Caccia alla rara mimosa …rossa!

Quando diciamo “mimosa”, è il giallo sole dei suoi curiosi fiori a ponpon a venirci alla mente. Ma chissà che, per festeggiare l’8 marzo la Giornata della Donna, ci ritroveremo a poter scegliere: per esempio tra un mazzetto di mimose gialle e uno… rosso (o persino …rosa!). La mimosa a fiori rossi infatti esiste. Rara e preziosa, è stata creata da Madre Natura senza l’aiuto umano, e vanta alle spalle una storia peculiare e rocambolesca legata alla sua fortuita scoperta.

Un giorno in Australia, un gruppo di escursionisti che camminava nelle zone boschive nei dintorni di Melbourne si avvicina ad un ignoto arbusto che, unico, esibisce i classici fiori della mimosa ma di un colore scarlatto. Qualche rametto viene prelevato per curiosità e, di mano in mano, finisce sotto gli occhi di un esperto botanico. Portato sul posto da uno degli escursionisti alcuni giorni dopo, si rende conto che la pianta era stata pesantemente danneggiata: qualcuno si era forse già reso conto dell’importanza della scoperta: molti rami erano stati spezzati e una gran parte dell’arbusto era stata asportata. Per non mettere a rischio la pianta, ne vengono prelevati solo 12 rametti al fine di tentare di moltiplicarla ai Giardini Botanici di Melbourne. Ma la mimosa rossa si rivelerà bizzosa: delle talee originali ne sopravvivono pochissime, 2 o 3, mentre da seme la  colorazione rossa si perde. Era il 1995.

Alla rara pianta venne dato il nome di ‘Scarlet Blaze’, riconosciuta come mutazione spontanea di Acacia leprosa, specie di mimosa che porta comunemente fiori giallo limone, nota come cinnamon wattle per l’aroma delle foglie che profumano di cannella.

Una successiva visita nei boschi australiani rivelerà che l’unico esemplare scoperto in natura si è seccato dopo pochi mesi dal suo riconoscimento. Grazie a quei 2 o 3 rametti fortunati, la mimosa rossa australiana è stata moltiplicata più volte, rivelandosi un arbusto prezioso, che non supera i 5 metri, ha bisogno di poca acqua per crescere, e che sviluppa – a differenza della classica Acacia dealbata – un portamento romanticamente ricadente. Dopo poco tempo però, i primi esemplari coltivati hanno subito decessi improvvisi. Rimane quindi una perla rara in coltivazione, soprattutto in Europa.

La mimosa rossa non è l’unica Acacia dalla colorazione particolare: questa specie sembra fatta per sorprendere. In Tasmania da qualche anno un’altra Acacia si è distinta, la Mimosa rosa, denominata Acacia terminalis ‘Pink Sunshine’ (la specie porta comunemente fiori giallo pallido). Anch’essa scoperta in natura, anch’essa di difficile propagazione da talea e di crescita lenta, seppure ogni anno più spettacolare nella fioritura, densa e abbondante. (Ps. Immagino cosa possa essere ammirarla… una nuvola di cipria!!)

Per tutte queste preziose mimose, che si sviluppano ad arbusto o come piccoli alberi sempreverdi, la resistenza al gelo rimane limitata ad una semi-rusticità, come tipico della specie. La più rustica rimane la Mimosa classica, Acacia dealbata coltivata a partire dal seme (non da talea). Il problema di questa scelta è che, fino a quando la pianta non fiorisce (quindi non prima di alcuni anni), non si è certi della colorazione dei fiori, che a seconda di “papà” e “mamma” della semenza, può variare dal giallo pallido al giallo intenso oppure …SORPRESA! come è nello stile delle mimose e delle Donna, di cui questo fiore è il meraviglioso simbolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *