Piante ogm per produrre più biocarburanti

Secondo quanto riporta l’Agenzia Ansa, sono state ottenute piante superproduttrici di biocarburanti grazie a un gene del mais. Il risultato, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze Americane (Pnas), si deve a un gruppo coordinato da George Chuck dell’Università della California a Berkeley. I ricercatori hanno condotto un esperimento nel quale hanno trasferito il gene del mais Corngrass1 (Cg1) in una varietà di piante che include il panico verga (Panicum virgatum), comunemente usata per produrre biocarburanti. In questo modo le foglie delle piante che esprimono il gene Cg1 diventano strutturalmente e biochimicamente simili alle foglie delle piante giovani, rendendo più facile la scomposizione degli zuccheri semplici, come il glucosio, utilizzato per produrre biocarburanti. Continua a leggere

Biocaminetto: design al top, ma quanto bio?

Sono da poco arrivati sul mercato italiano i “biocaminetti”, che trasformano la romantica prospettiva del caminetto in qualcosa di decisamente più alla portata di tutte le case. Il vantaggio infatti è che non richiede lavori di muratura per l’installazione di una canna fumaria e, in casa, trova facilmente una collocazione perfetta per il suo design: lo potete mettere su un tavolino del salotto, come fosse un qualsiasi soprammobile, oppure appenderlo al muro come un quadro o una tv. Ma perché si definisce “bio”? E quali vantaggi o svantaggi offre rispetto all’ambiente e al consumo di energia? Lo abbiamo chiesto all’Ing. Ballarini.  Continua a leggere

Rapporto Actionaid: “I biocarburanti aumentano la fame nel mondo”

Più biocarburanti, più fame nel mondo. Un’infelice equazione portata alla luce dal rapporto “Chi paga il prezzo dei carburanti verdi” di Actionaid, in cui vengono delineati i problemi legati all’aumento del mercato dei biocarburanti, la cui produzione è basata sull’impiego di colture alimentari (soia ecc). Secondo le stime della Banca Mondiale, infatti, la produzione di biocarburanti sarebbe responsabile per il 75% dell’aumento dei prezzi che ha portato alla crisi alimentare. Secondo Actionaid occorre dunque che i Paesi impegnati nella produzione e nel consumo di biocarburanti adottino una moratoria su una loro ulteriore espansione. Occorre infatti che, prima di procedere oltre, le Nazioni Unite abbiano pienamente valutato l’impatto a livello globale di queste fonti energetiche, e che sia data piena garanzia del rispetto dei diritti umani delle comunità coinvolte e dell’ambiente nel quale esse vivono. Continua a leggere

Biocarburanti copiando le rane

Una schiuma in grado di catturare l’energia ed eliminare l’anidride carbonica in eccesso. Grazie ad una particolare specie di rane semitropicali, i ricercatori dell’Università di Cincinnati (Usa), hanno creato un nuovo materiale artificiale fotosintetico che potrebbe rivelarsi utile per nuovi biocarburanti. Gli ingegneri dell’Università statunitense, da quanto si legge sulla rivista ‘Nano Letters’, hanno creato un nuovo materiale basandosi sulla fotosintesi applicata alla schiuma prodotta da una particolare rana semitropicale, chiamata Tungara (Engystomops pustulosus). Continua a leggere

L’erba non ha più segreti

Quella che noi comunemente chiamiamo “erba” è in realtà costituita da tantissime specie di piante e ognuna di loro risponde in modo diverso alle condizioni ambientali e all’utilizzo che ne facciamo. Ma ce n’è una che ha svelato finalmente tutti i suoi segreti: il suo DNA è stato completamente mappato. La ricerca che ha portato a questo risultato ha un fine ben preciso: identificare le caratteristiche biologiche migliori delle erbe selvatiche (graminacee) in vista della produzione di biocarburanti a base di cellulosa. Continua a leggere