“Inventati” i pomodori che crescono come grappoli d’uva

Sono stati ottenuti grazie alla tecnica dell’editing genetico i nuovi pomodori che crescono come grappoli d’uva, pensati per essere produttivi anche coltivati in orti verticali e in piccoli balconi di città. Sviluppati da un gruppo di ricercatori dello Cold Spring Harbor Laboratory guidato da Zach Lippman, i nuovi pomodorini perfetti per l’orto in vaso hanno la caratteristica di crescere in grappoli appressati e compatti, come in un bouquet, e di maturare nel giro di 40 giorni. Questi, come tanti altri, non saranno prodotti disponibili per i pollici verdi europei, perché l’Europa ha per ora assimilato il procedimento del “taglia-e-cuci” genetico agli organismi OGM (dove invece viene inserito genoma estraneo), vietati nella UE.

La ricerca però non si ferma. Paesi come Stati Uniti e Giappone hanno dato il consenso alla diffusione di frutta e verdura ottenuta con la tecnica dell’editing genetico, considerata un metodo che semplicemente accellera la selezione naturale senza attendere casualità e tempi. Nel pomodoro che cresce a grappolo, sono state “incentivate” le espressioni di alcuni geni: in particolare quelli che controllano le dimensioni e la maturazione del frutto e la distanza tra gli internodi.

Anche lo stesso editing genetico si sta evolvendo velocemente, diventando una tecnica sempre più precisa nei “tagli” e dunque nell’eliminazione dei difetti genetici o delle qualità indesiderate. Si può così pensare ad un pomodoro geneticamente selezionato per evitare le malattie senza richiedere fitofarmaci. D’altra parte, non si possono ignorare le insidie di questo percorso scientifico: negli ultimi anni l’uomo sta prendendo consapevolezza che ogni gesto che modifica l’ambiente porta conseguenze, spesso del tutto impossibili da prevedere a priori grazie alla incredibile complessità della materia vivente. 

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