Dagli stadi ai boschi: il ministro dell’ambiente Costa chiede il daspo ambientale

Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive. Si legge così la definizione di D.a.spo su Wikipedia, una voce che forse necessiterà di revisione in un prossimo futuro. Il Ministro dell’Ambiente Costa infatti ha dichiarato oggi, ad una conferenza stampa, che richiederà il Daspo per gli hoolingans della natura, quelli che incendiano i boschi e inquinano. L’affermazione di Costa è stata registrata durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema di videosorveglianza nella sede dell’Ente parco a Ottaviano (Napoli), che sfoggia 35 telecamere per la videosorveglianza delle aree boschive.

“Per gli incendi dei rifiuti boschivi e per chi inquina chiederò il Daspo ambientale. Chi non ama il suo territorio vada via”, sono state le parole di Costa, che ha invocato la stessa contromisura applicata a chi si macchia di violenza negli stadi contro chi danneggia gravemente patrimonio arboreo, ecosistema, paesaggio e territorio.

“Il posizionamento di 35 videocamere all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio è un segnale importante, concreto e anche simbolico. Mi aspetto ora che queste 35 telecamere diventino sempre di più, e non solo qui al Vesuvio; non si tratta di creare uno stato di polizia, e personalmente credo che solo chi ha qualcosa da nascondere possa protestare per questo intervento. Si tratta, invece, di uno strumento importante per il presidio del territorio e la prevenzione. Ed in più è una garanzia per il cittadino”, ha spiegato Costa.

Le misure per contrastare con forza gli incendiari sono ancora più importanti ora che, ha sottolineato il Ministro, in parchi come quello del Vesuvio, sono stati investiti soldi per realizzare vitali interventi di ingegneria naturalistica che hanno la finalità di aiutare a trattenere suolo, consentire un risveglio naturalistico mettendo a dimora, dove necessario, nuovi alberi e piante.

Una risposta a “Dagli stadi ai boschi: il ministro dell’ambiente Costa chiede il daspo ambientale

  1. Bravo Ministro! Aggiungo: insieme a pene concrete, perché non obbligarli alla piantumazione di ciò che hanno distrutto? Almeno si rendono utili e forse (ma sottolineo forse) capiscono il disastro che hanno combinato.

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