei abita a Monza? Se si, come mai non ha segnalato il fenomeno all’Assessore di competenza? Bene, io lo ho fatto, loro non ne sapevano nulla. Ed io lo ho fatto nella mia veste di competenza: sono un giardiniere diplomato in una scuola riconosciuta dalla Regional Lombardia. Forse questo mi ha dato la facoltà di notare quel qualcosa di anomalo che si stava formando su quegli alberi. Prima di emettere sentenze così sgradevoli, si premuri di leggere bene l’artIcolo. E mi auguro ora che ne scriva uno lei, sulle metodiche per debellare questo parassita, ancora sconosciuto in Italia. E che lo comunichi anche al Governo.

    • Cara sig.ra dede mussato non vivo a Monza e si occupi di questioni che che capisce (certo non la ritroveremo negli negli annali di botanica!) non di discipline che occorrono anni di università per laurearsi L’ITALIA È IL PAESE DEI PRESUNTUOSI DI CHI HA UNA CAMELIA E SI SENTE BOTANICO, DI CHI HA UN GATTO A CASA E SI SENTE ZOOLOGO! MA FATELA FINITA CHE FATE RIDERE!!!! LEI É una guardiniere diplomata? Io un BOTANICO LAUREATO la differenza fra lei e me è che quello che per lei è strano per noi è conosciuto e lei in quanto giardiniere non saprebbe neanche pensare come improntare una terapia! Cosa che invece facciamo noi! Un giardiniere vede tre piante in vita sua!

  3. Grazie per la segnalazione e le informazioni. Il mio liquidamber è stato colpito da questo parassita e in questo articolo ho trovato suggerimenti utili. Al sig.Marco consiglio una terapia di autostima

  4. Lo stesso problema si riscontra su alcune piante in via U. La Malfa in fraz. S. Maurizio al. Lambro (Cologno Monzese) località tra Monza e Sesto S. Giovanni. Segnalato con foto lo strano fenomeno sul sito Facebook “Non sei di S. Maurizio” in data
    odierna da parte di una signora abitante nelle vicinanze.

      • Ieri 4 giugno 2022 ore 12 passeggiando alla villa Borromeo ho notato filamenti bianchi sugli alberi vicino all’ingresso secondario.. A vederli é uno spettacolo. Sono pericolosi?.

  5. Io ho una pianta con tutti questi piccoli anellini abito in provincia di como….. A chi devo segnalare la cosa?

  6. Buonasera a tutti coloro che fanno parte di questa conversa ed hanno familiarità con questa situazione. Sono giardiniere e in uno dei giardini che seguo si è presentato questo anello gommoso che ha allarmato i proprietari. A detta loro nel milanese per lo stesso problema hanno provveduto ad abbattere le piante, ma avendo io notato questo fenomeno almeno quattro anni fa su Liquidambar e non avendo la pianta subito alcun danno, essendo ancora viva e vegeta, non aprofondì. Apprezzo indicazioni a riguardo.

  7. Ho notato questi anelli gommosi almeno quattro anni fa e fatta menzione, non ebbi spiegazione alcuna. I Liquidambar in questione sono ancora vivi e vegeti e non presentano, apparentemente, nessun danno. Di recente, in un altro, mi è stato segnalato lo stesso fenomeno. Provvederò alla segnalazione. Grazie per aver condiviso.

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